Dal design di prodotto a quello dei servizi: la nuova vita di Apple

Dagli iPhone a serie tv e videogiochi, l'azienda cambia strategia e inuaugura, ancora una volta nella sua storia, un nuovo corso.

Apple Card, la prima carta di credito realizzata dall'azienda di Cupertino

“Apple non inventa più, ha perso la sua capacità d’innovare e non ha più una visione per tornare a trainare il mercato hi-tech”. Negli ultimi anni quello che avete appena letto è stato un giudizio condiviso più volte da analisti ed esperti di settore, con particolare riferimento alla produzione di nuovi e inediti dispositivi, per sintetizzare il cambiamento che ha contraddistinto l’azienda nel passaggio da Steve Jobs a Tim Cook. L’ex capo della distribuzione, che folgorò Jobs per la capacità di ottimizzare le risorse interne aumentando i profitti, sta conducendo la compagnia verso nuovi orizzonti. Sinonimo di innovazione, molte volte di rivoluzione nel proporre oggetti in grado di impattare sulla nostra quotidianità, spesso cambiandone approcci e semplificando i processi, Apple sembra stia perdendo terreno di fronte alle rivali nel suo segmento più redditizio. 

Le recenti presentazioni degli smartphone antagonisti degli iPhone nella fascia del mercato hanno mostrato come Samsung e Huawei continuino a spingere forte sull’evoluzione della fotocamera, sulla potenza di calcolo, su batterie più performanti e sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale, terreni su cui per certi versi pare ora che Apple debba inseguire. Analizzando le ultime mosse dell’azienda, però, la sensazione è che invece la partita si giochi su piani differenti, con le asiatiche a darsi battaglia per un primato che in California interessa il giusto (anche perché a livello di vendite, nonostante il lieve calo delle ultime trimestrali, l’iPhone resta irraggiungibile), perché gli obiettivi sono completamente diversi.

Il lancio in sordina degli ultimi iPad Air, iPad Mini e AirPods e la presentazione in pompa magna presso lo Steve Jobs Theater di Apple TV+, Apple Arcade, Apple News+ e Apple Card sono il simbolo del nuovo corso intrapreso a Cupertino, che non guarda più solo all’hardware bensì punta deciso sui servizi. La sterzata è il frutto del lavoro degli ultimi anni, con lo sviluppo del design di iPhone X che è andato di pari passo a quello di un ecosistema che non ha eguali nel mercato tecnologico. Sono tanti i motivi di questa svolta, a cominciare dall’aspetto economico, perché se la vendita degli iPhone resta la fonte più fruttuosa per l’azienda, alla discesa del 15% degli introiti registrata nell’ultimo trimestre 2018 (per la crisi del mercato cinese e la disponibilità di iPhone XR posticipata rispetto al consueto) fa da contraltare l’impennata delle entrate derivanti dai servizi, che nello stesso bilancio hanno generato profitti per 10,8 miliardi di dollari. 

Il progetto di Apple è raddoppiare il business in questo campo, ampliando la copertura di settori finora inesplorati e affinandone altri già disponibili. Ecco, quindi, che con il servizio di video streaming e quello dedito ai videogames che si vanno ad aggiungere ad Apple Music, iCloud e Apple Pay l’ecosistema prende le forme di un polpo dai lunghi tentacoli capace di soddisfare le tante e diverse esigenze degli utenti. L’idea è di portare e far restare questi ultimi all’interno del mondo della Mela, offrendo un ventaglio di proposte eterogenee in grado di attirare l’interesse di tutta la famiglia. A sostenere il piano c’è un elemento essenziale quanto unico: una base di 1,4 miliardi di persone possessori di dispositivi Apple attivi (circa 900 milioni di iPhone), munite del telecomando per accedere al mondo su misura che a Cupertino intendono costruirgli intorno. Uno spazio che oltre a essere già famigliare dovrebbe essere anche sicuro, come mostrato dai continui rimandi alla protezione dei dati e alle comunicazioni criptate promesse da Cook nel corso dell’ultimo evento. 

Certo, sfidare frontalmente Netflix e Amazon Prime Video non sarà semplice, anche perché al di là dei grandi nomi dello star system che hanno sposato il suo progetto, Apple ha investito finora un’inezia rispetto ai 13 miliardi di dollari spesi dalla piattaforma di Reed Hastings per la produzione e l’acquisizione dei contenuti. La mancata comunicazione della data di lancio e del costo del servizio, condivise dalla piattaforma per videogiochi Arcade, rende impossibile analizzare in profondità le potenzialità delle novità, che se hanno raffreddato l’entusiasmo degli analisti hanno inaugurato la nuova vita di Apple. Senza dimenticare che il futuro dell’azienda passerà pure dalla prima carta di credito lanciata sul mercato e destinata ad avere un impatto immediato soprattutto sul panorama statunitense, dove l’utilizzo della tessera non ha eguali nel mondo e i pagamenti digitali sono una realtà consolidata.    

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