Salone del mobile e Fuorisalone 2019

La filosofia del design di Ian Callum, le auto elettriche e la decostruzione di una Jaguar XE

Jaguar torna a Fuorisalone di Milano Design Week. Con il direttore dello stile abbiamo parlato di passato, presente e futuro dell’automobile.

La silhouette decostruita della nuova Jaguar Xe è il fulcro di The Future Legacy, l’installazione di Jaguar nel chiostro del Teatro Paolo Grassi durante Milano Design Week. È concepita come un viaggio attraverso la storia e l’innovazione, ed è stata sviluppata da Ian Callum, Director of Design di Jaguar, insieme ad Andrea Rosati, Design Manager Advanced Color and Materials dell'azienda. “La stiamo decostruendo per dimostrare la bellezza combinata di tecnica e arte. Abbiamo un intero bagaglio di idee riguardo a ciò che possiamo fare in futuro con i materiali di un’auto di lusso, in modo più sostenibile e più interessante. La sostenibilità è davvero importante e spesso le persone non considerano che il 95% di un'auto alla fine della sua vita viene riciclato, e questo è un dato di fatto quando si progetta un’automobile sia sul piano estetico che tecnologico”.   

Qual è la relazione tra Jaguar e il design?
Il design è sempre stato fondamentale per Jaguar. La casa vanta una lunga tradizione in questo senso ed è importante mostrare a chi ci segue e ai nostri clienti che il design conta e per noi è ancora un valore. È fondamentale curare sia la parte estetica che quella tecnologica. La nostra filosofia di design è creare un prodotto bello e seducente: la bellezza è ancora un elemento centrale per Jaguar. Questo è uno dei motivi per cui veniamo a Milano. Avere un impatto sul piano emotivo è la cosa migliore che un prodotto possa fare.

Ci sono molti cambiamenti nell'industria automobilistica. Quali sono i valori di Jaguar che si conservano nel tempo?
La nostra filosofia è progettare un oggetto bello. Se guardi alla storia della Jaguar, vedrai che ogni macchina è molto diversa, ma c’è qualcosa in comune: eleganza, una bella linea, magari mostrata con sobrietà, e questi valori prevarranno a prescindere da qualsiasi cambiamento. Il cambiamento può riguardare le forme, lo spazio o la dinamica, ma non altera il valore. Se prendi una I Pace e una XE, sono macchine completamente diverse, con linee diversi. Guidare non ha a che fare con la velocità, ma con la geometria, con come ci si sente.

Se guardi alla storia della Jaguar, vedrai che ogni macchina è molto diversa, ma c’è qualcosa in comune: eleganza, una bella linea, magari mostrata con sobrietà, e questi valori prevarranno a prescindere da qualsiasi cambiamento.

Qual è la principale differenza tra progettare un’auto elettrica e un’automobile a benzina?
La disposizione meccanica di un’auto tradizionale è stata sviluppata in un arco di cent’anni e richiede una quantità specifica di spazio usata in modo molto preciso. Un motore elettrico è molto più piccolo, quindi abbiamo più libertà, c’è spazio disponibile per altri volumi e puoi creare diversi profili. Le batterie occupano spazio e questo tipo di auto deve essere più alto.

E per quanto riguarda la sostenibilità?
I veicoli elettrici sono molto più efficienti dal punto di vista energetico rispetto ai veicoli a combustione interna e generano zero emissioni. Le batterie possono essere ricaricate con energia rinnovabile, ad esempio solare, eolica o idroelettrica. La batteria può avere un secondo ciclo di vita molto lungo e produttivo, quindi può essere riciclata.

Prevedi un enorme salto nell’evoluzione delle auto?
In termini di design in senso stretto, le auto non saranno così diverse. Non penso ci saranno grandi cambiamenti nel modo in cui progettiamo la parte esterna, ma forse cambierà il modo in cui le useremo all’interno.

Negli ultimi mesi si è molto parlato di auto senza conducente.
Sì, sta succedendo. Non stiamo progettando ancora nulla ma stiamo studiando. Ci sono 5 livelli di autonomia. Il livello 1 è la guida assistita, il livello 5 è completamente automatizzato, accadrà e avrà un effetto. Se rendiamo possibile il livello 5, allora la tentazione è rendere l’auto uno spazio più sociale, perché nessuno guida. Ma un aspetto da considerare è che la guida è associata al piacere, in particolare per le auto sportive. Perciò ha senso un’auto sportiva che nessuno guida?  

Tra cinquant’anni Jaguar produrrà ancora le auto “tradizionali”, magari per appassionati di auto o collezionisti?
Penso che questa non sia una domanda alla quale possiamo rispondere ora. Dipende da ciò che la gente vorrà tra cinquant’anni. I giovani che conosco con meno di vent’anni anni non guidano più così tanto. Non è nemmeno chiaro se le persone possiederanno le cose come accade oggi. Ma penso che la gente vorrà ancora qualcosa che gli appartiene. Chi affitta un appartamento non deve necessariamente condividerlo con altre venti persone…

Ho avuto la possibilità di guidare l’auto completamente elettrica di Jaguar, l’I-Pace. Il problema principale era che devi ricaricarla piuttosto spesso. Le nostre città sono pronte per le auto elettriche?
Qualcosa deve cambiare. Sono d’accordo con te. Ho avuto una I-Pace per sei mesi e l’ho guidata per diecimila chilometri – e mi è piaciuta molto. Avevo caricabatterie dappertutto, caricabatterie al lavoro, caricabatterie a casa. Penso che la struttura cambierà drasticamente nei prossimi anni, penso a Londra, ma anche Milano è simile. I governi locali e nazionali dovranno occuparsene, dovranno in qualche modo creare l'infrastruttura.

 

Installazione:
The Future Legacy
Marchio:
Jaguar
Luogo:
Piccolo Teatro Grassi
Date di apertura:
9-14 aprile 2019

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