In India, l’aeroporto internazionale di Noida è un modello di progettazione passiva

Piazzali protetti da alberi e tettoie solari, temperature che cambiano gradualmente per ridurre il bisogno di aria condizionata. L’aeroporto indiano unisce l’esigenza del risparmio energetico a un’esperienza confortevole.

L’aeroporto internazionale di Noida sarà il primo aeroporto indiano Net zero e il più verde del Paese, grazie a un progetto certificato LEED Gold e al raggiungimento di quattro obiettivi di sostenibilità previsti dall’Indian Green Building Council, tra cui l’IGBC New Building Platinum. Situato nei pressi di Jewar, a Gautam Buddha Nagar, nello Stato dell’Uttar Pradesh, nel nord dell’India, famoso per l’arte e l’artigianato, il terminal rifletterà il ricco patrimonio architettonico della regione, esemplificando al contempo un design sostenibile.

Il team di joint venture internazionale composto, tra gli altri, da Haptic Architects, Grimshaw e Nordic Office of Architecture è stato selezionato per sviluppare il progetto nella sua interezza, dall’ideazione alla gara d’appalto dell’operatore, Yamuna International Airport Private Limited (YIAPL), una filiale di Zurich Airport International. La fase 1 dell’aeroporto è in costruzione e sarà completata entro la fine del 2024; prevede una nuova pista e un terminal di 100.000 metri quadrati, che servirà 12 milioni di passeggeri all’anno. Il design del terminal, che ha una forma rettangolare compatta con possibilità di espansione flessibili, favorirà questa visione.

Vista aerea di Park Plaza: la strategia paesaggistica utilizza una combinazione di specie vegetali locali e tettoie solari per creare microclimi.

Progettazione passiva: obiettivo Net zero

Il 30-40% della riduzione delle emissioni di anidride carbonica in fase operativa sarà raggiunta integrando nel progetto del terminal misure di progettazione passiva, che riducono in modo significativo la richiesta di energia per il raffreddamento meccanico. Questo comprende una gamma di comfort termici adattabili, l’adozione di una ventilazione a modalità mista e l’utilizzo di un involucro termico che sfrutta al massimo la luce diurna. Inoltre, le misure di progettazione passiva consentiranno di ridurre del 40-50% il consumo di acqua, di raccogliere e immagazzinarne l’80% e di far diminuire del 90% i rifiuti in discarica.

Queste misure passive si combinano con l’introduzione della biofilia, l’uso di materiali locali e frutto delle arti e mestieri per la realizzazione del design del terminal, riflettendo il carattere di Noida e dell’Uttar Pradesh. Tra questi, l’uso della pietra rossa locale nel pavimento dell’area check-in e i paravento in alluminio a motivi rossi nel blocco degli uffici centrali, che reinterpretano i tradizionali paravento indiani Jaali presenti nel Forte di Agra, nell’Uttar Pradesh. Il terminal sarà inoltre alimentato da energia rinnovabile, generata in loco attraverso il fotovoltaico.

Vista del piazzale. I passeggeri in partenza dal marciapiede e dalla metropolitana si incontrano qui prima di prendere le scale mobili per raggiungere le partenze.

Un design incentrato sull’uomo

La città di Noida ha condizioni climatiche contrastanti, con temperature che raggiungono i 42 °C in estate e scendono fino a 7 °C in inverno, caratterizzate da forti piogge monsoniche che si abbattono sul territorio tra luglio e settembre. Il team di progettazione architettonica ha lavorato a stretto contatto con i team di ingegneria ambientale (Urban Systems Design e AEON) per sviluppare una gamma di temperature di comfort variabili all’interno del terminal, riducendo l’energia necessaria al raffreddamento meccanico. Questo significa che la temperatura è diversa lungo il percorso all’interno del terminal, diminuendo dagli spazi transitori, come l’area check-in, a quelli di sosta, dove si trascorre più tempo, come i gate. Ciò consente un’esperienza più confortevole e soprattutto riduce in modo significativo il fabbisogno energetico per il raffreddamento meccanico.

Park Plaza

Park Plaza ospita il parcheggio e il futuro hub di collegamento alla metropolitana di Delhi. I passeggeri in arrivo che transitano dal piazzale sono protetti dal caldo e dai monsoni da una combinazione di alberi, specchi d’acqua e tettoie solari che formano microclimi più freschi. Sono previste infrastrutture verdi che includono specie vegetali locali per incoraggiare la biodiversità e ridurre al minimo la necessità di irrigazione. Queste misure sono anche parte integrante della strategia di drenaggio dell’area e di mitigazione delle inondazioni durante i mesi dei monsoni.

Vista dell’area check-in; l’arenaria rossa, ampiamente utilizzata nella regione, e la struttura in alluminio rosso degli uffici reinterpretano il tradizionale paravento Jaali.

Un punto d’incontro

Il piazzale è un’ampia area esterna protetta, dove convergono i passeggeri in partenza e in arrivo. Questo vivace spazio genera entrate grazie alla presenza di negozi e ristoranti circondati da un paesaggio gradevole. Al centro è prevista un’area per l’organizzazione di eventi e celebrazioni durante il corso dell’anno. L’accesso alla futura stazione della metropolitana nella piazza è garantito senza attraversamenti pedonali, per mezzo di una struttura a gradoni che ricorda i celebri ghats (scalinate, ndr) di Varanasi, una delle città sul Gange più antiche al mondo.

Il piazzale riduce in modo significativo le dimensioni dell’edificio, trasformando l’area degli arrivi - che di solito è interna e raffrescata meccanicamente - in uno spazio esterno climatizzato passivamente grazie al paesaggio e alle tettoie. Un altro aspetto chiave della progettazione del piazzale è stata l’omissione del cordolo rialzato per le partenze, tipico della progettazione aeroportuale. Il team ha collaborato con i consulenti aeronautici di NACO per studiare attentamente i modelli di traffico, nonché i fattori culturali ed economici che porteranno i passeggeri a utilizzare l’auto o la metropolitana per raggiungere il terminal. L’omissione del marciapiede privilegia l’esperienza dei passeggeri a piedi e il trasporto pubblico rispetto alle auto private, riducendo così una significativa quantità di carbonio e fornendo una soluzione più economica per l’aeroporto.

Vista della courtyard con unità commerciali e, agli angoli, venditori di cibo e bevande, che emulano la vita di strada indiana; l’architettura vernacolare segna il forte legame di Noida con la natura.

La courtyard e il raffreddamento passivo

Nel cuore della zona airside nazionale, è stato progettato un cortile esterno con alberi locali e posti a sedere, che ricorda i cortili Haveli presenti nella regione e che consente alla luce del giorno di illuminare in profondità il terminal. Il cortile può essere aperto per due terzi dell’anno, offrendo ai passeggeri l’opportunità di uscire e rilassarsi prima di recarsi ai gate. Presenta anche notevoli vantaggi ambientali: creando aperture in profondità, consente la ventilazione naturale durante le stagioni miti, riducendo ulteriormente la necessità di raffreddamento attivo. Inoltre, tra le fioriere e i posti a sedere sono state integrate delle feritoie che portano l’aria nelle unità di trattamento situate nelle sale impianti poste direttamente al di sotto. L’aria viene immessa a una temperatura molto più fredda rispetto a quella a livello del tetto, richiedendo così meno energia per il raffreddamento del sistema di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC).

Gli 8 principi di sostenibilità proposti dal team.

Riduzione dell’esposizione solare e sfruttamento della luce naturale

L’involucro dell’edificio è ottimizzato per sfruttare al massimo la luce diurna negli spazi interni. Questo è stato possibile riducendo l’esposizione solare del 60-70%, variando la quantità di vetro e di materiali opachi utilizzati sulle quattro facciate in base al loro orientamento rispetto al Sole. La facciata rivolta a ovest è più spessa per schermare il sole caldo e basso in estate. È composta da alette verticali profonde, inclinate verso il sole, per proteggere le finestre retrostanti dai raggi solari diretti, senza impedire quindi la propagazione della luce diurna e la vista verso l’esterno. Le alette verticali sono costruite in GRC (Glass-fiber-reinforced cement, composito di malta di cemento e fibre di vetro, ndr) di colore rosso, che richiama l’architettura vernacolare locale in arenaria rossa e i tradizionali paraventi Jaali.

Mentre le facciate occidentali utilizzano alette verticali, quelle meridionali sono riparate da sporgenze orizzontali e lamellari, che si adattano all’orientamento del sole. Le facciate settentrionali sono invece completamente vetrate per sfruttare la luce diurna e offrire una vista sulla pista. La copertura del terminal è costituita da un tetto piatto con aggraffatura verticale, inclinato verso le grondaie perimetrali per un’efficiente gestione dell’acqua, soprattutto durante i mesi monsonici. Viene così immagazzinata per essere utilizzata all’interno del terminal e per l’irrigazione del verde. La struttura del tetto, sviluppata con AKTII and Assystem STUP, comprende capriate in acciaio rastremate disposte in pianta a diamante. I lucernari a diamante sono distribuiti uniformemente al centro della copertura, mentre sotto la struttura si snoda un intradosso in filato di poliestere ad alta resistenza, che ricorda il fiume Yamuna. Insieme, contribuiscono a fornire una buona illuminazione diurna diffusa nel corso dell’anno per oltre l’88% dell’area check-in e dell’area lato volo domestica, evitando il surriscaldamento.

Diagramma in sezione che mostra l’intervallo di comfort adattivo proposto, da lato landside ad airside. L’esperienza inizia al Park Plaza, poi passa al piazzale ombreggiato esternamente, quindi all’interno dell’edificio principale, attraverso spazi di transizione a modalità mista; si conclude ai gate con aree completamente climatizzate
DomusAir n. 8. Copertina
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