Puoi descriverci il contesto moscovita e russo della formazione all'architettura? Che cosa ti ha spinto a decidere di aprire una nuova scuola e qual è l'idea di base?
A Mosca la formazione all'architettura ha un carattere profondamente monopolistico. Di fatto, il monopolista della scena architettonica è l'Istituto d'Architettura di Mosca (MARKhI), che resta nell'insieme la scuola più importante di Mosca e dell'intera Russia. I metodi elaborati al MARKhI rimangono il fondamento metodologico principale di tutta la formazione architettonica russa. Perciò, per rispondere alla domanda, una delle ragioni era la voglia di opporsi al monopolio di questa istituzione. Credo che in una città come Mosca, in cui abitano dodici milioni di persone (venti, se si comprende la regione moscovita) la presenza di un unico centro d'architettura sia insufficiente. Per di più, l'Istituto d'Architettura di Mosca è afflitto da una certa componente di conservatorismo che deriva dal fatto che la maggior parte dei programmi sono stati elaborati negli anni Sessanta. Io ho studiato sugli stessi programmi che vengono applicati ancor oggi, il che è inaccettabile. L'architettura si è evoluta molto negli ultimi cinquant'anni e occorrono nuove prospettive, nuove sperimentazioni e visioni più fresche della metodologia didattica. Un'altra ragione importante è che la formazione all'architettura in Russia è divenuta in certa misura provinciale. In altre parole, non elabora concetti proprie ed è soprattutto fondata sul prestito dalla prassi architettonica europea e internazionale. E sottolineo prassi, non teoria, perché di teoria a Mosca se ne sa poco. La maggior parte delle proposte degli studenti vengono elaborate copiando altri progetti o prototipi, soprattutto quelli delle "archistar", senza comprendere a fondo l'essenza dei problemi che gli autori di questi progetti cercavano di risolvere. In altre parole la nostra ambizione è creare una piattaforma nuova, competitiva nei confronti del discorso dell'architettura internazionale e in grado di sviluppare idee originali. Un'altra componente importante del progetto è l'integrazione con il contesto dell'architettura internazionale, sia attraverso una collaborazione diretta con la London Metropolitan University, sia attraendo architetti e studenti di altri paesi. In futuro ci attendiamo che la metà del corpo docente sia composta da stranieri, mentre per il primo anno prevediamo cinque-sei docenti ospiti dall'estero, con conferenze e laboratori.

Nella didattica dell'Istituto è riscontrabile una certa contraddizione, perché si fonda su due fonti: l'Ecole des Beaux-Arts e il Vkhutemas. Questi due principi reciprocamente incompatibili possono far impazzire qualunque studente coscienzioso. Il primo compito che uno studente svolge è una gouache della facciata di un edificio storico, per comprendere le proporzioni e l'armonia dell'architettura classica. Il secondo compito è una composizione alla Ladovsky, costruita sull'intuito e sull'interazione delle forze. Cioè cose concettualmente molto diverse. Nessun spiega qual è il senso di questa contraddizione e come l'architettura sia passata da una fase all'altra. Di conseguenza fin dal primo anni gli studenti percepiscono tutto come un fatto stilistico. Il resto del processo formativo si trasforma in un tentativo infinito di escogitare espedienti formali di vario genere. Lavoreremo con studenti che sono sopravvissuti a quattro anni di una formazione di questo genere. E tuttavia ci sono molti studenti che hanno trovato un loro linguaggio espressivo, con i quali sarà interessante e produttivo lavorare.

La comparsa di nuove scuole non riflette tanto un interesse generale della comunità nei confronti dell'architettura, né per altro quello dello Stato, quanto piuttosto l'interesse di pochi nei confronti della creazione in Russia di un clima culturale e professionale normale. È probabilmente una risposta indiretta alle richieste del pubblico e all'insoddisfazione per la situazione dell'urbanistica e dell'architettura che la società avverte. È significativo che queste scuole non siano pubbliche ma siano progetti individuali privati, dato che lo Stato non fa alcuno sforzo per creare nuove strutture formative e in generale non dà risposta ai problemi importanti. Ogni istituto ha la sua storia. In realtà, sto cercando di creare una nuova scuola da oltre dieci anni; una scuola che sia più adeguata alle esigenze collettive. Penso che i fondatori di Strelka fossero più attenti alla creazione di una nuova atmosfera intellettuale, in cui potesse crescere una nuova generazione di teste pensanti. Quanto alla Scuola superiore di Urbanistica, la pianificazione oggi è forse la questione più urgente, perché la comparsa di un gran numero di progetti urbani in Russia ha svelato la totale incompetenza degli architetti russi nel risolverli. Come risultato, per molti progetti, come quelli di Ekaterinburg, di Pem, di Skolkovo, sono stati chiamati degli stranieri.
Come si posiziona secondo te MARCH nei confronti di Strelka?
Le due scuole sono in certa misura complementari, ma Strelka non è un'università. Secondo me è una scuola per l'ampliamento delle prospettive e l'acquisizione di pensiero critico e di strumenti di ricerca. Tralasciando però la creazione di una base professionale. Credo che siano sulla stessa lunghezza d'onda, ma MARCH si concentrerà maggiormente sul progetto che sulla ricerca pura.
Che ruolo hanno gli architetti nella Russia di oggi e che taglio darà a questo ruolo MARCH?
In Russia le decisioni globali vengono prese senza coinvolgere un gruppo di esperti, di cui gli architetti dovrebbero essere parte. Recentemente, le più importanti decisioni a proposito di grandi progetti di sviluppo, come Skolkovo, l'ampliamento di Mosca o Zaryadie, non sono state prese di concerto con la comunità degli architetti, ma a puro livello del potere. In questo contesto, gli architetti russi appaiono più come vittime. Sono costretti a muoversi in uno spazio residuale, impostogli dal potere (governativo o dei grandi affari), all'interno del quale il ruolo di comunità esperta ha ridotto i margini di azione. In Russia, a causa di una struttura statale di tipo 'feudale', il ruolo degli architetti è abbastanza limitato. Per di più, gli architetti nell'insieme non si pronunciano pubblicamente sulle questioni poste loro dalla società, tra cui la tutela del patrimonio storico, della densità urbana, di altri temi discussi dagli abitanti di Mosca. Spero che nella nuova scuola si riesca a creare una nuova piattaforma di dialogo con una società più vasta, che porti alla soddisfazione del pubblico interesse attraverso progetti d'architettura, e non il contrario.
Nella didattica dell'Istituto è riscontrabile una certa contraddizione, perché si fonda su due fonti: l'Ecole des Beaux-Arts e il Vchutemas. Questi due principi reciprocamente incompatibili possono far impazzire qualunque studente coscienzioso.
Sì, un rapporto esiste perché qui gli architetti si formano nel paradigma della creazione progressista che agisce scollegata da esigenze specifiche. Credo che la mancanza di sensibilità etica nell'opporsi al potere e alla pressione dei grandi capitali, nonché la debolezza della comunità dell'architettura nel suo insieme, e l'incapacità di mettere in discussione le soluzioni palesemente sbagliate siano la conseguenza di una mancanza di formazione. Per esempio, la comunità dell'architettura non ha preso alcuna posizione sul progetto della Grande Mosca, che si annette a sud ovest della città un'area grande una volta e mezza quella della Mosca di oggi. Si è limitata a prender atto dell'ampliamento e ha continuato a lavorare. È come nell'educazione di un bambino, i cui primissimi anni di vita creano la matrice del suo comportamento futuro. Il bambino farà ciò che gli è stato insegnato. Se non gli è stato insegnato a opporsi al male, diventerà un cattivo, o per lo meno un indifferente.
Chi insegnerà a MARCH?
Per il primo anno abbiamo invitato degli architetti attivi nella professione. Crediamo che molto importante che i nostri studenti siano guidati da professionisti dell'architettura e non da accademici. Questo crea un contatto con la realtà che, secondo me, oggi nella formazione di un architetto si è perso. Sono in netto disaccordo con il paradigma formativo attuale, in cui tutti i processi didattici vivono in una specie di spazio virtuale. I docenti di progettazione del primo anno saranno Sergey Skuratov, Yuri Grigorian, Alexander Brodsky, Nikita Tokarev e altri… Abbiano anche invitato Piotr Tarczynski, della sede centrale europea dello studio Buro Happold di Varsavia, che sta sviluppando il programma del corso di ingegneria strutturale, sistemi impiantistici e progettazione ecologica. Oltre a questo, avremo un vasto corpo di studi molto articolata di studi umanistici, che sarà guidata dal celeberrimo teorico e critico russo Sergej Sitar. Inviteremo filosofi, sociologi e politologi a partecipare al processo formativo.
Qual è il ruolo della London Metropolitan University, a parte il conferimento del diploma?
Abbiamo ricevuto dai colleghi britannici una significativa assistenza metodologica, e il ruolo dell'università è molto importante. È stato molto utile utilizzare il profilo dei programmi didattici della London Met come materiale di partenza. Questi programmi sono stati sviluppati attentamente e con intelligenza, e sono stati quindi adattati facilmente alle nostre visioni e ai nostri interessi in fatto di formazione.
Che cosa significa MARCH? Ha un suono alquanto 'rivoluzionario'…
Letteralmente, il nome significa Moscow Architecture School. È un semplice acronimo (in russo), ma ovviamente, pensando al nome da dare alla scuola e rimuginando tutte le possibili varianti, mi sono fermato a questa che era la più energica, la più rumorosa e quella che meglio caratterizzava l'aggressività con la quale vorremmo entrare a fare parte della scena architettonica. Il nome fissa questa determinazione.