Best of #Novembre

Nel Best of di novembre storie di architettura e design, ma anche di cinema, arte, moda e illustrazione.

Best of #Novembre
Tra le storie pubblicate su Domus Web nel mese di novembre ne abbiamo raccolte dieci, molto diverse tra loro: dal progetto residenziale alla mappa interattiva dei movimenti dei rifugiati, fino al racconto fotografico di un pezzo di storia dell’Europa.


Casa JA: per questa casa portoghese Filipe Pina + Maria Inês Costa combinano lo stile di vita rurale a quello urbano, separando nettamente la struttura in pietra esistente dalla nuova costruzione.

Epo Bicycles: il progetto di laurea di Bob Schiller Epo Bicycles, ispirato alla produzione automobilistica, fa rivivere l’industria locale riportando la produzione di biciclette nei Paesi Bassi.

La Sapienza: è uscito nelle sale italiane il film di Eugène Green La Sapienza, affascinante viaggio nel Barocco italiano, alla scoperta delle architetture di Guarino Guarini e Francesco Borromini.

Movet Office Loft: nel Land del Baden-Württemberg Alexander Fehre ha sviluppato per Movet un ufficio open space, pensato per comunicare impegno, trasparenza e spirito di squadra.

Freitag, F-abric: materiali altamente resistenti, prodotti in Europa, ricavati da piante utili europee e totalmente compostabili: sono gli ingredienti della nuova fibra tessile proposta da Freitag.

Natural Recall: alla Serra dei Giardini di Venezia una mostra indaga le affinità elettive tra uomo e natura attraverso le opere di graphic designer, artisti e poeti visivi.

Dopo Schengen: la serie fotografica di Ignacio Evangelista After Schengen immortala alcuni dei vecchi valichi di frontiera che ancora esistono, abbandonati e fuori uso, in alcuni stati dell’Unione Europea.

Confine di luce: Lichtgrenze, l’installazione di Christopher e Marc Bauder – rispettivamente light artist e regista – per celebrare 25 anni dalla caduta del Muro, è un racconto di luce lungo 15 km che attraversa Berlino.

Progetto per i rifugiati: Hyperakt e Ekene Ijeoma hanno creato una mappa interattiva che utilizza i dati dell’UNHCR e delle Nazioni Unite per raccontare i movimenti dei rifugiati dal 1975 al 2012.

La stagione del racconto: più che installazioni, le opere di Joan Jonas esposte nella buia navata dell’HangarBicocca sono macchine relazionali complesse e articolate che si rincorrono dandosi la voce a vicenda.

In apertura: Maxime Morin, Le refuge, Francia

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