100 Notes per dOCUMENTA (13)

Come introduzione alla mostra che aprirà il prossimo giugno, dOCUMENTA (13) e Hatje Cantz hanno pubblicato questa serie di quaderni di appunti.

100 Notes – 100 Thoughts, dOCUMENTA (13) / Hatje Cantz, 2011-2012 (100 volumi in 3 formati da 16 a 48 pagine; 4, 6, 8 Euro)

Basteranno 100 note e pensieri per rendere conto della complessità messa in campo da Carolyn Christov Bakargiev nell'ideazione rizomatica di dOCUMENTA (13)? La serie dei notebooks che prelude alla mostra prevista a giugno di quest'anno, permette in realtà un accesso graduale, personalizzabile e intenso, con testi di natura eterogenea (raccolte di appunti, saggi, conversazioni, disegni) che riflettono i campi e gli interessi dei diversi autori coinvolti nel progetto: artisti, antropologi, scienziati, filosofi, economisti, poeti, attivisti… Pubblicati a partire da aprile 2011, a cura di Bettina Funcke e su invito del direttore artistico e di Chuz Martinez, agente e membro del gruppo di lavoro di dOCUMENTA (13), i quaderni "esplorano come il pensiero emerga e si annidi nell'atto stesso di re-immaginare il mondo (…) articolando di continuo l'enfasi sulla sua capacità propositiva". [1]

Una capacità propositiva a 360°, se si guarda ai 55 titoli pubblicati a oggi, tra cui compaiono non solo testi commissionati, interviste o progetti di artisti e autori coinvolti nell'articolato percorso ideativo di una dOCUMENTA che sulla carta si prevede transnazionale e policentrica, transgenerazionale e transdisciplinare, ma anche alcuni reprints, tra cui segnaliamo la famosa Note G di Ada Lovelace, figlia di Lord Byron e studiosa di matematica, che mise a punto un algoritmo considerato il primo programma computer della storia (N. 055); una selezione degli appunti a mano di Walter Benjamin sui Passages parigini (N. 045); le note scritte da Salvador Dalí intorno all'immortalità e alla scoperta del DNA (039); e una bozza intitolata Sociologia dell'Arte di Györgi Lukáks (N. 005).
I quaderni restituiscono, anche nella forma, la polifonia che sta alla base del progetto editoriale. Si tratta infatti di pubblicazioni in tre formati diversi e a fogliazione variabile, che sono stati presentati in varie città del mondo durante conferenze tematiche, che hanno visto coinvolti gli autori di alcuni dei volumi. Ed è proprio in occasione dell'ultima presentazione a Mumbai, lo scorso 10 gennaio, che viene definita la natura stessa della serie: "La funzione degli appunti, di una collezione di appunti, sta nello sperimentare la condizione di libertà, come realtà tangibile, poiché essi incarnano il senso dell'archein (guidare, iniziare), innescando le relazioni tra sensi e idee, il sé e gli altri. Ciò che si libera nel mondo con una nota è l'inaspettato, il non anticipabile, l'imprevedibile. Gli appunti si pongono al lato opposto delle probabili certezze, senza evidenti antecedenti di causa, al di fuori di qualunque teleologia, ma anche avulsi da qualsiasi processo immanente o oggettivo. Gli appunti sono un'irruzione di novità".
Dalla lettura dei tanti e diversi appunti emergono altrettante visioni e possibilità di re-immaginare il mondo, secondo una prospettiva che attinge all'ironia e al desiderio (Bifo-Franco Berardi, Ironic Ethics, N. 027), o alla riattivazione del represso nei corpi degli oppressi, non grazie all'opposizione o al risentimento, ma al dislocamento e alla forza dell'immaginazione inventiva (Suely Rolnik, Archive Mania, N.022). Una capacità che si dispiega con forza, appunto, in alcuni dei quaderni d'artista, come in quello di Mariana Castillo Deball, realizzato in collaborazione con l'antropologo Roy Wagner e che vede un dialogo per disegni e parole tra un uomo e un coyote, sull'essenza stessa della visione, della rappresentazione e del linguaggio (N. 024); o in quello 'autobiografico' di Mario Garcia Torres, che ripercorre alcuni luoghi ed esperienze di ospitalità ideate in passato dagli artisti (Boetti, Buren, Ruppersberg, tra gli altri) come metafora della relazione tra artista e curatore, tra artista e spettatore e che funziona come un invito ideale alla prossima documenta: "Se è chiaro che tutto ciò consiste più in domande che un risposte, posso almeno sperare, nel modo più onesto, che questo testo sia un appello per ciò che deve avvenire, un invito a registrarsi, a dimorare insieme, a sentirsi a casa propria nel pensiero di qualcun altro e a fermarsi e condividere del tempo in ciò che altri hanno da condividere". [2] Anna Daneri

1. Carolyn Christov Bakargiev, Letter to a Friend, 100 Notes – 100 Thoughts N°03 (p.12)
2. Mario Garcia Torres, A Few Questions Regarding the Hesitance at Choosing between Bringing a Bottle of Wine or a Bouquet of Flowers, 100 Notes – 100 Thoughts N°026 (p. 15)
La funzione degli appunti, di una collezione di appunti, sta nello sperimentare la condizione di libertà, come realtà tangibile, poiché essi incarnano il senso dell'archein (guidare, iniziare), innescando le relazioni tra sensi e idee, il sé e gli altri.

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