L’installazione Vitra dedicata a Jean Prouvé all’ADI Museum di Milano

Dal 25 gennaio al 12 febbraio un’istallazione permette di scoprire la storia, la sensibilità e l’approccio progettuale del grande architetto.

Jean Prouvé è stato un dei più grandi architetti del Novecento. Formatosi come fabbro, fin dall’infanzia – figlio di una pianista e di uno scultore – ricevette una vivace educazione sull’uso dei materiali, l’architettura, l’arte e il design.

Prouvé da sempre manifestò una grande sensibilità per il colore, pur ritenendo fosse giusto verniciare soltanto le parti a rischio corrosione, rispettando le qualità dei materiali, anche in un ottica di risparmio. Quindi trattava acciai, giovando col colore, mentre legno e alluminiò rimanevano a vista. Fu così che ad esempio diede vita al Blé Vert, che ricorda il colore del grano giovane, e il Gris Vermeer, che invece si rifà ai grigi usati al famoso pittore olandese.

Ammirato dai suoi contemporanei, come Le Corbusier, Fernand Léger e Alaxander Calder, diede vita a una vasta gamma di oggetti, e nel 1971 contribuì alla selezione del progetto di Renzo Piano e Richard Rogers per il Centre Pompidou.

Il Vitra Design Museum ospita la collezione mussale più vasta delle sue opere, iniziata negli anni Ottanta, quando Rolf Fehlbaum, presidente emerito di Vitra, comprò la sua seduta d’epoca Antony Chair, del 1954.

Immagine in apertura: Jean Prouvé. Courtesy of Vitra.

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