Il Parco Olimpico è una realtà che va ancora oltre una dimensione di "transizione". Andare alla ricerca di tracce di storia e di cultura appare un esercizio vano, dato che per la maggior parte queste sono state cancellate dal paesaggio. Un curioso albero e il ponte sono tutto ciò che resta. Il fiume Lea fornisce qualche orientamento, ma durante le molte escursioni in loco è diventato sempre più difficile trovare un collegamento tra quello che c'era prima e quello che c'è ora.
Nell'aprile 2010, intorno agli impianti sportivi stavano prendendo forma paesaggi sempre nuovi, connessi alle varie fasi di costruzione. Nell'aprile 2011 la maggior parte degli impianti era stata completata e si è iniziato a lavorare sui percorsi di collegamento. Le ultime fotografie del 2012 mostrano la forma ultima che ha assunto il Parco Olimpico.
A me, come fotografo, non basta considerare il Parco Olimpico come entità autonoma e svincolata dal contesto: quel che succede intorno ai suoi confini è invece altrettanto importante. Ci sarebbe molto da dire a proposito dei benefici dei giochi nei riguardi della comunità locali, anche se la validità di queste affermazioni non può essere del tutto provata oggi. Quel che spero farà la fotografia è registrare il processo di trasformazione di questa zona nel tempo. Non è certo un progetto destinato a trovare compimento con il luglio 2012, ma proseguirà ben oltre la partenza degli atleti.
