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      15 mostre imperdibili che stanno per chiudere

      15 mostre imperdibili che stanno per chiudere

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      Riuso e semplicità per un ampliamento low-budget in Australia

      1. “Gelitin: Democratic Sculpture 7”, Neubauer Collegium for Culture and Society, University of Chicago, Chicago – fino al 12 gennaio 2024

      I Gelitin non hanno bisogno di presentazioni, conosciuti in tutto il mondo per il loro approccio trasgressivo e umoristico, sono instancabili sostenitori dell'impulso ludico nell’arte. Nella mostra al Neubauer Collegium for Culture and Society, curata da Dieter Roelstraete, presentano la scultura di enormi dimensioni di una classica “slice of pizza” americana, intitolata “Democratic Sculpture 7”, parte di una serie di performance realizzate a partire dall’inizio del 2023 con la galleria O’Flaherty’s di New York. I visitatori sono invitati ad attivare l’opera infilando la testa nei vari fori che la percorrono, in un’azione che solleva una serie di temi artistici e sociali, dove il cibo diventa argomento di conversazione. 

      Gelitin, Sweden, 2009
      Photo © Gelitin

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      1. “Gelitin: Democratic Sculpture 7”, Neubauer Collegium for Culture and Society, University of Chicago, Chicago – fino al 12 gennaio 2024

      Credit: Robert Heishman

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      2. “Michael Snow: A Life Survey (1955-2020)”, The School, Jack Shainman Gallery, New York – Fino al 16 dicembre 2023

      “Michael Snow: A Life Survey (1955-2020)” è la grande retrospettiva che la Jack Shainman Gallery di New York dedica all’artista canadese scomparso all’inizio di quest’anno. Allestita nei quasi tremila metri quadrati di The School, la sede fuori città della galleria, ricavata dalla riconversione di una high school americana, la mostra è un vero e proprio ritratto di Michael Snow. Con il suo umorismo distintivo, nella sua carriera ha sperimentato tutti i media possibili, ribellandosi alle categorie tradizionali: film, pittura, performance, installazioni, fotografia. Un’occasione per celebrare questo caleidoscopico artista, che ha fatto della molteplicità di visioni lo strumento essenziale della sua ricerca. 

      Installation view, Michael Snow, A Life Survey (1955–2020), 2023 
      The School | Jack Shainman Gallery, 25 Broad Street, Kinderhook, NY
      © Michael Snow. Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York. Photo: Dan Bradica.

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      2. “Michael Snow: A Life Survey (1955-2020)”, The School, Jack Shainman Gallery, New York – Fino al 16 dicembre 2023

      Installation view, Michael Snow, A Life Survey (1955–2020), 2023 
      The School | Jack Shainman Gallery, 25 Broad Street, Kinderhook, NY
      © Michael Snow. Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York. Photo: Dan Bradica.

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      3. “Sarah Lucas: Happy Gas”, Tate Britain, Londra – Fino al 14 gennaio 2024

      L’immaginario provocatorio e umoristico di Sarah Lucas è protagonista della mostra alla Tate Britain di Londra, “Sarah Lucas: Happy Gas”, inaugurata lo scorso ottobre. Gli oggetti della vita di tutti i giorni sono usati dall’artista inglese per esplorare la condizione umana e per porre con disarmante schiettezza e giocosità una serie di quesiti universali sulla vita, la sessualità, la società, la felicità. La voce dell’artista emerge chiaramente nel dialogo di opere distanti decenni tra loro, ripercorrendo più di trent’anni di carriera.

      Sarah Lucas Happy Gas Installation View at Tate Britain 2023
      Credit: © Sarah Lucas. Photo © Tate (Lucy Green)

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      3. “Sarah Lucas: Happy Gas”, Tate Britain, Londra – Fino al 14 gennaio 2024

      Sarah Lucas Bunny, 1997. Private collection. Courtesy the artist and Sadie Coles HQ, London © Sarah Lucas

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      4. “Out of Bounds: Japanese Women Artists in Fluxus”, Japan Society, New York – Fino al 21 gennaio 2024

      A pochi passi dalla sede delle Nazioni Unite a Midtown Manhattan, si trova la Japan Society di New York, in un edificio progettato dall’architetto Junzo Yoshimura e aperto al pubblico nel 1971. Qui, fino al 21 gennaio 2024, è in corso la mostra “Out of Bounds: Japanese Women Artists in Fluxus”, la prima a esplorare a fondo il ruolo delle donne giapponesi nel movimento Fluxus. Al centro del discorso i contributi di quattro artiste, Shigeko Kubota (1937-2015), Yoko Ono (1933-), Takako Saito (1929-) e Mieko Shiomi (1938), che permettono di contestualizzare la loro presenza all'interno di Fluxus e nello scenario dell’arte degli anni Sessanta e oltre.

      Japan Society, Fluxus. Photography © Adrianna Glaviano. Courtesy of Japan Society

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      4. “Out of Bounds: Japanese Women Artists in Fluxus”, Japan Society, New York – Fino al 21 gennaio 2024

      Ono, Audience Piece, Yoshioka © Yoko Ono

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      5. “Rubens! La nascita di una pittura europea”, Palazzo Te, Mantova – Fino al 7 gennaio 2024

      Gli anni mantovani presso la corte dei Gonzaga, e più in generale il periodo trascorso in Italia all’inizio del Seicento, furono di estremo valore per l’esperienza e lo sviluppo dello stile del maestro della pittura fiamminga, Pieter Paul Rubens. Fino al 7 gennaio 2024, Palazzo Te dedica al talentuoso pittore di corte una mostra che mette in luce il rapporto tra l’artista e la cultura mitologica che incontrò in Italia. Il dialogo con Giulio Romano è al centro del percorso, che si estende oltre i confini del palazzo cinquecentesco con altre due iniziative: il focus espositivo sulla Pala della Santissima Trinità, presso il Palazzo Ducale di Mantova, e la mostra alla Galleria Borghese di Roma “Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma”.

      Jan Brueghel il Vecchio, Le nozze di Peleo e Teti, olio su rame, 35,5x46,5 cm, Copenaghen, National Gallery of Denmark, inv. KMSsp225 © SM K Photographer, SMK Photo/Jakob Skou-Hansen

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      5. “Rubens! La nascita di una pittura europea”, Palazzo Te, Mantova – Fino al 7 gennaio 2024

      Pieter Paul Rubens, San Michele espelle Satana e gli angeli ribelli, olio su tela, 1622, 149 x 126 cm, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza, inv. 348 (1930.98) © Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid

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      6. “William Kentridge / You Whom I Could Not Save”, Palazzo Branciforte, Palermo – Fino al 12 gennaio 2024

      Palermo ospita la mostra di William Kentridge, “You Whom I Could Not Save”, che prende il titolo dalla nuova opera sonora site specific realizzata dall’artista sudafricano. L’installazione, che trova posto nel cuore delle architetture di stampo piranesiano del Monte dei Pegni di Santa Rosalia di Palazzo Branciforte, attraversa un percorso che accoglie altri lavori: sedici disegni inediti, il video “Sibyl” (2020), sculture in bronzo, e una sequenza di arazzi. Il punto di partenza dell’esposizione è per l’artista la volontà di creare un’opera sonora totale, in cui echi e frammenti si diffondono e si muovono nello spazio guidando i visitatori nell’esplorazione del percorso labirintico.

      You Whom I Could Not Save (2023), still video. Credits Kentridge Branciforte

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      6. “William Kentridge / You Whom I Could Not Save”, Palazzo Branciforte, Palermo – Fino al 12 gennaio 2024

      Sibyl Book (2020), still. Credits Kentridge Branciforte

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      7. “Brâncuși: Romanian Sources and Universal Perspectives”, Timișoara Art Museum, Timișoara – Fino al 28 gennaio 2024

      Capitale europea della cultura per il 2023, Timișoara ospita una ricca retrospettiva dedicata all’artista di origini romene Constantin Brâncuși. La mostra, curata da Doina Lemny, vuole raccontare la particolarità del lavoro di questo maestro della scultura del XX secolo, che ha concentrato la sua ricerca nell’individuazione delle forme pure e nel dialogo con la materia. Le cento opere esposte mostrano che l’arte di Brâncuși va oltre i confini geografici, storici, formali e di genere, assicurandogli un posto speciale nella storia dell’arte contemporanea.

      Constantin Brancusi - The Kiss, 1907. Museum of Art Craiova, © Succession BRANCUSI / ADAGP, Paris / VISARTA, Bucureşti, 2023.

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      8. “Lee Lozano. Strike”, Bourse de Commerce, Pinault Collection, Parigi – Fino al 22 gennaio 2024

      La Galleria 2 della Bourse de Commerce di Parigi ospita la mostra “Lee Lozano. Strike”, presentata nella primavera del 2023 alla Pinacoteca Agnelli di Torino. Le curatrici Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti hanno adattato il percorso espositivo agli spazi parigini, per raccontare l’atteggiamento radicale e anti sistemico dell’artista americana, che si è distinta nello scenario artistico a lei contemporaneo dominato dalla pop art, dal minimalismo e dall'arte concettuale. La mostra presenta una vasta selezione di opere realizzate da Lozano durante la sua intensa e prolifica anche se breve carriera, che si estese dal 1960 al 1972.

      Lee Lozano, No title (Toilet Lid), 1962-1963

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      8. “Lee Lozano. Strike”, Bourse de Commerce, Pinault Collection, Parigi – Fino al 22 gennaio 2024

      Lee Lozano, No title, ca. 1964 

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      9. “David Hockney: Drawing from Life”, National Portrait Gallery, Londra – Fino al 21 gennaio 2024

      Alla National Portrait Gallery di Londra fino al 21 gennaio 2024 è in corso la mostra “David Hockney: Drawing from Life”, che ritorna dopo la sfortunata chiusura obbligata a causa del Covid nel 2020. Il lavoro dell’artista britannico è esplorato attraverso i ritratti intimi di cinque persone, sua madre, Celia Birtwell, Gregory Evans, Maurice Payne e l’artista stesso. A questi si aggiunge una serie di nuovi ritratti dipinti dal vero di amici e conoscenti che hanno visitato il suo studio in Normandia tra il 2021 e il 2022. Più di sessant’anni di carriera in cui il ritratto è, da un lato, sperimentazione di un’ampia gamma di mezzi e stili, e dall’altro celebrazione della passione e dell’entusiasmo per la vita e l’amore.

      David Hockney dipinge Harry Styles, (con il ritratto di Clive Davis), Normandy Studio, 1 giugno 2022. Photo: Jean-Pierre Gonçalves de Lima

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      9. “David Hockney: Drawing from Life”, National Portrait Gallery, Londra – Fino al 21 gennaio 2024

      Mother, Braford. 19 Feb 1979 by David Hockey. Sepia ink paper. 355.6 x 279.4 mm © David Hockney. Photo Credit: Richard Schmidt. Collection The David Hockney Foundation

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      10. “Raphael. Gold & Silk”, Kunsthistorisches Museum, Vienna – Fino al 14 gennaio

      Papa Leone X nel 1513 commissionò a Raffaello una serie di dieci arazzi per la Cappella Sistina. L’Urbinate e la sua bottega realizzarono dieci cartoni in scala reale sulle vite di San Pietro e San Paolo, utilizzati come modelli dagli artigiani della bottega di Pieter van Aelst a Bruxelles, i quali li trasformarono in arazzi di grandi dimensioni tessuti con filati di seta e lana in oro e argento. La mostra in corso fino al 14 gennaio al Kunsthistorisches Museum di Vienna esamina la profonda influenza che l’ultimo progetto di Raffaello, a poca distanza dalla sua scomparsa, ebbe sull'arte degli arazzi fiamminghi.

      The Miraculous Draught of Fishes
      Series title: Scenes from the Acts of the Apostles
      Design: Raffaello Sanzio da Urbino, known as Raphael (1483– 1520) and workshop, c.1515/16
      Woven under the direction of Jakob I Geubels (d. before 1605), Brussels, c.1600
      Wool, silk
      Kunsthistorisches Museum Vienna, Kunstkammer
      © KHM-Museumsverband

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      10. “Raphael. Gold & Silk”, Kunsthistorisches Museum, Vienna – Fino al 14 gennaio

      The Miraculous Draught of Fishes with Crowd of People in Foreground
      Raffaello Sanzio da Urbino, known as Raphael (1483–1520)
      c.1515
      Pen and brown ink over black pencil drawing, brown wash, white heightening
      Albertina, Vienna
      © ALBERTINA, Wien

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      11. “Turning Heads. Bruegel, Rubens and Rembrandt”, KMSKA, Anversa – Fino al 21 gennaio

      La ricerca dell’espressività è al centro della mostra in corso fino al 21 gennaio al Museo Reale di Belle Arti di Anversa, intitolata “Turning Heads. Bruegel, Rubens and Rembrandt”. Dedicata al genere dei “tronies”, antica parola olandese che significa "faccia", l’esposizione ospita più di settanta ritratti di modelli anonimi scelti dagli artisti per realizzare esperimenti creativi di propria iniziativa. Dipinti, disegni e incisioni provenienti da collezioni belghe e internazionali sono raccolti per la prima volta, con l’obiettivo di raccontare questo genere in cui l’ordinarietà dell’umano diventa straordinaria.

      Peter Paul Rubens, Head of Bearded Man, National Gallery of Ireland

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      11. “Turning Heads. Bruegel, Rubens and Rembrandt”, KMSKA, Anversa – Fino al 21 gennaio 2024

      Michael Sweerts, Head of a Girl, Leicester Museum and Art Gallery

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      12. “Thao Nguyen Phan. Reincarnations of Shadows”, Pirelli HangarBicocca, Milano – Fino al 14 gennaio 2024

      La pratica artistica di Thao Nguyen Phan unisce pittura, video e scultura, creando narrazioni poetiche vicine all’onirico che tracciano la storia del suo paese, il Vietnam, in relazione ai cambiamenti ambientali e sociali contemporanei. Pirelli HangarBicocca ospita fino al 14 gennaio la mostra “Thao Nguyen Phan. Reincarnations of Shadows”, la prima personale in un’istituzione italiana dell’artista vietnamita, in cui si intrecciano elementi visivi, tattili e sonori con opere video, sculture, acquarelli e dipinti che mettono in luce un percorso che intreccia eventi storici e tradizioni popolari del Vietnam e della più estesa regione del Mekong.  

      Thao Nguyen Phan First rain, Brise-soleil, 2021 – in corso Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Prodotto da Han Nefkens Art Foundation in collaborazione con Kochi Biennale, con il support di Tate St Ives Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

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      12. “Thao Nguyen Phan. Reincarnations of Shadows”, Pirelli HangarBicocca, Milano – Fino al 14 gennaio 2024

      Thao Nguyen Phan Voyages de Rhodes, 2014-2017 (particolare) Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023 Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano Foto Agostino Osio

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      13. “Eva Fàbregas Devouring Lovers”, Hamburger Bahnhof – Nationalgalerie der Gegenwart, Berlino – Fino al 14 gennaio 2024

      Il monumentale spazio della hall dell’Hamburger Bahnhof a Berlino accoglie le colorate e voluminose sculture biomorfe dell’artista spagnola Eva Fàbregas, nella più grande mostra a lei dedicata fino a oggi, “Devouring Lovers”. L’opera di Fàbregas si espande nell’iconica architettura dell’ex stazione berlinese, sfumando il confine tra mondo umano e non umano, organico e industriale, coinvolgendo i visitatori e le visitatrici in un’esperienza collettiva di relazioni sensoriali. 

      Ausstellungsansicht "Eva Fàbgregas. Devouring Lovers", Hamburger Bahnhof - Nationalgalerie der Gegenwart, 6.7.2023-7.1.2024 Courtesy Eva Fàbregas, Staatliche Museen zu Berlin, Hamburger Bahnhof – Nationalgalerie der Gegenwart / Foto: Jacopo La Forgia

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      13. “Eva Fàbregas Devouring Lovers”, Hamburger Bahnhof – Nationalgalerie der Gegenwart, Berlino – Fino al 14 gennaio 2024

      Ausstellungsansicht "Eva Fàbgregas. Devouring Lovers", Hamburger Bahnhof - Nationalgalerie der Gegenwart, 6.7.2023-7.1.2024 Courtesy Eva Fàbregas, Staatliche Museen zu Berlin, Hamburger Bahnhof – Nationalgalerie der Gegenwart / Foto: Jacopo La Forgia

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      14. “Mary Ellen Mark. Encounters”, C/O Berlin, Berlino – Fino al 18 gennaio

      Mary Ellen Mark ha reso protagonisti delle sue fotografie gli abitanti dei margini della società, dando un riconoscimento indelebile alla loro esistenza. Dagli anni Sessanta la fotografa americana guidata da ideali umanisti, ha girato il mondo e documentato momenti e scene della storia contemporanea, dai movimenti studenteschi e di liberazione omosessuale, alle strade di Mumbai, sempre creando un dialogo intenso con i suoi soggetti. “Encounters” è la mostra che C/O Berlin dedica a Mark, presentando cinque progetti iconici realizzati dalla fotografa negli anni Settanta e Ottanta, successivamente pubblicati in una serie di libri fotografici che hanno svolto un ruolo cruciale nel consolidare la sua reputazione. 

      Feminist demonstration, New York City, 1970 © Mary Ellen Mark, Courtesy of The Mary Ellen Mark Foundation and Howard Greenberg Gallery

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      14. “Mary Ellen Mark. Encounters”, C/O Berlin, Berlino – Fino al 18 gennaio

      Oregon State Hospital, Salem, Oregon, 1976 © Mary Ellen Mark, Courtesy of The Mary Ellen Mark Foundation and Howard Greenberg Gallery

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      15. “Diego Marcon. Have You Checked the Children”, Kunsthalle Basel, Basilea – Fino al 21 gennaio 2024

      Utilizzando mezzi analogici e tecnologie digitali, Diego Marcon indaga la complessità del rapporto tra realtà e rappresentazione. Per la sua prima personale in Svizzera alla Kunsthalle di Basilea, sono presentati lavori scultorei e video nuovi e recenti, che permettono ai visitatori e alle visitatrici di entrare senza troppi preamboli nell’inquietudine del suo mondo. Cinque sale dedicate ai protagonisti delle opere dell’artista lombardo, che in un loop infinito ci invitano a esplorare gli angoli più bui e sconosciuti della condizione umana. 

      Diego Marcon, The Parents’ Room, 2021, Detailansicht, in: Diego Marcon, Have You Checked the Children, Kunsthalle Basel, 2023, Foto: Philipp Hänger / Kunsthalle Basel

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      15. “Diego Marcon. Have You Checked the Children”, Kunsthalle Basel, Basilea – Fino al 21 gennaio 2024

      Diego Marcon, Monelle, 2017, Installationsansicht, in: Diego Marcon, Have You Checked the Children, Kunsthalle Basel, 2023, Foto: Philipp Hänger / Kunsthalle Basel

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