Uncharted

In mostra alla Oslo Architecture Triennale 2016, Folder ha realizzato una serie di mappe sperimentali, che esaminano l’infrastruttura dietro la cartografia contemporanea.

Folder ha realizzato una serie di mappe sperimentali, che esaminano l’infrastruttura dietro la cartografia contemporanea. Una volta queste indagini e rappresentazioni erano legate a una attività fisica sul territorio, spesso realizzata attraverso un’azione coordinata tra stato e militari. Oggi sono invece il risultato dell’osservazione a distanza del territorio, eseguita da una vasta gamma di sensori orbitanti.

In apertura: Folder, Uncharted – Footnotes to the Atlas, veduta dell'installazione (dettaglio), On Residence, Oslo Architecture Triennale 2016: After Belonging. Foto Istvan Virag. Sopra: Folder, Uncharted – Footnotes to the Atlas, veduta dell'installazione, On Residence, Oslo Architecture Triennale 2016: After Belonging. Foto Istvan Virag

La facilità di comunicazione globale e la possibilità di calcolare con i nostri smartphone i percorsi tramite il GPS sono forse il risultato più evidente e immediato. Superando la retorica di un mondo senza confini, gli apparati di telerilevamento sono fatti da oggetti, attrezzature e dati gestiti ancora da stati nazionali e grandi aziende private.

Folder, Uncharted – Footnotes to the Atlas, veduta dell'installazione, On Residence, Oslo Architecture Triennale 2016: After Belonging. Dettaglio della sezione “The Digital Earth: Charting the Z-axis”: tre modelli rappresentano una sezione verticale del cielo senza nuvole, uniformemente serviti dalla cartografia digitale, mostrando la varietà delle fonti degli apparati telerilevamento. Foto © Folder

L’installazione indaga la produzione della cartografia digitale in tre fasi: rilevamento, lavorazione, rendering. Osservando immagini satellitari, materiali d’archivio, interviste, verbali, trattati, e fallimenti tecnologici, Uncharted è una ricerca sulla rappresentazione del globo contemporaneo e dei meccanismi con cui questa viene prodotta.

Folder, Uncharted – Footnotes to the Atlas, veduta dell'installazione, On Residence, Oslo Architecture Triennale 2016: After Belonging. Dettaglio della interfaccia di stampa incorporato nell'installazione. Il visitatore può stampare a sua scelta una selezione di note dalla ricerca d'archivio. Foto © Folder
Folder, Uncharted – Footnotes to the Atlas, veduta dell'installazione, On Residence, Oslo Architecture Triennale 2016: After Belonging. Dettaglio della interfaccia di stampa incorporato nell'installazione. Il visitatore può stampare a sua scelta una selezione di note dalla ricerca d'archivio. Foto © Folder
Folder, Uncharted – Footnotes to the Atlas, veduta dell'installazione, On Residence, Oslo Architecture Triennale 2016: After Belonging. Dettaglio della sezione “A Panoptic Cartography of Remote Sensing”: la comparazione delle animazioni sui glibi mostra 45 anni di dati del programma Landsat. Foto © Folder
Folder, Uncharted – Footnotes to the Atlas, veduta dell'installazione, On Residence, Oslo Architecture Triennale 2016: After Belonging. Detail of the section “The Svalbard Archipelago: At the Edge of the Mosaic”: un catalogo di anomalie, conflitti e aberrazioni che aiutano a leggere criticamente la rappresentazione satellitare del pianeta. Foto © Folder


fino al 27 novembre 2016
Folder: Uncharted – Footnotes to the Atlas
Ricerca e design a cura di Folder (Marco Ferrari, Elisa Pasqual, Alessandro Busi, Pietro Leoni, Francesca Lucchitta, Giovanni Pignoni, Mariasilvia Poltronieri)
Allestimento di Folder and Gisto (Alessandro Mason)
Un ringraziamento speciale a Giovanni De Francesco
Oslo Architecture Triennale 2016