BIO.tech HUT

Durante Astana Expo 2017, in Kazakistan, ecoLogicStudio ha allestito BIO.tech HUT, una coltivazione di alghe dove fare crescere nuove specie di microrganismi.

EcoLogicStudio, BIO.tech HUT, Expo 2017, Astana, Kazakistan
In occasione di Astana Expo 2017, in Kazakistan, lo studio londinese ecoLogicStudio ha presentato BIO.tech HUT, un padiglione che rappresenta un prototipo della futura coltura di alghe in città, esplorando il rapporto antropologico tra uomo e ambiente naturale nell’era dell’Antropocene.

 

Il laboratorio è uno spazio scientifico, dove nuove specie di microrganismi vengono addomesticate e trasformate in colture artificiali, modelli di crescita e materiali assemblati. In linea con questi principi, la struttura e l’interno del BIO.tech HUT esprimono l’ideale di simbiosi tra gli abitanti della città umana e non umana. Progettato in collaborazione con biologi marini e coltivatori di alghe, il rivestimento foto-bioreattivo è stato sviluppato a partire da un primo sistema rivoluzionario che utilizza il flusso d’aria ad alta velocità per sollevare la materia vivente in tubi di vetro da laboratorio.  

Fig.7 EcoLogicStudio, BIO.tech HUT, Expo 2017, Astana, Kazakistan
Fig.7 EcoLogicStudio, BIO.tech HUT, Expo 2017, Astana, Kazakistan
Il flusso d’aria crea dei vortici all’interno dei tubi e genera un effetto centrifugo che catalizza lo scambio di O2 / CO2. Il fluido, poi, scende per gravità e completa il ciclo: i tubi di diventano, così, elementi architettonici. Strutturalmente, le spirali dei tubi sono supportati da una serie di telai con sezione a nido d’ape, in policarbonato ad alte prestazioni. La struttura risultante è leggera, completamente riciclabile e ha l’effetto di migliorare la penetrazione profonda della radiazione solare all’interno della struttura.
Fig.9 EcoLogicStudio, BIO.tech HUT, Expo 2017, Astana, Kazakistan
Fig.9 EcoLogicStudio, BIO.tech HUT, Expo 2017, Astana, Kazakistan
Il Living Hut, è un nucleo dove si ha un’esperienza più artistica, ed è suddiviso in due sale: la sala Bio.light e la sala H.O.R.T.U.S. La prima è uno spazio buio e calmo in cui l’unica luce visibile viene emessa da batteri bioluminescenti che si attivano quando vengono scossi e ossigenati dal sistema di trattamento dell’aria. La seconda, inondata di luce naturale, ospita l’Hydro Organisms Responsive to Urban Stimuli, un’installazione abitata da colonie fotosintetiche di cianobatteri, che i visitatori sono incoraggiati a nutrire con anidride carbonica per generare ossigeno e una biomassa in crescita.
Fig.10 EcoLogicStudio, BIO.tech HUT, Expo 2017, Astana, Kazakistan
Fig.10 EcoLogicStudio, BIO.tech HUT, Expo 2017, Astana, Kazakistan
Il Garden Hut, invece, è un ambiente più aperto e comprende uno spazio per la produzione di super-cibo e bioenergia. Qui la sala Algae Photo-Bioreactor è piena di microrganismi fototropici in crescita che usano la fotosintesi per generare biomassa e ossigeno, assorbendo anidride carbonica. Al centro del Garden Hut si trova una zona di raccolta per il processo e la trasformazione della biomassa in elettricità e cibo.

BIO.tech HUT
Design: ecoLogicStudio – Marco Poletto, Claudia Pasquero
Anno: 2017  

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