Basteranno 100 note e pensieri per rendere conto della complessità messa in campo da Carolyn Christov Bakargiev nell'ideazione rizomatica di dOCUMENTA (13)? La serie dei notebooks che prelude alla mostra prevista a giugno di quest'anno, permette in realtà un accesso graduale, personalizzabile e intenso, con testi di natura eterogenea (raccolte di appunti, saggi, conversazioni, disegni) che riflettono i campi e gli interessi dei diversi autori coinvolti nel progetto: artisti, antropologi, scienziati, filosofi, economisti, poeti, attivisti… Pubblicati a partire da aprile 2011, a cura di Bettina Funcke e su invito del direttore artistico e di Chuz Martinez, agente e membro del gruppo di lavoro di dOCUMENTA (13), i quaderni "esplorano come il pensiero emerga e si annidi nell'atto stesso di re-immaginare il mondo (…) articolando di continuo l'enfasi sulla sua capacità propositiva". [1]
Una capacità propositiva a 360°, se si guarda ai 55 titoli pubblicati a oggi, tra cui compaiono non solo testi commissionati, interviste o progetti di artisti e autori coinvolti nell'articolato percorso ideativo di una dOCUMENTA che sulla carta si prevede transnazionale e policentrica, transgenerazionale e transdisciplinare, ma anche alcuni reprints, tra cui segnaliamo la famosa Note G di Ada Lovelace, figlia di Lord Byron e studiosa di matematica, che mise a punto un algoritmo considerato il primo programma computer della storia (N. 055); una selezione degli appunti a mano di Walter Benjamin sui Passages parigini (N. 045); le note scritte da Salvador Dalí intorno all'immortalità e alla scoperta del DNA (039); e una bozza intitolata Sociologia dell'Arte di Györgi Lukáks (N. 005).
1. Carolyn Christov Bakargiev, Letter to a Friend, 100 Notes – 100 Thoughts N°03 (p.12)
2. Mario Garcia Torres, A Few Questions Regarding the Hesitance at Choosing between Bringing a Bottle of Wine or a Bouquet of Flowers, 100 Notes – 100 Thoughts N°026 (p. 15)
La funzione degli appunti, di una collezione di appunti, sta nello sperimentare la condizione di libertà, come realtà tangibile, poiché essi incarnano il senso dell'archein (guidare, iniziare), innescando le relazioni tra sensi e idee, il sé e gli altri.