Translocalismo e disseminazione: 3 Years: Arrow Factory, 2008-2011

Il libro abbraccia tre anni d'attività dell'iniziativa Arrow Factory e affronta i temi della prassi artistica collettiva nello spazio urbano.

3 Years: Arrow Factory, Pauline J. Yao, Rania Ho and Wang Wei, Sternberg Press, Berlino 2011 (200 pp, $ 25)

Quando un artigiano armeno che lavora da quarant'anni nel mio quartiere ha offerto a me e ai miei amici il suo piccolo laboratorio all'ultimo piano perché potessimo continuare nella nostra attività di ricerca d'arte e di design, mi è venuto da pensare alla rapidità attuale della trasformazione urbanistica di Istanbul e a… fino a quando tutti quanti avremmo potuto resistere nel nostro spazio di lavoro collettivo, in condivisione e fa-da-te. Condividere spazi di lavoro translocali, trovare altri modi di collaborare e diffondere la conoscenza d'arte e di design è la pratica professionale di cui c'è più urgenza nelle nostre città. Poiché le città globali si vanno trasformando in prodotti d'architettura e urbanistica neoliberiste la produzione culturale della città diventa uno strumento dell'immagine di questa trasformazione. L'esistenza e il ruolo degli spazi d'arte autogestiti dagli artisti e le relative iniziative artistiche in queste città diventano importanti per non dipendere dal crescente predominio del mercato dell'arte e dalla privatizzazione della città. La politica culturale sta diventando un puro e semplice strumento delle istituzioni cittadine neoliberiste in cui le costellazioni delle infrastrutture culturali si vanno riorganizzando. Realizzare e sostenere le iniziative locali che possiedono una rete di radici in espansione riproduce le dinamiche locali e in questa situazione urbana le pratiche di emancipazione stanno diventando sempre più importanti.

Il libro 3 Years: Arrow Factory, che abbraccia tre anni d'attività dell'iniziativa con parecchi testi che dibattono e illustrano i temi della prassi artistica collettiva nello spazio urbano, è stato di recente pubblicato da Sternberg Press. Arrow Factory è uno spazio di attività artistica fondato dai tre artisti/critici Rania Ho, Wang Wei e Pauline J. Yao. Dopo la straripante espansione del mercato d'arte di Pechino e il fenomeno della Stadio olimpico, Arrow Factory ha debuttato nel 2008 come spazio autogestito dagli artisti in un negozio situato in un quartiere di Pechino. Il libro è a cura degli stessi tre fondatori, in parte finanziato con fondi dell'Arts Network Asia (ANA) e d'altra origine. Funge da mappa concettuale e da archivio per collegare dibattiti e opere d'arte sulle realtà del tessuto urbano, del territorio e del lavoro.
La sovracoperta del libro <i>3 Years: Arrow Factory</i>
La sovracoperta del libro 3 Years: Arrow Factory
Suddiviso nelle sezioni Site, Situation e Sphere, il libro si propone come produzione culturale alternativa in risposta alle esigenze della città. Uno spazio site-located invece che site-specific, collocato in uno spazio invece che realizzato specificamente per esso; ovvero una prassi artistica effimera che si fonde con la vita quotidiana e con la produzione artistica invece che funzionare come prassi istituzionale urbana; cioè una prassi di vita quotidiana in cui pubblico e artista si fondono totalmente uno nell'altro, e che rappresenta qualcosa di più di una prassi artistica collettiva socialmente impegnata… Queste le aspirazioni operative di uno spazio autogestito dagli artisti in un'area assolutamente locale della città che si trova sottoposta a pressioni e rivela le molteplici stratificazioni delle condizioni urbane recenti. Come possono queste iniziative artistiche resistere alla proliferazione urbana neoliberista senza farsene contemporaneamente strumentalizzare? Ecco uno dei problemi principali di una riflessione sul ruolo liberatorio di questi spazi.
Copertina del libro<i> 3 Years: Arrow Factory</i>
Copertina del libro 3 Years: Arrow Factory
La situazione cinese non è diversa da quella di altre realtà urbane non occidentali. Yao, uno dei curatori e dei promotori del libro sulla Arrow Factory spiega la condizione della Cina: "[…] Nel contesto cinese il patrimonio di pratiche anti-istituzionali che siamo soliti associare all'arte contemporanea occidentale è molto esile. Se mai rappresenta un rompicapo per degli artisti che si sforzano di conservare una prospettiva critica pur perseguendo l'obiettivo della legittimazione ufficiale. Il processo di riconciliazione di questi due scopi (ottenere accesso al mondo istituzionale locale finora chiuso, conservando contemporaneamente un'estetica e una posizione politica 'alternative' o 'anti-istituzionali' agli occhi della comunità mondiale) produce una tensione che è sottesa alla produzione artistica cinese, esattamente come a molti altri poli di sviluppo artistico". (P. You, A Game Played Without Rules Has No Losers, in E-Flux journal).
Condividere spazi di lavoro translocali, trovare altri modi di collaborare e diffondere la conoscenza d'arte e di design è la pratica professionale di cui c'è più urgenza nelle nostre città.
Pagine interne del libro <i>3 Years: Arrow Factory</i>
Pagine interne del libro 3 Years: Arrow Factory
Arrow Factory segna la creazione di una comunità nuova, non solo nella propria cerchia locale ma anche in una più ampia cerchia translocale. I locali, gli artisti, gli artisti stranieri in visita, altri spazi autogestiti dagli artisti in differenti parti del mondo hanno trovato inizialmente qui una prospettiva e un immaginario. Il libro comprende anche un regesto di progetti ed eventi d'arte promossi dalla Arrow Factory; e anche interviste con gli abitanti che seguono il piccolo hutong aperto dagli artisti e collaborano con essi. L'artista e critico Kenneth Lum discute e illustra lo spazio della Arrow Factory nel contesto della trasformazione del tipico spazio commerciale dell'hutong, che in Cina era uno spazio condiviso e collettivo. La sua prospettiva sottolinea come gli spazi condivisi e collettivi dotati di tradizione sociale nella trasformazione della città e della cultura stiano cambiando.
Pagine interne del libro<i> 3 Years: Arrow Factory</i>
Pagine interne del libro 3 Years: Arrow Factory
Come si comprende dal libro i progetti artistici della Arrow Factory nel corso di tre anni di attività rappresentano un'espressione multiforme e mista di forme d'arte fondate sulla produzione incentrata sul processo, collettiva e dialogante. Progetti come Rooftop Walking&Going Up and Step Down ("Camminare su e giù per i tetti") sono partecipi dei gesti della vita quotidiana sui tetti dell'hutong. Inoltre l'opera collettiva Xijung Olympics dei Xijungs Men è un'Olimpiade organizzata autonomamente che tratta il tema con azioni ironiche in questo spazio locale. Progetti come Arrow Factory Bakeshop oppure Vive la différence, collaborazione con una bottega di sartoria a gestione familiare promossa dall'artista Ni Haifeng, esprimono e amplificano non solo le reti economiche locali ma fanno anche riferimento a una più ampia struttura informale dell'ambiente urbano.

Il volume 3 Years: Arrow Factory svela, nell'area locale del numero 38 di Jiangchang Hutong e nell'iniziativa della Arrow Factory, qualcosa di più di un semplice progetto di coinvolgimento del quartiere o dell'esigenza di una prassi artistica socialmente impegnata: un 'luogo urbano' che produce opere translocali, diffusione e conoscenza della vita quotidiana della città.

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