Quando la bolla si è frantumata, la Cina si è ritrovata con milioni di metri quadrati di immobili lasciati a metà. Solo a Hainan, nel 1998, circa 16 milioni di metri quadrati costruiti sono stati abbandonati e mai finiti. Quest'ondata di edifici "abortiti" si è diffusa in un gran numero di altre città asiatiche che hanno sperimentando la stessa improvvisa crescita economica. I cinesi hanno soprannominato questi progetti lanwei lou, dove lan sta per "decadente", "in rovina", mentre wei è la "coda", la "fine". Questi lou, "edifici", hanno subito la triste sorte di non avere più una soluzione. Il significato del termine è quindi più complesso del semplice "non finito" e si estende al di là dei semplici edifici, coinvolgendo molti aspetti del vissuto: è diventato il sinonimo di una qualsiasi cosa lasciata a metà, senza che se ne conoscano le ragioni.
Gli scatti di anothermountainman cercano di catturare gli scheletri di questa "corsa all'oro".
L'artista anothermountainman ha trascorso sei anni a fotografare i lanwei, viaggiando e visitando numerose città in Cina e Asia. Questo lavoro riflette il suo punto di vista sulla società. È solito ripetere: "Se una determinata situazione coinvolge più di una persona, la possibilità di lanwei (finale marcio) aumenta".
Per documentare queste realtà, anothermountainman ha utilizzato la fotografia unendo una tecnica documentaristica ad aspetti più teatrali. La prima cattura il carattere fisico degli edifici — misteriosi, abbandonati e spesso in netto contrasto con il contesto in cui si trovano — cercando di svelare anche gli strati interni della struttura, portando alla luce i sogni infranti degli investitori che hanno lasciato solo tracce di decadenza. Dall'altra parte, attraverso la creazione di apposite scenografie, l'artista dà vita a storie immaginarie coinvolgendo abitanti, attori e ballerini. Nei suoi lavori, anothermountainman combina spesso figure storiche con personaggi inventati, portando i suoi lanwei su terreni surreali in cui l'inquadratura sembra arbitraria, assurda, e anche un po' deviata, con l'intento di buttarsi alle spalle la freddezza e la tristezza di questi luoghi, e riflettendo la Cina di oggi in cui "tutto è possibile".
La mostra "Lanwei" si è tenuta sia alla Blindspot Gallery sia al Blindspot Annex, con oltre 40 opere selezionate per coronare il lungo viaggio di anothermountainman attraverso l'Asia, prima del suo spostamento verso ovest, dove la crisi finanziaria sta producendo tutta una nuova generazione di lanwei. Mimi Gradel, direttore della Blindspot Gallery
