Un Quinto Libro dell’Architettura di Palladio ritrovato a Vicenza?

Il recente ritrovamento di un volume perduto potrebbe gettare una nuova luce sul maestro delle Ville venete, svelando un suo progetto destinato alla città di Milano.

Per quanto inattesa potesse risultare, è di questi giorni la notizia di un ritrovamento che potrebbe scuotere non poco tutte le sfere delle humanities architettoniche. Da una soffitta nella città di Vicenza è comparso un volume a stampa del tardo XVI secolo, un’unica stampa di un Quinto Libro dell’Architettura di Andrea Palladio, datato 1580, che il maestro veneto avrebbe completato nei suoi ultimi anni, morendo però prima di poterlo pubblicare.

Da questo libro veniamo a sapere di un progetto che Palladio aveva di espandere le sue attività fuori dall'area di influsso veneziano, intercettando le richieste di tre famiglie in quel periodo fortemente interessate a sancire un loro crescente potere sulla città di Milano attraverso edifici progettati e costruiti dal maestro della Malcontenta. 

palladio, quinto libro dell'architettura

Una simile novità può ampiamente ridiscutere quanto finora studiato e costruito sulla grande stagione della trattatistica. Interpellate informalmente, due studiose del settore hanno voluto orientare la nostra attenzione sul contesto e analogie.

Per la storica veneziana Chiara Covangeli “è incredibile, nel 2021, poter essere chiamati a valutare un ritrovamento di questa portata. Una sorta di scetticismo iniziale ci aveva portati a ritenere il volume opera di uno zelante allievo dello Scamozzi, ma l'attenzione data allo studio delle proporzioni, allo studio filologico dei dettagli, oltre alla grafia delle annotazioni a margine, rendono persino plausibile una attribuzione alla mano del Maestro.”

La studiosa Franziska Ottobirag ha invece rilevato i segni di una continuità culturale e di una circolazione dei modelli: “Anche in questo miracolosamente ritrovato Quinto Libro Palladio - o chi per lui - si conferma lettore di Alberti,” ha detto “ma non solo del De Re Aedificatoria: è chiara l’influenza della Descriptio Urbis Romae nel raffinatissimo approccio topografico. Questa scoperta, se confermata, getta nuova luce e sulla cultura del Palladio stesso, e sulla diffusione dell’opera albertiana fra gli ‘addetti ai lavori’ del tempo.”

I contenuti di questo Quinto Libro sono oggetto di uno studio in corso, e indubbiamente segnano l’inizio di un periodo caratterizzato da notizie anche eclatanti, su cui non mancheranno aggiornamenti.

Sono altresì il prodotto del più recente lavoro dell'enigmatica ed ineffabile figura di Alvar Aaltissimo, e di Niki Tubi. Aaltissimo ha colto l'occasione per fare a tutti i lettori i suoi auguri di un buon primo aprile. 

La competenze storiche e teoriche di Chiara Velicogna e Francesca Garibotto, invece, non sono in alcun modo frutto di invenzione, e a loro va un ringraziamento speciale per aver reso credibile il Palladio che non c'era.

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