I dolori del giovane internet. I dilemmi del design negli anni di Yahoo Answers

Il più famoso sito di domande e risposte chiude, e Domus torna ad esplorare i migliori momenti di quello che, epistemologicamente, si poteva considerare un concorrente.

La chiusura di Yahoo Answers non è certo più una notizia. Comunque, nel caso aveste recentemente scelto le cime dell’Ararat per passare il vostro lockdown, sì: il 4 maggio, il principale diversivo culturale dei vostri anni passati va definitivamente offline. Nato ingenuo nell'epoca dell'internet dell'ingenuità, quando Facebook era poco più di un fastidioso problema disciplinare per il rettorato di Harvard, e lo status su MSN Messenger era il primo e stretto palcoscenico delle proprie velleità intellettuali, in un momento in cui il web era visto come la grande terra della futura uguaglianza democratica, Answers è stato il posto dove chiunque poteva chiedere qualunque cosa. E chiunque altro rispondere, (quasi) qualunque cosa. E in buona sostanza, per 16 anni, è rimasto sempre così.
 
A pensarci, gli anni di esistenza di Yahoo Answers sono stati proprio gli anni di una evoluzione spesso inquietante nel significato di termini come controcultura e soprattutto controinformazione. Nel furoreggiare delle retoriche di un bottom-up anti-elitista  — di cui già conosciamo il seguito — vi pareva che il mondo dell'architettura e del design ne potesse uscire indenne, percepito qual era (e qual è) come Olimpo dello snobismo autoreferenziale? 

yahoo answers - domus
Stato dell'arte.

“La storia dell'architettura come la conosciamo è distorta sul piano sociale.  si riduce a poco più di un gli architetti che hanno celebrato la memoria del potere della ricchezza; un antologia di edifici Creati da e per I privilegiati, e da loro posseduti. senza neanche una parola sulle case Delle persone meno importanti. (...) Architecture Without Architects prova a mettere in discussione i nostri concetti illimitati riguardo all'arte del costruire introducendo poco familiare espressione di architettura senza pedigree.”

Lo ha scritto Bernard Rudofsky nel 1964, in apertura al suo libro sull’architettura senza architetti, elogio delle forme spontanee, non brandizzate, di espressione costruita, all'indomani di una stagione manualistica e storicista, e nel pieno del dibattito sul Moderno.
Yahoo Answers arriva anche lui all’indomani di diverse stagioni. Tra le tante, anche quella delle archistar.  L'utente di Yahoo Answers a volte ci racconta, tra le tante, anche una delegittimazione di tutte quelle figure del legate alla creazione dello spazio e a tutto ciò che è riflessione e dibattito a riguardo; la scelta delle tinteggiature, il giudizio sui lavori da fare a casa, li affida non a un interior designer, ma all'internet.  E lo farà per 16 anni.

Come si diceva in apertura, la storia è poco emozionante, spoilerata fin dall'inizio. Le élite rimangono in sostanza le stesse, le classi sono ancora lì dove erano, sempre  la stessa è la fatica di rendere inclusivo e comprensibile un dibattito qualificato su arte e design. Ma ci resta — ancora per molto poco — questa splendida rovina dell'internet che per un po' è riuscita a fare le veci di un Google ancora poco raffinato, persino di Shazam — è stato possibile, giuro — o di una  qualunque persona capace di progettare.
So long, Yahoo Answers, Domus celebra la tua dipartita con alcune delle tue migliori domande, a partire da quella fondamentale:

- Quindi, dove vado quando YA avrà chiuso? - Dovrò farmi una vita.

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