Fala Atelier

Con la convinzione che “l’architettura sia una professione mirata a comporre gli elementi, non a separarli”, i tre fondatori di Fala Atelier hanno elaborato un linguaggio progettuale con un’identità originale e riconoscibile.

Lo studio è stato fondato nel 2013 da Filipe Magalhães (Porto, 1987), Ana Luisa Soares (Porto, 1988) e Ahmed Belkhodja (Losanna, Svizzera, 1990) mettendo a frutto le diverse esperienze professionali maturate da SANAA, Toyo Ito, Harry Gugger Studio e Atelier Bow- Wow. Con la convinzione che “l’architettura sia una professione mirata a comporre gli elementi, non a separarli”, i tre fondatori di Fala Atelier hanno elaborato un linguaggio progettuale con un’identità originale e riconoscibile.

Affascinati dall’eredità del Postmoderno, i loro riferimenti progettuali sono Kazuo Shinohara, Álvaro Siza, Robert Venturi, Rudolf Olgiati, Peter Märkli, Itsuko Hasegawa e Mario Botta. Il racconto dei progetti lo affidano a collage digitali, un’alternativa al classico rendering per offrire una visione realistica dell’evolversi dello spazio che aveva avuto un successo virale sul web all’inizio dell’attività dello studio e che ha aiutato ad aprire le porte alle prime commesse.

Fala Atelier si autodefinisce “uno studio di architettura naïf” e spazia da progetti per residenze private a negozi, allestimenti temporanei e realizzazioni a destinazione pubblica in Portogallo e all’estero. A Porto, House in Fontaínhas (2019) è caratterizzata dalla sovrapposizione di strutture spaziali antagoniste, House along the Wall (2018) gioca con elementi in bianco e blu, mentre Uneven House (2019) è ricavata dalla ristrutturazione di un ex negozio con seminterrato.

Tra i progetti di pubblico utilizzo c’è Folly for Sun and Sound o Feathers Stage (2019), pensato come un palcoscenico all’aperto in occasione dell’Horst Arts & Music Festival di Vilvoorde, in Belgio. Oltre a tenere conferenze e corsi accademici in Europa, USA e Australia, lo studio ha partecipato alle Biennali di Architettura di Chicago (2015 e 2017) e di Venezia (2018) e ha esposto, tra i tanti, alla Fundação de Serralves (2017) di Porto e al Pavillon de l’Arsenal di Parigi (2016).

A febbraio 2020 la Rice School of Architecture di Houston ha assegnato a Fala Atelier lo Spotlight Award, premio internazionale che “riconosce il lavoro di architetti di grande talento agli albori della loro carriera professionale che hanno dimostrato eccellenza nel design e curiosità nel corpo dei loro lavori”. L’atelier ha pubblicato 01 nel 2017, raccolta dei primi progetti, e la rivista internazionale di architettura 2G gli ha dedicato il numero monografico #80 lo scorso gennaio.

50 Best Architecture Firms 2020

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