Il piano di Milano: dopo il lockdown, ripartire con 35 km di nuove piste ciclabili

La città, tra le più inquinate d’Europa e tra quelle maggiormente colpite dal coronavirus, ha un piano ambizioso per alleggerire il ruolo dei trasporti pubblici nei prossimi mesi.

Con l’avvicinarsi della fase 2 dell’emergenza coronavirus, Milano annuncia un ambizioso progetto che vuole da un lato salvaguardare le nuove normative di sicurezza nel trasporto pubblico e dall’altro favorire gli spostamenti in una città che della sua operosità ha sempre fatto vanto. Quindi, insieme agli ingressi controllati nelle stazioni della metropolitana e alla proposta di disegnare cerchi che indichino a tutti le distanze di sicurezza, si riflette su come potenziare la mobilità a due ruote, sia per alleggerire il trasporto pubblico, sia per evitare un ritorno massiccio all’utilizzo dell’auto. Il Comune di Milano sta predisponendo circa 35 km di nuovi percorsi ciclabili, e i primi saranno realizzati tra maggio e giugno 2020.

Con il lockdown nazionale il traffico milanese è diminuito e con esso ovviamente l’inquinamento. “Abbiamo lavorato per anni per ridurre l’uso dell’auto. Se tutti guidano un’auto, non c’è spazio per le persone, non c’è spazio per muoversi, non c’è spazio per attività commerciali al di fuori dei negozi”, ha dichiarato l’assessore alla Mobilità del Comune Marco Granelli. “Certo, vogliamo riaprire l’economia, ma pensiamo che dovremmo farlo su una base diversa da prima”.

Tre le soluzioni messe in campo. “La prima cosa da fare sarà creare percorsi ciclabili e pedonali allargando i marciapiedi dove è necessario camminare meno fitti, nel minore tempo possibile, in sola segnaletica”, spiega nello specifico Granelli. “Una seconda modalità sarà utilizzare i controviali di assi della nostra città facendoli diventare zone a 30 km/h e far circolare le biciclette insieme alle auto e motorini, ma in migliori condizioni di sicurezza e a bassa velocità”. Infine una terza modalità sarà quella di “fare percorsi ciclabili e mettere in sicurezza strade e incroci lungo alcuni assi. Per fare tutte queste cose abbiamo bisogno di risorse, ma anche di modifiche di alcune regole del codice della strada”.

Immagine di apertura: BikeMi bike sharing station in Piazza Diaz, Milano.

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