Il MAXXI rende omaggio all’eredità intellettuale di Bruno Zevi

In occasione del centesimo anniversario della nascita dell’architetto, il museo romano guarda a più di 50 anni di progetti e riflessioni che ne hanno contraddistinto la filosofia architettonica.

Curata dallo storico dell’architettura francese Jean-Louis Cohen e dal senior curator del MAXXI, Pippo Ciorra, la mostra “Gli architetti di Zevi. Storia e controstoria dell’architettura italiana 1944-2000” esamina il ruolo fondamentale di Bruno Zevi nello sviluppo del dibattito architettonico postbellico in Italia. In programma fino al 16 settembre 2018, l’esposizione partecipa alla coreografia di eventi e conferenze internazionali che – dalla Triennale di Milano (Bruno Zevi nel centenario della nascita (1918-2018), 12 giugno 2018) alla Harvard School of Design (Architectural history as space: Bruno Zevi at 100, ottobre 2018) – quest’anno celebrano il centesimo anniversario della nascita dell’architetto romano.    

Fig.1 Pier Luigi Nervi, Cartiera Burgo, Mantova 1961-1964. Archivio Pier Luigi Nervi, Collezione MAXXI Architettura
Fig.2 Pier Luigi Nervi, Cartiera Burgo, Mantova 1961-1964. Archivio Pier Luigi Nervi, Collezione MAXXI Architettura
Fig.3 Renzo Piano Building Workshop, Genova 2002, Porto antico, 2002. Foto Gianni Berengo Gardin, Collezione Fotografia MAXXI Architettura
Fig.4 Carlo Scarpa, Padiglione del Venezuela ai Giardini della Biennale di Venezia, 1953-1956. Archivio Carlo Scarpa, Collezione MAXXI Architettura
Fig.5 Eugenio Montuori, Annibale Vitellozzi, Leo Calini, Massimo Castellazzi, Vasco Fadigati, Achille Pintonello, Stazione Termini fabbricato Viaggiatori, Roma 1949. Collezione MAXXI Architettura
Fig.6 Sergio Musmeci, Ponte sul Basento, Potenza 1967-1976. Archivio Sergio Musmeci, Collezione MAXXI Architettura
Fig.7 Mario Fiorentino, Giuseppe Perugini, Nello Aprile, Cino Calcaprina, Aldo Cardelli, Monumento ai martiri delle Fosse Ardeatine, Roma 1946/1949. Archivio Mario Fiorentino, Collezione MAXXI Architettura
Fig.8 Luigi Pellegrin, Concorso per il progetto di edifici in Pisa da adibire a sede del Liceo Scientifico e di sezione per Geometri dell’ITC A. Pacinotti per la sistemazione urbanistica della zona (Scuola Marchesi), Pisa, 1972-74. CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Università degli Studi di Parma
Fig.9 Giancarlo De Carlo, Collegi universitari a Urbino, 2015. Foto Olivo Barbieri
Fig.10 Luigi Moretti, Adalberto Libera, Amedeo Luccichenti, Vincenzo Monaco, Vittorio Cafiero, Villaggio Olimpico, Roma, 1958-59. Foto Gabriele Basilico, Collezione MAXXI Architettura
Fig.11 Lucio Passarelli, Edificio polifunzionale in via Campania, Roma 1961-1964. Archivio Studio Passarelli, Collezione MAXXI Architettura
Fig.12 Leonardo Ricci, Villaggio Monte degli Ulivi a Riesi (CL), Esterno edificio Scuola officina Meccanica, 1964. Archivio Servizio Cristiano, Riesi
Fig.13 Piero Sartogo, Carlo Fegiz, Domenico Gimigliano, Ordine dei medici, Roma, 1967-71. Courtesy Archivio Sartogo Architetti Associati
Fig.14 Giovanni Michelucci, Chiesa di San Giovanni Battista sull’Autostrada del Sole, Campi Bisenzio (FI) 1961-1964. Archivio Disegni Giovanni Michelucci, Comune di Pistoia
Fig.15 Riccardo Morandi, Quinto padiglione della Torino Esposizioni al Parco del Valentino a Torino, vista interna del padiglione, Torino, 1959. ACS, Riccardo Morandi, archivio fotografico scatola 90
Fig.16 Manifesto della mostra “Brunelleschi anticlassico”, Firenze, 1964. Fondazione Bruno Zevi
Fig.17 Fotografia dell’allestimento della mostra “Brunelleschi anti-classico”. Diapositive dell’epoca, 1978, courtesy Sartogo Architetti Associati
Fig.18 Marco Pannella e Bruno Zevi, Archivio Marco Pannella
Fig.19 Bruno Zevi, Archivio Marco Pannella

Come suggerisce il titolo, la mostra organizzata dal MAXXI non è strettamente monografica, ma vuole essere piuttosto un tributo all’eredità intellettuale e all’attività di mentore di Zevi. Lungo i suoi 50 anni di carriera come architetto, storico e critico, egli sostenne infatti il lavoro di molti colleghi e giovani progettisti come Franco Albini e Carlo Mollino – gli stessi che avrebbero partecipato attivamente e fruttuosamente alla ricostruzione dell’Italia del dopoguerra. 

Bruno Zevi. Foto Elisabetta Catalano

Discepolo di Walter Gropius e di Frank Lloyd Wright – che celebrò nel suo libro Verso u’'architettura organica (Einaudi, 1945) – Zevi è stato descritto come un “filosofo dell’architettura che si scaglia contro i mali del classicismo” (Thomas Muirhead, The Guardian, 2000). Una battaglia che l’architetto fece sua attraverso sette principi “anti-classici” – in opposizione ai cinque punti di Le Corbusier – che trovano una chiara eco nelle varie opere selezionate da Ciorra e Cohen per la mostra al MAXXI. Come il campus dell’Università di Urbino disegnato negli anni cinquanta da Giancarlo De Carlo, che asseconda il paesaggio collinare della città marchigiana, o il ponte sul fiume Basento, vicino a Potenza, progettato da Sergio Musmeci negli anni sessanta-settanta, che evita la consueta simmetria visiva a favore di forme organiche sinuose. Ambientati in una scenografia essenziale, caratterizzata dalle grandi superfici arancioni che scandiscono gli spazi del museo, i progetti in mostra sono illustrati attraverso fotografie, modelli, disegni e altri materiali di archivio. Per un racconto espositivo denso ed articolato.    

In apertura: Sergio Musmeci, Ponte sul Basento, Potenza 1967-1976. Archivio Sergio Musmeci, Collezione MAXXI Architettura

  • “Gli Architetti di Zevi. Storia e controstoria dell’architettura italiana 1944-2000”
  • Jean-Louis Cohen, Pippo Ciorra
  • MAXXI
  • fino al 16 settembre 2018
  • via Guido Reni 4A, Roma