L’architetto della Pampa

Con 34 immagini in bianco e nero, Stefano Nicolini esalta le caratteristiche professionali del vulcanico architetto italo argentino Francisco Salamone e il suo innovativo utilizzo del cemento armato.

Il lavoro fotografico di Stefano Nicolini, 34 immagini in due formati (30x40 e 60x90) in bianco e nero realizzate in stampa chimica ai sali d’argento su carta baritata, esalta le caratteristiche professionali del vulcanico architetto italo argentino Francisco Salamone, nato in provincia di Catania nel 1897 e emigrato in Argentina a quattro anni.
In apertura: Salamone 8750-27 r.s., Gli ingranaggi, la torre cisterna del mattatoio di Guaminì. Qui sopra: Salamone 8751-23 r.s., Il cimitero di Saldungaray
Astrattismo figurativo, gigantismo, uso della metafora, prospettiva dinamica, protagonismo delle linee verticali, magnificazione della tecnologia, tutte enfatizzate dall’utilizzazo del cemento armato, la “pietra liquida” che si stava scoprendo proprio all’epoca e che permetteva di arricchire con innovative curvature le nuove architetture.
Salamone 8751-19 r.s., La torre orologio del municipio di Tornquist

Per spiegare la sua scelta stilistica, l’autore Stefano Nicolini chiarisce: “La distorsione delle linee in alcune delle 34 immagini in mostra, tutte realizzate in pellicola, ottenute utilizzando il grandangolare, è una soluzione inusuale nella fotografia di architettura, un mio omaggio alla innovativa (per quegli anni) e appassionata indagine di forme e volumi condotta da Salamone. Possiamo definirla – prosegue Nicolini – una metafora fotografica della metafora creativa del grande architetto italo argentino, riscoperto soltanto negli ultimi anni nel suo paese di adozione. L’uso del bianco e nero è un altro strumento di cui mi sono servito per cogliere la genialità interpretativa di Salamone e contribuire, attraverso l’accentuazione dei contrasti cromatici di alcuni scatti, ad una lettura al contempo più intima ed estasiata del suo lavoro.”

 


Stefano Nicolini
è un autodidatta della fotografia, sin dall'inizio della sua carriera firma i testi che accompagnano i suoi reportage. Nato nel 1960 a Roma,  intraprende giovanissimo i primi viaggi.  A diciassette anni, visita l'India, il Pakistan, il Nepal e l'Afghanistan poco prima che l'invasione sovietica precipiti il Paese in una guerra non ancora realmente conclusasi. Nel 1979 pubblica il suo primo reportage fotogiornalistico dalle isole Caroline che esplora per mesi a bordo di cargo locali. Alla leggenda dei Mari del Sud ritratta nello sperduto arcipelago micronesiano dedica la prima mostra fotografica presentata alla Houston Gallery di Soho a New York, dove si trasferisce per un breve periodo nel 1983. Conosce l'America del Sud nel 1987 effettuando un lungo viaggio in Cile e in Antartide. I reportage dal continente bianco e dal Paese andino, realizzati con un solo apparecchio fotografico a focale fissa di 35 millimetri, ne formano l’occhio, obbligato a cercare per ogni scatto l'unica inquadratura efficace. Dal 1997 al 2008 decide di sospendere le esposizioni dei propri lavori per dedicarsi interamente alla fotografia e all'attività giornalistica. Le sue immagini sono state pubblicate in libri e da prestigiose testate italiane ed estere. Dal suo rientro a Roma nel 2009, estende la propria fotografia negli ambiti dell’arte contemporanea.


10-28 febbraio 2014
Francisco Salamone, l’architetto della Pampa
Casa dell’Architettura – Acquario Romano, Roma

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