Alla Biennale di Venezia l'Australia esplorerà nuovi territori, con una tecnologia innovativa che permette di vivere l'architettura in modi mai visti prima in questa manifestazione.
Augmented Australia 1914-2014, a cura di felix._Giles_Anderson+Goad, spinge i confini dell'architettura e della tecnologia, accompagnando i visitatori lungo un viaggio virtuale attraverso una selezione dei più interessati progetti australiani che non sono mai stati realizzati.
I progetti vengono portati alla vita grazie a modelli di realtà aumentata tridimensionali, immagini, doppiaggi e animazioni, attivati da una app progettata specificamente, Augmented Australia, che potrà essere scaricata gratuitamente sui dispositivi portatili più comuni.
In apertura: Pier Luigi Nervi, Antonio Nervi, Carlo Vannoni e Francesco Vacchini, Cattedrale, Abbazia e Monastero Benedettino, 1958, New Norcia, Western Australia, Australia. Ricostruzione digitale di Matt Delroy-Carr, Keith Reid, Scott Horsburgh. Courtesy: felix. Sopra: Harry Seidler, Olympic Stadium, Princes Park, Melbourne, Victoria, Australia. Proposta, 1952. Ricostruzione digitale di Daniel Giuffre e Paul Sawyer. Courtesy: felix
Il padiglione temporaneo australiano della manifestazione, conosciuto come Cloud Space, ospiterà delle immagini di attivazione per ciascun progetto e formerà un portale fisico aperto su Augmented Australia, mentre dei modelli tridimensionali reali in scala saranno dislocati in tutta Venezia.
Mantenendo il filo conduttore di Rem Koolhaas incentrato sull'importanza storica e sull'identità nazionale, Augmented Australia metterà in mostra 11 progetti storici e 11 progetti contemporanei australiani degli ultimi cento anni, che per diversi motivi non furono mai costruiti.
Minifie van Schaik, Caught Unawares, 2013, Sydney, New South Wales, Australia. Ricostruzione digitale di Ben Juckes. Courtesy: felix.
