“La giuria ha valutato la carriera di Frei Otto come un modello per generazioni di architetti, la cui influenza continuerà a farsi sentire. La notizia della sua morte è molto triste, senza precedenti nella storia del premio. Siamo grati che la giuria gli abbia assegnato il premio mentre era in vita.
Fortunatamente, dopo la decisione della giuria, i rappresentanti del premio si sono recati a casa di Otto e sono stati in grado di condividere la notizia con lui. Alla cerimonia di premiazione a Miami il 15 maggio si celebrerà la sua vita e e il suo lavoro senza tempo.” ha detto Pritzker.
![Frei Otto with Buro Happold and others, Aviary in the Munich Zoo at Hellabrunn, 1979-1980, Munich (Hellabrunn), Germany Frei Otto with Buro Happold and others, Aviary in the Munich Zoo at Hellabrunn, 1979-1980, Munich (Hellabrunn), Germany](/content/dam/domusweb/it/notizie/2015/03/11/2015_pritzker_architecture_prize_frei_otto/domus-02-pritzker-otto.jpg.foto.rmedium.jpg)
![Design–OHO (Otto, Happold, Omrania), Diplomatic Club, 1980, Riyadh, Saudi Arabia. Photos © Atelier Frei Otto Warmbronn Design–OHO (Otto, Happold, Omrania), Diplomatic Club, 1980, Riyadh, Saudi Arabia. Photos © Atelier Frei Otto Warmbronn](/content/dam/domusweb/it/notizie/2015/03/11/2015_pritzker_architecture_prize_frei_otto/domus-04-pritzker-otto.jpg.foto.rmedium.jpg)
Frei Otto ha sviluppato un approccio olistico e collaborativo all’architettura, lavorando con ambientalisti, biologi, ingegneri, filosofi, storici, naturalisti, artisti e altri architetti. Insegnante e autore, Otto ha aperto la strada all’uso di strutture leggere moderne simili a tende per molti scopi.
Era attratto da queste strutture per i loro aspetti economici ed ecologici. Credeva nel fare un uso efficiente e responsabile dei materiali, e che l’architettura dovesse avere un impatto minimo sull’ambiente. Frei Otto era un utopista che non ha mai smesso di credere che l’architettura può creare un mondo migliore per tutti.
![<b>Left</b>: Frei Otto, The 1967 International and Universal Exposition or Expo 67, 1967, Montreal, Canada. Photo © Burkhardt. <b>Right</b>: Frei Otto, Umbrellas for Pink Floyd’s 1977 concert tour of the United States, 1977. Photo © Atelier Frei Otto Warmbronn <b>Left</b>: Frei Otto, The 1967 International and Universal Exposition or Expo 67, 1967, Montreal, Canada. Photo © Burkhardt. <b>Right</b>: Frei Otto, Umbrellas for Pink Floyd’s 1977 concert tour of the United States, 1977. Photo © Atelier Frei Otto Warmbronn](/content/dam/domusweb/it/notizie/2015/03/11/2015_pritzker_architecture_prize_frei_otto/domus-17-pritzker-otto.jpg.foto.rmedium.jpg)
In contrasto con l’architettura pesante fatta di colonne, pietra e muratura amata dai nazionalsocialisti della Germania in cui è cresciuto, il lavoro di Otto era leggero, aperto alla natura e alla luce naturale, non gerarchica, democratica, a basso costo, energeticamente efficiente, e talvolta progettata per essere temporanea.
Tra le sue opere più conosciute la copertura per i principali impianti sportivi del Parco Olimpico di Monaco di Baviera per le Olimpiadi Estive del 1972 (con Behnisch + Partner e altri), per il padiglione tedesco del 1967 all’Esposizione Universale Internazionale (Expo 67), il Padiglione del Giappone a Expo 2000 di Hannover, in Germania (con Shigeru Ban), una serie di strutture a tenda per le Esposizioni federali tedesche nel 1950 e le realizzazioni in Medio Oriente.
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