Contemporary Chinese Art

Il primo source book pubblicato in lingua inglese che seleziona, raccoglie e rende disponibili in un unico volume i testi originali più rappresentativi relativi all'arte contemporanea cinese.

Contemporary Chinese Art. Primary Documents, a cura di Wu Hung, MoMA, New York 2010 (pp. 456)

Nella nostra comprensione e conoscenza dell'arte contemporanea cinese manca sempre un tassello, ma questo, secondo il curatore Hou Hanru, sarebbe in parte facile a capirsi: oltre alle profonde differenze storiche, politiche, economiche e culturali, è solo a partire dagli anni '90 che si è sviluppato un maggiore e crescente interesse verso la Cina e le sue vicende da parte del mondo occidentale. Gli eventi di piazza Tiananmen del 1989 e il miracoloso boom economico che ha visto protagonista il paese del sol levante negli ultimi anni, hanno sicuramente contribuito a risvegliare l'attenzione occidentale, accendendo un riflettore sulla realtà di una situazione politica violenta e totalitaria, e subito allargando il raggio alla sfera culturale e sociale.
Negli anni '90 si sono iniziate a vedere nei musei europei e americani le prime mostre di artisti cinesi contemporanei, che hanno poi fatto da veri protagonisti nella Biennale di Venezia del 1999 di Harald Szeemann.
Eppure, per comprendere come si sia passati dalle prime mostre di arte non ufficiale nate a Beijing nel 1979 come movimenti domestici e segreti da artisti non affiliati ad alcuna istituzione artistica pubblica – come, per esempio, la mostra chiusa dalle autorità a soli due giorni dall'apertura "Stars Art Exhibition (Xingxing meizhan)" in cui le opere di esplicito contenuto politico, critiche dell'ideologia maoista, erano esposte nella strada davanti alla National Art Gallery, vera roccaforte dell'arte ufficiale – alle cifre da capogiro cui vengono battute oggi all'asta le opere di Zhang Xiaogang, Cai Guo-Qiang, Liu Xiaodong o Zeng Fanghi – che nel 2008 da Christie's a Hong Kong raggiungeva la cifra record di 9.6 milioni di dollari – ma anche e soprattutto per evitare il rischio di un approccio colonialistico, incentrato su un punto di vista occidentale, c'è ancora molto da studiare.
Doppie pagine del libro <i>Contemporary Chinese Art. Primary Documents</i>
Doppie pagine del libro Contemporary Chinese Art. Primary Documents
Contemporary Chinese Art. Primary Documents va proprio in questa direzione e colma una lacuna: è infatti il primo source book pubblicato in lingua inglese che seleziona, raccoglie e rende disponibili in un unico volume i testi originali più rappresentativi scritti in Cina negli ultimi trenta anni in occasione di mostre o come accompagnamento alla creazione di nuove opere, fonti di prima mano compilate dagli stessi protagonisti del periodo, artisti, critici, curatori, storici dell'arte e teorici.
La pubblicazione, voluta dal MoMA di New York come parte della serie antologica di pubblicazioni Primary Documents, è stata coordinata da Wu Hung, professore e direttore del centro di studi di arte asiatica dell'Università di Chicago, ed è nata da un seminario di studio organizzato dal museo stesso in collaborazione con l'OCT Contemporary Art Terminal del He Xiangning Art Museum.
Copertina di <i>Contemporary Chinese Art. Primary Documents</i>
Copertina di Contemporary Chinese Art. Primary Documents
La ricca selezione di documenti, la maggior parte dei quali disponibili per la prima volta in inglese, è divisa in capitoli e segue un ordine cronologico: la lettura dei testi, arricchiti da introduzioni sul contesto storico-sociale, e sull'importanza e significato del documento in oggetto, ci accompagna così attraverso lo sviluppo della Cina contemporanea, dalla nascita alla fine degli anni '70 di un'arte moderna – intesa come arte non accademica, al di là della pittura tradizionale a inchiostro – al movimento di avanguardia emerso negli anni '80, per passare al fenomeno della globalizzazione dell'arte cinese durante gli anni '90 e concludere con gli sviluppi più recenti dell'ultimo decennio. Il volume racchiude come un piccolo scrigno delle vere e proprie perle. Particolarmente affascinanti sono gli scritti degli artisti, come quelli di Ma Liuming, Rong Rong, Zhang Huan che raccontano di prima mano alcune delle loro opere e performance nate all'inizio degli anni 90 nel villaggio Dong Cun vicino a Beijing e che hanno portato all'evacuazione stessa di quei luoghi; o anche il ricco dibattito emerso attorno alla vicenda della riproduzione delle sculture della Rent Collection Courtyard, un'opera familiare per qualunque cinese, presentate dall'artista Cai Guo-Qiang alla Biennale di Venezia del 1999 – un'operazione tacciata da alcuni come un plagio, ma vista da molti altri come un'importante intervento concettuale.
Negli anni '90 si sono iniziate a vedere nei musei europei e americani le prime mostre di artisti cinesi contemporanei, che hanno poi fatto da veri protagonisti nella Biennale di Venezia del 1999 di Harald Szeemann.
Doppie pagine del libro <i>Contemporary Chinese Art. Primary Documents</i>
Doppie pagine del libro Contemporary Chinese Art. Primary Documents
Per studiare e comprendere una cultura e una nazione come quella cinese che combatte quotidianamente con i taboo della politica e la censura di certe immagini della propria storia – ma infondo anche per capire meglio la nostra – diventa davvero importante partire dalle memorie. L'unica cosa che viene da chiedersi è se non fosse auspicabile una versione bilingue del libro, che mettesse davvero assieme e sullo stesso piano oriente e occidente. Roberta Tenconi

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