Oh Couleurs!

Con l’allestimento di Pierre Charpin, a Bordeaux la mostra “Oh Couleurs!” explora i legami tra colore e design, la nostra percezione degli oggetti e il modo in cui interagiamo con essi.  

Tupperware, from the 1940s until today. Photo J.C. Garcia © MADD Bordeaux
Il Musée des Arts décoratifs et du Design di Bordeaux ha organizzato una mostra sui legami tra colore e design. Tra le sale dell’hôtel de Lalande, il colore è ovunque: dalla pannellatura verde e dorata del Salon de Gascq al rivestimento giallo in legno della Chambre jonquille. È questa identità molto colorata a dare origine al tema della mostra.
Verner Panton e l’uso del colore. Vista della mostra “Oh couleurs!”, Musée des Arts décoratifs et du Design. Photo J.C. Garcia © MADD Bordeaux
Verner Panton e l’uso del colore. Vista della mostra “Oh couleurs!”, Musée des Arts décoratifs et du Design. Photo J.C. Garcia © MADD Bordeaux
Mentre la maggior parte degli storici del design ha sempre mostrato una preferenza per le questioni legate alla forma, alla produzione, ai materiali e alle nuove tecnologie, pochi  hanno affrontato il tema del colore. Tuttavia il colore ha un’influenza diretta sulla nostra percezione degli oggetti e sul modo in cui essi interagiscono con loro. Il colore è anche una parte importante per la definizione di periodi e stili. Tutti questi aspetti potranno essere approfonditi dai visitatori attraverso esempi tratti dalla storia degli oggetti e del design: i colori di Tupperware; il luogo del colore nel lavoro del designer Verner Panton; e il ruolo (poco noto) del decoratore Paule Marrot per l’azienda automobilistica Renault.

 

La mostra presenta anche una serie di oggetti dalla storia dimenticata o sconosciuta al pubblico occidentale, come i boro giapponesi, vestiti popolari ricavati assemblando gli scampoli di tessuti, poi tradizionalmente tinti con indaco. Poiché il museo è vicino alla Cité Frugès di Le Corbusier a Pessac, recentemente inserita nelle liste del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, la mostra ha anche una parentesi architettonica per mostrare il ruolo svolto dalla policromia nel lavoro di Le Corbusier, testato per la prima volta in cantiere durante la costruzione di questo immobile, a Pessac, a sud-ovest di Bordeaux (1924-1926).

Progettata da Pierre Charpin, la mostra si tiene in un luogo eccezionale, l’ex prigione municipale “Rue Boulan”, situata dietro il museo e costruito nel XIX secolo dalla città di Bordeaux per i dipartimenti di polizia e poi occupando l’hôtel de Lalande. Trasformato in un magazzino per le collezioni del museo negli anni Ottanta, l’edificio è stato poi svuotato per aprire le porte al pubblico nel settembre del 2016. “Oh couleurs!” È la prima mostra presentata in questo luogo singolare.

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