Nel cuore frammentato di Gilly, sobborgo post-industriale di Charleroi, lo studio belga Central propone una rigenerazione silenziosa. Il progetto, vincitore di Europan 13, affronta il tema della ricucitura urbana non con gesti spettacolari, ma attraverso una trasformazione ecologica, capillare e connessa al contesto.
L’intervento si concentra sul quartiere Destrée, oggi dominato da un grande parcheggio a cielo aperto, attorno al quale si dispongono edifici pubblici isolati e senza relazioni tra loro. Più che imporre una nuova forma alla città, Central sceglie di lavorare sulle logiche esistenti, amplificandole e orientandole verso un’idea di urbanità inclusiva, dove la natura non è più uno sfondo ma un attore primario.

Tre sono le strategie fondamentali che strutturano il progetto. La prima è la creazione di una foresta urbana, un ecosistema rigenerato che agisce come infrastruttura ambientale e sociale, collegando le parti disgiunte della città. La seconda azione riguarda la Place Destrée, precedentemente semplice superficie per auto, che viene riconfigurata come una grande piazza pubblica flessibile, pronta a ospitare mercati, eventi, momenti di incontro quotidiano.
Infine, il progetto interviene sul complesso sportivo esistente, oggi isolato, aprendolo alla città e completandolo con un nuovo padiglione per la boxe e le attività collettive. Anche qui, l’architettura è al servizio di un processo: non costruisce un monumento, ma un luogo d’uso.
Attorno a questi tre assi, si innestano una serie di micro-interventi “su misura”, pensati come una sorta di agopuntura urbana. Alcuni sono minimi – come il riorientamento della viabilità o l’introduzione di zone d’ombra – altri più dichiarati, come la creazione di spazi di gioco, arredi collettivi, fontane. In tutti i casi, l’obiettivo è quello di attivare relazioni nuove tra le persone e il loro ambiente, tra umano e non umano.
La collaborazione con lo studio di paesaggio Plant & Houtgoed rafforza l’approccio ecosistemico del progetto, che punta alla reintroduzione della biodiversità come leva di trasformazione urbana. Alberi esistenti vengono conservati e integrati, nuove specie locali selezionate per attirare fauna e rigenerare i suoli.