Finlandia. Le biblioteche sono il nostro spazio di libertà

La curatrice Anni Vartola risponde al tema della Biennale di Venezia 2018 con l’amore nordico per le biblioteche, spazi democratici e luoghi di fiducia reciproca.

Padiglione della Finlandia. Biennale di Architettura di venezia 2018

Per la Finlandia, il freespace, lo spazio libero, filo conduttore di questa sedicesima Biennale di Architettura di Venezia, è incarnato dalle biblioteche pubbliche. “Chiunque è libero di entrare in una biblioteca e di goderne”, spiega la curatrice Anni Vartola. “La biblioteca è un luogo di fiducia reciproca, si possono prendere libri in prestito oppure ci si può semplicemente rilassare”. In altre parole, sono “il luogo più democratico del mondo”, come sosteneva Doris Lessing. 

Non poteva che essere il Paese più alfabetizzato del pianeta a sottolinearlo. In Finlandia – secondo l’European Bureau of Library, Information and Documentation Association – sono presenti 979 biblioteche pubbliche, vale a dire una ogni 5.400 abitanti circa (una proporzione quasi doppia rispetto, per esempio, alla vicina Danimarca o all’Italia, e 10 volte superiore al Portogallo, dove si conta una biblioteca ogni 54.000 abitanti). Nel Paese di Arto Paasilinna, il 40% della popolazione usa le biblioteche (contro il 9,6% della Germania) e prende ogni anno quasi 100 milioni di libri in prestito. 

Dentro il piccolo padiglione – disegnato da Alvar Aalto nel 1956 –, sono esposti 16 progetti realizzati nell’arco di 137 anni: dalla prima biblioteca di Rikhardinkatu a Helsinki (che risale al 1881) alla nuovissima biblioteca centrale, sempre nella capitale, dello studio ALA Architects, che saràinaugurata a fine anno. Nel mezzo ci sono capolavori del Modernismo, come la biblioteca di Aalto a Viipuri (1935), dove ogni minimo dettaglio è progettato e realizzato su misura, e quella di Tampere (1986), dalle forme organiche ispirate al gallo cedrone – che “sembra un’astronave atterrata in una cittadina industriale”, commenta Anni Vartola, “eppure è tuttora molto amata dagli abitanti”. C’è la biblioteca L’Atalante (1988) che, come la chiatta del film di Jean Vigo da cui prende il nome, consegna cultura agli abitanti di Kuhmo e quella di Maunula (2017), che nasce da una condivisione del progetto con i residenti, i committenti e i futuri utenti. 

Allestimento di “Mind-Building”, Padiglione della Finlandia, Biennale di Architettura di Venezia 2018
Allestimento di “Mind-Building”, Padiglione della Finlandia, Biennale di Architettura di Venezia 2018

La passione per le biblioteche è un elemento tipicamente finlandese? 
Anni Vartola
: Penso di sì, siamo una nazione geograficamente estesa e scarsamente popolata (la densità più bassa dell’Unione Europea con 16 abitanti per kmq, ndr), e siamo anche una piccola comunità linguistica: la biblioteca ha sempre rappresentato l’accesso all’informazione e l’ingresso in una comunità. Ma è anche la base della letteratura finlandese: la letteratura ha bisogno di lettori (e viceversa) e la biblioteca è fondamentale nella creazione di un’identità. La leggefinlandese sulle biblioteche pubbliche del 2017 le definisce come simboli di cittadinanza attiva, democrazia e libertà di espressione.

La biblioteca è ancora elemento di socialità?
Sempre di più. Oggi si sta arrivando quasi a una biblioteca-soggiorno, che invita le persone a passarvi del tempo, a socializzare, a rilassarsi. Le biblioteche hanno un grande valore simbolico. Lo dimostrano le cartoline che abbiamo appeso alle pareti dove, oltre ai saluti e ai principali monumenti cittadini, c’è spesso anche la biblioteca locale. 

Un esempio concreto di questa capacità di aggregazione?
Il Community Centre di Maunula. Gli architetti – K2S Architects – hanno chiesto ai residenti che tipo di spazio avrebbero voluto. Tra di loro, una ragazzina di 16 anni, immigrata mussulmana, ha chiesto una stanza per sole ragazze. Questo ha scatenato un grande dibattito a livello locale – “uno spazio così non fa parte della cultura nordica”, sostenevano in molti –, ma gli architetti hanno capito che la domanda nasceva da un’esigenza precisa, da regole religiose. Si è arrivati a un compromesso e la stanza è stata realizzata. Molti dei progettisti che presentiamo hanno coinvolto le comunitàlocali con workshop e inchieste. La sfida è proprio questa: progettare un luogo amato e frequentato da tutti, un luogo vivo e in movimento che risponde ai cambiamenti della società. E non invece una collezione di libri. 

Le nuove generazioni continuano a frequentare le biblioteche?
I giovani amano le biblioteche sempre di più e le biblioteche si stanno adeguando alle loro richieste. La Central Library di Helsinki, che inaugurerà a dicembre, avrà uno spazio per i maker, un laboratorio per la stampa 3D e uno per la musica. E poi ci saranno anche sale riunioni, spazi di co-working per i freelance. Sono veri luoghi pubblici e liberi: nessuno ne è il proprietario, tutti li possono usare. In più, sono un investimento e non una spesa, sono progettati perché tutti abbiano libero accesso all’informazione. 

Titolo mostra:
Mind-Building
Sede:
Padiglione della Finlandia, Giardini
Curatrice:
Anni Vartola
Commissario:
Hanna Harris
Allestimento:
Tuomas Siitonen, Johannes Nieminen
Exhibition team:
Hanna Harris, Miina Jutila, Johannes Nieminen, Maikki Lavikkala, Sini Parikka, Tuomas Siitonen, Ella Tammisto, Anni Vartola

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