Isola Design District 2017

Gabriele Cavallaro ed Emilio Lonardo raccontano il progetto di Isola Design District che punterà sul tessuto di storiche botteghe artigiane e sulla collaborazione con il Politecnico di Milano.

Isola Design District 2017
Novità di questo Fuorisalone, la prima edizione di Isola Design District nasce dall’esperienza di Milan Design Market (lo scorso anno, in un loft in Porta Romana). Coinvolgerà più di 40 brand e 60 designer, ma il tessuto connettivo del quartiere fatto di svariate realtà artigianali e la sua forte identità restano al centro del progetto. Grazie alla collaborazione con la Scuola di Design del Politecnico, gli studenti sono stati coinvolti per sviluppare un sistema di segnaletica che migliori la percezione del quartiere e l’orientamento al suo interno.

Il palinsesto di contenuti, invece, mescola sperimentazione tecnologica, recupero di tradizioni artigianali e presenze internazionali in linea con l’anima sfaccettata del quartiere, dove convivono tutti questi aspetti. L’obiettivo? Mettere in evidenza come l’ibridazione di aspetti che sembrano inconciliabili possano costituire, invece, un valore aggiunto. Da non perdere le collettive di Dutch Invertuals allo Spazio O, Source al Frida e Haigo alla Galleria Ostrakon, oltre alla sedia disegnata da Kensaku Oshiro per il ristorante di Nizza dello chef stellato Keisuke Matsushima.

Gabriele Cavallaro, creative director di Blank, ed Emilio Lonardo, grafico e interior designer, raccontano il progetto della prima edizione di Isola Design District.

Isola Design District 2017
In apertura: gli organizzatori di Isola Design District. Da sinistra: Nicola Nicoletti, Elif Resitoglu, Gabriele Cavallaro, Federica Cristaudo, Emilio Lonardo, Giulio Nicoletti. Sopra: Work in progress del progetto di Francesco Perego per la mostra ‟Obstacles and solutions˝, curata da Valia Barriello negli spazi del Frida Cafè, Isola Design District 2017

Domusweb: Per cominciare un po’ di cifre: quanti espositori (designer, marchi, aziende) ci saranno quest’anno? Quante location?

Gabriele Cavallaro, Emilio Lonardo: Il progetto Isola Design District è una delle novità della Milano Design Week 2017. Nonostante sia, quindi, alla sua prima edizione vedrà la presenza di un discreto numero di partecipanti. A oggi, i numeri parlano di più di 60 designer coinvolti, in un sistema di circa 40 tra brand esterni, attività del quartiere e location indipendenti che costituiscono la spina dorsale dell’iniziativa; è grazie al loro appoggio che siamo stati in grado di portare avanti con grande entusiasmo il progetto.

Work in progress del progetto di Sebastiano Tonelli per la mostra ‟Obstacles and solutions˝, curata da Valia Barriello negli spazi del Frida Cafè, Isola Design District 2017
Work in progress del progetto di Sebastiano Tonelli per la mostra ‟Obstacles and solutions˝, curata da Valia Barriello negli spazi del Frida Cafè, Isola Design District 2017

Domusweb: Circoscriviamo la zona: quali sono i ‘confini’ del distretto? Qual è la superficie interessata?

Gabriele Cavallaro, Emilio Lonardo: Il quartiere Isola è morfologicamente circoscritto in un’area abbastanza contenuta i cui limiti sono viale Stelvio per la parte nord, rispettivamente a ovest e a est via Farini e via Rossellini (proseguendo poi in via Sassetti) e a sud via Pepe. Questa caratteristica geografica, che per anni è stata considerata un limite, ha permesso lo sviluppo di un forte tessuto relazionale tra le persone, consentendo una facilità di dialogo che fa assumere al quartiere un’atmosfera familiare e da piccolo paese, peculiarità potenzialmente interessante quando si parla di manifestazioni diffuse sul territorio.

Work in progress del progetto di Carlo Contin per la mostra ‟Obstacles and solutions˝, curata da Valia Barriello negli spazi del Frida Cafè, Isola Design District 2017
Work in progress del progetto di Carlo Contin per la mostra ‟Obstacles and solutions˝, curata da Valia Barriello negli spazi del Frida Cafè, Isola Design District 2017

Domusweb: Quando è nata l’idea di Isola Design District? Chi sono i curatori? Quali erano l’idea e l’obiettivo iniziali?

Gabriele Cavallaro: Tutto ha avuto inizio allo scorso Fuorisalone quando, insieme con la mia compagna e socia Elif e la nostra agenzia creativa Blank, abbiamo organizzato la prima edizione di Milan Design Market. L’evento era in un meraviglioso loft in Porta Romana e ha coinvolto 18 designer internazionali. Tra loro c’era anche Emilio, con il quale si è instaurata una profonda amicizia che ci ha portati a collaborare dal punto di vista professionale. Mossi dallo stesso spirito, abbiamo iniziato a fantasticare su un nuovo distretto, pensando a una zona della città dove poter dar voce e visibilità ai giovani designer, una zona in crescita ma ancora da scoprire. L’Isola ci è sembrato il luogo ideale, potendo lavorare anche con artigiani locali che vivono qui da generazioni. Io ci ho abitato per più di due anni e ne conoscevo bene le caratteristiche. Siamo partiti dal basso, andando a scovare spazi adatti a esposizioni ed eventi. Una volta riscontrata la disponibilità di tutti gli attori del quartiere, abbiamo iniziato la ricerca dei designer e, per essere la prima edizione, devo dire che la risposta è stata straordinaria. Basti pensare che abbiamo quasi raddoppiato gli espositori del Milan Design Market e, grazie al supporto di Federica Cristaudo, amica ed espositrice della prima edizione che ha voluto investire nella seconda, siamo riusciti a prendere lo spazio espositivo più grande a disposizione: uno studio fotografico di 400 mq nel cuore del quartiere.

Io mi sono dato da fare anche sul fronte accademico e, sfruttando la mia collaborazione con la Scuola del Design del Politecnico siamo riusciti a ottenerne il patrocinio e a organizzare il contest dedicato agli studenti “Isola Is”, volto a sviluppare degli elementi segnalatori che migliorino la percezione del quartiere e l’orientamento al suo interno.

Work in progress del progetto di Paolo Ulian per la mostra ‟Obstacles and solutions˝, curata da Valia Barriello negli spazi del Frida Cafè, Isola Design District 2017
Work in progress del progetto di Paolo Ulian per la mostra ‟Obstacles and solutions˝, curata da Valia Barriello negli spazi del Frida Cafè, Isola Design District 2017

Domusweb: Chi sono i curatori dell’edizione di quest’anno? C’è un filo conduttore, un tema, un’iniziativa culturale trasversale?

Gabriele Cavallaro: A curare tutta l’iniziativa siamo sempre noi di Blank insieme con Emilio (Lonardo) e al fondamentale supporto di Nicola e Giulio Nicoletti (24PR&Events). Abbiamo sviluppato un palinsesto di contenuti di valore attraverso il giusto mix di sperimentazione tecnologica, recupero di tradizioni artigianali perse e presenze internazionali, insieme ad azioni più commerciali in modo da essere recepiti da un target ampio. Isola è un quartiere sfaccettato, dove convivono tutti questi aspetti, e quello che vogliamo è mettere in evidenza come l’ibridazione di aspetti che possono sembrare inconciliabili possano costituire, invece, un valore aggiunto. Tutta la comunicazione, a partire dal logo è basata su questi concetti. Isola Design District, nella sua immagine coordinata, mette in mostra questa varietà, evidenziando il verbo “is” dalla parola “Isola” e declinandolo secondo le caratteristiche individuate all’interno del progetto del distretto.

 

Domusweb: Quali sono i punti di forza di quest’anno: gli eventi da non perdere e le location inedite?

Gabriele Cavallaro, Emilio Lonardo: L’evento per eccellenza sarà l’opening day dell’intero distretto, martedì 4 aprile, quando i visitatori potranno passare da una location all’altra fino a tarda sera, tra esposizioni, percorsi del cibo ed esibizioni live. Il 6 aprile invece Off fi presenterà il coprivaso realizzato insieme a Pijama con un evento che si terrà contemporaneamente in entrambi gli store (via Carmagnola e via Pastrengo). Le collettive imperdibili saranno allo Spazio O (Dutch Invertuals), al Frida (Source), e all’ex Galleria Ostrakon (Haigo), oltre al Milan Design Market. Da vedere anche la sedia disegnata da Kensaku Oshiro per il ristorante di Nizza dello chef stellato Keisuke Matsushima. Insieme con gli artigiani locali è nata anche l’idea di realizzare i totem segnaletici per contenere le guide e le mappe in maniera alternativa: ogni artigiano aderente ha messo a disposizione il proprio sapere artigianale per realizzare due elementi che, seguendo una linea guida data da noi saranno personalizzati secondo lo stile del singolo artigiano. Il risultato sarà un percorso di oggetti tutti simili ma diversi tra loro, a cui sarà apposto il nome dell’artigiano che lo ha realizzato ed il marchio ‘Made in Isola’. Questi li troverete sparsi per il quartiere!

Domusweb: Qual è l’identikit del pubblico ‘saloniero’ che non manca mai in questa zona?

Gabriele Cavallaro, Emilio Lonardo: Ci rivolgiamo ai “design addicted” più curiosi, ai visitatori internazionali a chi ha voglia di scoprire una zona nuova e i designer emergenti che la popoleranno durante quella settimana. Poi Isola è già di per sé una zona viva, piena di ristoranti e locali popolati fino a tarda sera tutto l’anno e saremo pronti ad accogliere tutti.

Domusweb: C’è un progetto di campagna di comunicazione? Chi l’ha firmato?

Gabriele Cavallaro, Emilio Lonardo: Abbiamo gestito insieme la campagna di comunicazione che è partita e si sviluppa principalmente sui social. Unitamente a questo, la creazione delle mappe e guide cartacee ci aiuterà a veicolare i contenuti del distretto in maniera più diretta in una settimana di sicuro intasamento mediatico. Grazie all’aiuto del nostro ufficio stampa gestito da Laura Basso e Valentina Rizzotti e ai ragazzi di 24PR&Events abbiamo ampliato il nostro raggio d’azione. Insieme con Francesco Piccolo e Daniele Gioia di Coco Produzioni, invece, abbiamo poi costruito un video teaser e siamo già al lavoro su un secondo un cortometraggio che avrà il compito di raccontare l’intera esperienza della prima edizione del distretto.

Domusweb: Qualche suggerimento per i nostri lettori sopravvivere al Fuorisalone, affrontandolo al meglio?

Gabriele Cavallaro, Emilio Lonardo: Il Fuorisalone si arricchisce a ogni nuova edizione di un sempre più nutrito calendario di eventi, è umanamente impossibile riuscire a visitare tutto. Isola anche da questo punto di vista risulta strategico. Il nostro è il primo distretto raggiungibile da Rho, grazie al Passante ferroviario che collega la Fiera al distretto in 15 minuti, ed è collegato direttamente a tutti gli altri distretti. Quindi il consiglio è sicuramente di partire da qui per poi andare a scoprire tutti gli altri contenuti della Design Week!

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