Barbican Estate: Brutalismo dolce

Fonte da sempre di stupore e ispirazione come di acerrime avversioni e controversie, il Barbican oggi si racconta. In un tour di un’ora e mezza si descrive, attraverso percorsi aerei tra torri e blocchi residenziali, case a schiera, terrazze, piazze, crescent, portici, parchi, giardini, laghi, cascate, e resti di mura romane.

Piani e progetti in visione presso il Barbican Centre, rivelano la storia di una delle imprese architettoniche più rappresentative dell’architettura e dell’urbanistica europea del dopoguerra, ispirate ai principi del Modernismo di Le Corbusier.

Una città 'fortificata' per circa 5.000 persone con 12 ingressi-strada che l’agganciano alla City, costruita tra il 1965 e il 1976, su un'area di circa 40 acri, distrutta dai bombardamenti durante il Blitz della Seconda Guerra Mondiale.
Una tranquilla "area protetta" creata per la libera circolazione delle persone, nettamente separata dal traffico veicolare il cui accesso termina nei parcheggi al livello 0. Continui cambi di prospettiva accompagnano la passeggiata tra terrazze, prati, alberi e fiori osservati sullo sfondo degli edifici o riflessi nel lago.

Un 'mostro' grigio e massiccio composto da sistemi modulari ricorrenti dalle superfici ruvide a grana grossa. Un labirinto architettonico a più livelli con il percorso di uscita segnato in giallo sul pavimento.

Dopo gli anni bui dei peggiori appellativi quale "più brutto complesso residenziale del regno", il Barbican è tornato a nuova vita nel 1982 e i residenti adorano viverci, anche se i detrattori li definiscono 'alternativi' e "design dipendenti". Resta il fatto che al Barbican c’e’ vita facile per le famiglie e per chiunque altro: giardini privati per i bambini, una biblioteca, la serra con le piante tropicali, l’asilo, il centro di fisioterapia, ristoranti, il Waitrose, la School for Girls, la Guildhall School of Music and Drama, la chiesa medievale di St. Giles.
E poi c'è il Barbican Centre, polo culturale trainante tra i più attivi di Londra. Auditorium, sale espositive, cinema e teatro dal calendario fittissimo ad ogni stagione. C'è chi scende in pantofole a guardare il cartellone digitale della programmazione dei film.

Ogni cosa negli alloggi come negli spazi aperti al Barbican è nello stile funzionale tal quale originariamente inteso dai progettisti Chamberlin, Powell and Bon: "solo quanto di più nuovo e migliore". Vincolato al Grado II, è soggetto ad autorizzazione per qualsivoglia intervento di manutenzione.

Tre torri di circa 43 piani con tre appartamenti per piano e tre penthouses. Tredici edifici a blocco di circa sei piani. Un crescent. Tre mews con residenze a schiera, dalla tradizionale tipologia a corte londinese: stradina, giardino sul retro e terrazza sul tetto. Le residenze che fiancheggiano le antiche mura romane sono le più prestigiose, non appartamenti ma vere e proprie 'houses' con cinque vani e servizi. 119 differenti layout definiscono gli appartamenti. Ogni tipologia è stata numerata fin dal progetto e si capisce che il "Type 57" è un po' più del "Type 21". Per chi desiderasse andarci a vivere c'è una lista d'attesa di anni: non c'è mercato e i pochi appartamenti che si liberano viaggiano a cifre da capogiro.

Barbican: un'isola felice nel cuore della città, catalogo completo dei principi fondatori dell’architettura moderna, un vero manuale di progettazione percorribile, misurabile, da vivere.

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