Antony Gormley: Room

Con Room, una gigantesca figura accovacciata sulla facciata del  Beaumont Hotel di Londra che ospita una suite, Antony Gormley prova a scolpire le tenebre.

Antony Gormley: Room
Se questo corpo rannicchiato dovesse alzarsi misurerebbe poco meno di 22 metri di altezza ma, accovacciato, si incorpora nella sua struttura ospitante.
Nonostante l’aggiunta di più di due piani, si relaziona alla scala dell’ala nord e appare integrato nelle linee dell’edificio, trovando il proprio posto all’interno del tessuto urbano di Londra. Sia nel titolo che nella forma l’opera tratta il corpo come un habitat: la nostra dimora principale, ma anche uno spazio di comando. La scultura-dimora è composta di grandi volumi rettangolari che applicano al corpo la sintassi dell’architettura.
All’interno di Room non ci sono mobili ad eccezione del letto rivestito in lino bianco. Le superfici interne dei blocchi cavi forniscono sporgenze e nicchie. Il legno è lasciato grezzo e le pareti sono rivestite di assi di legno di diverse larghezze di un colore bruno-rossastro scuro con la rappresentazione della superficie irregolare della quercia.
Antony Gormley: Room
Antony Gormley, Room, The Beaumont, Londra
Volevo che la stanza fosse nella città ma allo stesso tempo completamente estranea ad essa, con un senso di chiusura all’interno ed esposizione all’esterno. Volevo che fosse un rifugio sicuro, un luogo di pace, raccolto rispetto all’esterno ma non completamente tagliato fuori. L’alta finestra sopra il letto affaccia direttamente sul cielo. Di notte, le persiane permettono un buio totale. L’interno è di soli 4 metri quadrati, ma alto 10 metri, chiuso al livello del corpo, ma alto e aperto sopra. L’idea è di rivelare lo spazio lentamente e permettere all’articolazione degli spazi di diventare qualcosa di più di un luogo di comfort ma diventare una notte interiore e articolata.
Lo spostamento della tenda nera all’ingresso della camera rivela una soglia formata dalla superficie metallica della pelle esterna e il passaggio verso la scala. Qui, tutti gli strati della costruzione sono rivelati. Entrando in camera tutto ciò che si vede è il letto illuminato. L’ospite, sdraiato, può spegnere questi faretti e, nei minuti necessari per adattare gli occhi al buio, scoprire che questa oscurità ha una forma. Gli spazi interni in corrispondenza delle caviglie, dei gomiti e del collo hanno delle luci nascoste che illuminano parti interne altrimenti inaccessibili. Queste luci, basse e indirette, modellano lo spazio. Volevo strutturare la notte come un preambolo al sonno e al sogno. È la prima volta che tento di scolpire le tenebre. Il mio obiettivo in questo lavoro era quello si confrontare la scala monumentale con l’esperienza più intima e personale.
Antony Gormley
Antony Gormley, <i>Room</i>, The Beaumont, London
Antony Gormley, Room, The Beaumont, Londra

Antony Gormley
Room

The Beaumont
Brown Hart Gardens, Mayfair, London

Ultime News

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram