Un uomo storico

Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria ospita una mostra dedicata a Marcello Sèstito: disegni in carta di pane a ripercorrere trentacinque anni di attività creativa.

Un uomo storico
Marcello Sèstito non è semplicemente un architetto che disegna, peraltro molto bene e con un’ossessiva e coinvolgente continuità.
È un vero e proprio artista che – oltre a essere un architetto dalle notevoli capacità creative – ha dimostrato nel tempo di avere qualità saggistiche profonde e originali. A tutto ciò va aggiunto il fatto che è un docente di architettura, da tempo divenuto un maestro. La sua natura di artista è inoltre del tutto particolare.
“In Carta di Pane. Architetture 1980 – 2013”, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
In un certo senso si tratta, nel suo caso, di un artista-scienziato (nel quale il futurismo, la metafisica, surrealismo, il dadaismo, riferimenti precisi all’architettura della città, risonanze accuratamente selezionate dell’Architettura Radicale, il possesso di un segno istintivo, fluente e misterioso, una fantasia che sa produrre quasi autonomamente figure, forme e colori, una forte attitudine teorica a individuare le questioni che è necessario affrontare e risolvere, alla ricerca come esercizio spirituale tra Sant’Ignazio e Yukio Mishima, una memoria rabdomantica che ricorda anche ciò che non è mai avvenuto, ma che si è desiderato e temuto) si mettono a servizio di un immaginario dal suggestivo e borgesiano tono enciclopedico.
“In Carta di Pane. Architetture 1980 – 2013”, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Se penso a com’è la mente dell’oggetto di queste note che – per inciso – conosco e frequento da quasi un quarantennio, essendo egli stato uno dei miei primi studenti alla Facoltà di Architettura di Reggio Calabria (allora, più semplicemente, Istituto Superiore di Architettura), non posso che evocare una straordinaria Wunderkammer nella quale è compresa un’insondabile molteplicità di elementi, disposti in variegate stratificazioni.
“In Carta di Pane. Architetture 1980 – 2013”, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Elementi intrecciati in modo indissolubile a seguito d’imprevedibili metamorfosi, fusi uno nell’altro e nello stesso tempo capaci di essere isolati dal contesto nella loro più assoluta individualità, organizzati su più piani semantici a costruire un mosaico narrativo dai vari e diversi itinerari di lettura.
“In Carta di Pane. Architetture 1980 – 2013”, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
In effetti, nell’universo tematico di Marcello Sèstito – che è stato amico, allievo e interlocutore di Eugenio Battisti, Pierre Restany, Antonio Quistelli, Renato Nicolini, Alessandro Anselmi e di altri importanti artisti e intellettuali italiani e stranieri, oltre che dei grandi viaggiatori del Grand Tour che hanno scoperto la sua Calabria, primo tra tutti Edwar Lear – ci sono il cosmo, la geografia con i suoi segreti naturali e culturali, il mito con i suoi contenuti favolosi e molto spesso inquietanti, i mondi minerale, vegetale, organico, meccanico e virtuale, la fisiognomica, la storia dell’arte e tutta l’architettura che è stata ideata e quella che può ancora essere inventata. In sintesi l’arte di Marcello Sèstito si nutre di realtà ma anche, e forse soprattutto, di una sovrarealtà o di una realtà parallela nella quale l’invisibile si fa visibile.
“In Carta di Pane. Architetture 1980 – 2013”, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Vista dell’allestimento

Entrando brevemente e per minimi accenni all’interno del lavoro di Marcello Sèstito è possibile individuare in esso alcune opposizioni dialettiche di particolare valore e di singolare intensità.

La prima è il rapporto conflittuale tra finito e infinito, nel quale la forma si divide tra la volontà di concludersi in qualcosa di compiuto e l’aspirazione a costruirsi oltre ogni limite rinascendo costantemente da se stessa.

La seconda è la relazione antagonista tra l’unità e il frammento, che per un verso fa prevalere l’interesse per l’interezza della forma, per l’altro l’inclinazione a esibire le componenti di queste come un sistema di entità separate.

“In Carta di Pane. Architetture 1980 – 2013”, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Vista dell’allestimento

La terza è il confronto tra la modalità compositiva dell’elenco e un’intenzionalità riassuntiva nella quale le cose non esibiscono i materiali di cui sono composte, anche se alludono in modo ermetico a tassonomie genetiche.

La quarta opposizione dialettica, la più determinante, vede il moderno lottare con l’antico in una sorta di guerra senza esclusione di colpi. Il moderno è l’esito dell’antico, ma al contempo è ciò che, in una inversione temporale, definisce e legittima l’antico stesso.

“In Carta di Pane. Architetture 1980 – 2013”, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Vista dell’allestimento

Ma questa autentica magia che consente di sovvertire ogni antecedenza non mi sorprende, come credo che non stupisca nessuno di coloro che seguono da anni la ricerca ispirata e assidua di Marcello Sèstito il quale è prima di tutto, occorre ricordarlo, un uomo storico.

Per questo semplice motivo egli riesce a vedere ogni volta il nuovo come il luogo più avanzato e sorprendente della conoscenza e dell’invenzione.

“In Carta di Pane. Architetture 1980 – 2013”, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Vista dell’allestimento
Un nuovo poeticamente sentito che ha la forza dell’utopia, uno spazio estremo dell’innovazione che l’autore delle opere presenti in questo libro ha saputo esplorare trovando temi inediti e inconsueti oltre a bellezze inattese, guidato in questa “avventura delle idee e dei linguaggi” dalla sapienza profetica del suo conterraneo Tommaso Campanella e dallo spirito illuminato e straniante del già ricordato Eugenio Battisti.

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