Smartphone a raffreddamento liquido, come funzionano

Le app richiedono sempre più potenza e così i produttori puntano ai microtubi per creare un piccolo ciclo dell'acqua.

Ogni prodotto tecnologico quando funziona a pieno regime aumenta la propria temperatura ma se i computer hanno trovato la soluzione ideale nelle ventole e nell'ampio uso di materiali dissipanti, per gli smartphone la faccenda è più complessa. Le app, soprattutto quelle videoludiche, richiedono sempre maggior potenza, il calore aumenta ma la scocca deve rimanere di piccole dimensioni, tascabile e portatile. Impossibile allontanare tra loro i componenti ed ecco quindi che arriva il liquido.

Nei computer desktop c'è già: un po' come nelle vetture, in liquido, circolando tra i componenti, raccoglie parte del calore e lo convoglia fuori dalla macchina. Per gli smartphone invece è una tecnologia recente. Il primo ad adottarla è stato il Galaxy S7 del 2016. Sopra alla Cpu c'è un piccolo tubo con del liquido, una quantità infinitesimale, così piccola che, una volta tagliato il tubetto è impossibile vederne le gocce.

Questo liquido crea un ciclo dell'acqua in miniatura. Grazie alla condensazione, quando il processore si riscalda il liquido acquisisce il calore e si vaporizza, mantenendolo freddo. Il vapore poi viaggia verso l'estremità opposta del tubo dove, raffreddandosi, si condensa di nuovo tornando liquido e il ciclo continua.

L'idea è stata portata alle sue estreme possibilità dal Black Shark 2, uno smartphone di Xiaomi presentato pochi giorni fa. Questo dispositivo è pensato per il gaming, a bordo ha un processore Snapdragon 855, scheda grafica Adreno 640 e da 6 Gb a 12 Gb di Ram che devono lavorare senza nenia. Il gaming ha bisogno di potenza e questa console da tasca non può lesinarne. Per questo ha una tecnologia chiamata Liquid Cool 3.0: è simile a quella del Galaxy ma copre una superficie molto più ampia ed è a strati. Oltre al liquido anche i componenti del sistema di raffreddamento convogliano il calore verso l'esterno.

Stando alla Casa madre, il risultato è che si mantiene la temperatura della Cpu più bassa di otto gradi rispetto ai sistemi concorrenti, permette di usare al massimo tutto l'hardware per più tempo visto che il calore viene tenuto a bada e, fondamentale per i gamer, si può usare lo smartphone anche mentre si ricarica la batteria. La ricarica veloce infatti sviluppa molto calore ma sembra proprio che Liquid Cool 3.0 possa affrontarla senza colpo ferire.

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