“Qual è il tuo preferito?”. Raquel Quevedo si abbassa e afferra una scultura multiforme, ispida, una montagnola biancastra che diventa blu lungo le creste, di una dimensione perfetta per starle nel palmo della mano. Dice di apprezzarne la complessità, i rimandi tra organico e inorganico, e come ogni volta ci trovi qualcosa di nuovo. È una delle 200 sculture che l’artista di Barcellona presenta da Marsell Paradise come possibili fossili del futuro, niente di mai visto prima dunque, tuttavia pienamente nel flusso hip di giorni come i nostri, in cui all’aperitivo si parla di post- antropocene con la scioltezza con cui si indossava un tailleur negli anni 80. L’esposizione è completata da una proiezione, opere di graphic design, e un bel libro hardcover, che combina testi narrativi e saggistici, e in cui si troverà un font creato appositamente da Quevedo, che campeggia anche sul poster della mostra. Uno sguardo corale che abbraccia il pianeta.
Marsell Paradise si trova in Via Privata Rezia, 2, M3 Lodi. La mostra è aperta fino a sabato 11 settembre, orari di visita dalle 3 p.m alle 7 p.m
(Alessandro Scarano)