Crypto-investitore mangia la banana di Cattelan: chi è il vero artista concettuale?

Dietro alla vendita da 6,2 milioni di dollari di Comedian, e alla tragicomica fine che l'ha trasformata in un asset digitale, c’è un sistema dell’arte e un mercato che non possono più ignorare il cambiamento.

La notizia ha già fatto il giro del mondo: Justin Sun, collezionista cinese e fondatore della piattaforma di criptovalute Tron, ha acquistato la banana appesa al muro con lo scotch più famosa del mondo, intitolata Comedian (2019) dal suo creatore Maurizio Cattelan, per 6,24 milioni di dollari (5,2 milioni al martello, più commissioni).

L’opera, inizialmente stimata tra 1 e 1,5 milioni di dollari, è stata venduta durante l’asta "The Now and Contemporary Evening Auction" di Sotheby’s a New York il 20 novembre 2024.

Già prima dell’asta si profilava una vendita storica, grazie alla possibilità di pagare in criptovaluta, segno di apertura del mercato e di Sotheby’s verso un nuovo pubblico, favorito dalla recente vertiginosa ascesa del valore del crypto dopo la rielezione di Donald Trump.
 

@dailymail A crypto mogul has devoured the $6.2 million banana art he purchased — and now he’s promised to buy 100,000 more bananas from the vendor who sold the original fruit to the artist. Justin Sun made global headlines for buying a provocative artwork by Italian artist Maurizio Cattelan last week. The piece — dubbed the ‘most expensive fruit in the world’ — featured a 35-cent banana duct-taped to a wall. The 74-year-old fruit vendor who sold the banana for 35 cents to the artist outside Sotheby’s auction house in New York was stunned to learn how much the humble fruit fetched. To ease the vendor's shock, Sun pledged to buy tens of thousands more bananas and distribute them ‘free worldwide’ through his stand, ‘while supplies last.’ #art #banana #crypto #news ♬ Noticias - yagobeats


La cifra raggiunta era già incredibile, l'attenzione mediatica ha fatto il resto. Molte rilevanti testate come The New York Times, Financial Times, The Art Newspaper, ART News, Artribune, Wired, la Repubblica e La Stampa, hanno sottolineato l'eccezionalità del fenomeno che ha accompagnato l'acquisto: il silenzio è stato rotto pochi minuti dopo il colpo di martello (qualcosa di estremamente lontano dai modi discreti, tipici dei grandi collezionisti del sistema dell’arte).

"Sono Justin Sun, e sono emozionato nell’annunciare che sono riuscito ad acquistare l’opera iconica di Maurizio Cattelan, Comedian. Non si tratta solo di un’opera d’arte; essa rappresenta un fenomeno culturale che connette i mondi dell’arte, dei meme e della comunità delle criptovalute."

Ma non è finita qui. Su X, ha poi comunicato l'intenzione di mangiarsela: "Nei prossimi giorni mangerò la banana come parte di questa esperienza artistica unica, onorando il suo posto nella storia dell’arte e nella cultura popolare".

Fino a quel momento, si poteva pensare a una provocazione. E invece, oggi, durante una conferenza stampa al Peninsula Hotel di Hong Kong, Sun ha mantenuto la promessa, mangiandosi in due bocconi la banana più costosa del mondo. E con lei, forse, anche l'elitarismo folle del sistema dell'arte. Un sistema di cui Cattelan si è sempre fatto beffa, ma che, diventando uno degli artisti più famosi al mondo, è inevitabilmente finito per rappresentare.

Un acquisto, qualche tweet e un solo gesto: sono bastati all'imprenditore per trasformare l’opera in qualcosa che concettualmente si avvicina molto a un non-fungible token. Il valore della banana, più che come oggetto fisico, è ora più che mai immateriale: se da una parte esisteva già come intervento di proprietà intellettuale di Cattelan, dall'altra vive del clamore mediatico generato da Sun.

In questo senso, Comedian è un raro caso di opera che nasce materiale per trasformarsi poi in asset digitale. Un'operazione coerente che amplifica la portata concettuale dell’opera.

Un gesto che ci avverte: il mondo sta cambiando e con esso, anche l’arte. Impossibile guardare al sistema con gli stessi occhi di prima.

Quella che si è appena consumata è una parabola che sa di opera performativa, con un twist concettuale degno del Maurizio Cattelan degli esordi. Una parabola che promette di lasciare traccia, se non altro, nella storia dell'arte. Ma a firmarla questa volta è un imprenditore digitale.

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