Oxford Bookstore

Per l’Oxford Bookstore di Nuova Delhi, il primo progetto di interni firmato da Normal Studio, i designer francesi hanno interpretato il loro stile utilizzando un linguaggio nuovo, che fa del flusso l’elemento che governa lo spazio.

I designer francesi di Normal Studio, Jean-Francois Dingjian e Eloi Chafaï, hanno interpretato il loro primo progetto d’interni come l’occasione di tradurre con un linguaggio nuovo il loro stile.

La coppia di designer ha anzitutto individuato l’elemento cardine che avrebbe dovuto caratterizzare i 500 metri quadri della libreria: il flusso. È il flusso che determina l’unitarietà dello spazio e che permette l’accesso ai libri e ai servizi annessi, le aree di sosta, gli spazi per le conferenze, il ristorante e il bar.

Normal Studio, Oxford Bookstore, Nuova Delhi, India. In apertura: © Donald Woodrow. Sopra: © Normal Studio

L’idea di permettere ai libri di parlare e presentarsi attraverso i materiali, la luce e gli arredi ha portato a una architettura d’interni strutturata attorno a una serie di ‘installazioni’, ciascuna delle quali serve a guidare il percorso degli utenti. La finitura in resina è l’elemento unificante che fa apparire questi micro-spazi più grandi e interconnessi tra loro.

Normal Studio, Oxford Bookstore, New Delhi, India — Normal Studio, Oxford Bookstore, Nuova Delhi, India © Normal Studio

L’ingresso offre il primo assaggio di questo modo di dividere lo spazio: le dimensioni ridotte passano in secondo piano grazie alla grande installazione al neon in cui una nuvola di citazioni letterarie trasporta il visitatore nel mondo dei libri. Composto da due piccole stanze, questo spazio di ingresso è la vetrina della libreria e, come fosse una caverna geometrica illuminata, espone una selezione di libri, introducendo e guidando i visitatori verso lo spazio centrale e il Cha-Bar.

La libreria è strutturata come uno spazio fluido, senza porte, in cui la transizione da un ambiente all’altro è determinata dagli archi della struttura architettonica originaria dipinti di blu, il colore di Vishnu.

Lo spazio centrale è molto più simile a una libreria tradizionale. Dotata di gradini e scale, la scaffalatura ricopre interamente le pareti come un arazzo, permettendo di conservare una notevole quantità di libri in uno spazio ridotto. Per ridurre al minimo la presenza fisica dei ripiani, Normal Studio li ha trattati in maniera quasi grafica, con una gradazione di grigi che si schiarisce salendo verso il soffitto, dove la luce artificiale è diluita in modo da creare un ambiente tranquillo e accogliente.

L’area dedicata ai bambini è stata progettata intorno a un mini-anfiteatro, le cui superfici di moquette invitano i giovani lettori a sedersi comodamente e funzionano come ‘spalti’ durante le letture pubbliche.

Lo spazio centrale conduce nella lunga e stretta sala conferenze, inondata di luce naturale: uno spazio tranquillo in cui leggere, fare una pausa o partecipare a una conferenza. Una grande seduta circonda le pareti, offrendo uno luogo dove rilassarsi.

Il Cha Bar è accessibile attraverso i cinque archi blu. Progettati appositamente per questo luogo, i tavoli, con la base di metallo e il ripiano in marmo, hanno una forma poligonale, permettendo di disporli liberamente senza orientamento preciso. Lo luce all’interno del bar risulta diffusa grazie alle grandi schermature circolari a soffitto.