Dopo un anno di lavoro preparatorio, di analisi e di confronto con tutti gli stakeholder coinvolti (ucraini, italiani, internazionali), si è conclusa la prima fase di realizzazione del masterplan di ricostruzione-rigenerazione di Mykolaiv, il progetto promosso dall’Unece che ha scelto One Works come capofila del gruppo di aziende ed enti di ricerca chiamati a definire la nuova visione urbana della città ucraina. Si è trattato di una fase indispensabile e strategica, necessaria a raccogliere e analizzare le informazioni di base sul contesto fisico, sociale ed economico della città, in continua trasformazione a causa del proseguire del conflitto, e per condividere gli obiettivi comuni definiti con un approccio partecipativo tra istituzioni e popolazione. I risultati di questo lavoro rappresentano la base per permettere al team di esperti, locali e internazionali, di sviluppare, entro il prossimo anno, il vero e proprio masterplan che, nei prossimi decenni, guiderà la ricostruzione di Mykolaiv.
Dopo la conclusione della prima fase del lavoro, che è stata possibile grazie al coinvolgimento pro bono del nucleo iniziale dei partner, la seconda fase di sviluppo del masterplan richiederà risorse finanziarie sufficienti a coprire l’intero fabbisogno progettuale. Inoltre, i fondi raccolti permetteranno lo sviluppo progettuale degli interventi pilota già individuati, in linea con la metodologia proposta dalla Norman Foster Foundation per “UN4”: la messa a terra di soluzioni progettuali, in aree specifiche, per generare un processo di apprendimento virtuoso che permetta di applicare i principi all’intera città, accelerandone la ricostruzione. Il progetto, presentato alla Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina tenutasi a Roma lo scorso 26 aprile, rientra tra le iniziative sostenute dal Governo Italiano attraverso la Task force per la Ricostruzione e la Resilienza Ucraina istituita presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
La valutazione dei danni
La misurazione dei danni provocati dal conflitto, effettuata a conflitto ancora in corso, è uno degli elementi fondamentali e più complessi del processo di analisi preparatoria al masterplan. Rispetto a un tessuto urbano che presenta una densità molto alta di costruito (tipica delle urbanizzazioni di stampo sovietico), Le strutture ritenute troppo danneggiate per essere ristrutturate saranno demolite, generando lotti liberi in cui potrebbero essere introdotti nuovi servizi, al fine di riequilibrare l’uso del suolo superando il limite dalla zonizzazione monofunzionale.
La vision per Mykolaïv: riconnettere la città ai suoi fiumi
L’analisi del landscape e delle strategie del verde urbano ed extraurbano rappresentano un elemento cruciale nel lavoro di riprogettazione non solo degli spazi, della vera e propria vocazione della città. Land Studio – sotto il coordinamento di Andreas Kipar e il suo team di esperti in materia – nella fase preparatoria del masterplan ha collaborato con One Works lavorando sugli elementi naturali capaci di definire una nuova vision: innanzitutto una valorizzazione dei fiumi e della “rete blu”, punto di forza della città. Poi, una ridefinizione degli elementi naturali (parchi, boschi urbani, ma anche un redesign degli assi viari per trasformarli in corridoi verdi) che accrescano la vivibilità della città e contribuiscano ad abbatterne l’impronta di calore.
Il modello di mobilità urbana: una città a misura d’uomo
Un’approfondita analisi preliminare allo sviluppo del masterplan è stata svolta da Systematica, in collaborazione con One Works, sulla condizione attuale e sui possibili sviluppi della rete delle infrastrutture di mobilità, sia a livello macro sia a livello intraurbano (Mykolaiv non è una città car oriented: solo il 15% della quota modale della città è costituito da auto private). Un ripensamento complessivo sia dei punti di accesso alla città (i ponti che scavalcano i fiumi) sia della struttura della rete viaria urbana (per esempio, prevedendo spazi sicuri per pedoni e ciclisti, e corsie riservate per i mezzi pubblici) può dare alla città un vantaggio sul fronte della mobilità sostenibile.
La versione integrale di questo articolo è pubblicata sul numero 9 di Domus Air