Lo studio italiano Luca Curci Architects e il designer canadese Tim Fu hanno ideato una città galleggiante che, secondo loro, potrebbe essere un importante dispositivo d’aiuto contro i cambiamenti climatici. L’isola sarebbe alimentata interamente da energia rinnovabile proveniente da diverse fonti. Sono infatti incorporate diverse risorse di energia pulita, come turbine eoliche, idriche e pannelli solari, oltre a soluzioni per l’accumulo di energia e la desalinizzazione dell’acqua. La produzione alimentare sono integrate al sito seguendo una rigida politica di zero rifiuti.
![](/content/dam/domusweb/it/sustainable-cities/gallery/2023/01/24/un-prototipo-di-citt-galleggiante-autosufficiente-per-50000-persone/domus-luca-curci-floating-city-6.jpg.foto.rmedium.jpg)
La comunità di Floating City sarà caratterizzata da un totale di 25 acri di piattaforme interconnesse, in grado di ospitare più di 50.000 persone. Ogni quartiere contiene edifici alti e bassi circondati da una membrana di vetri fotovoltaici che forniscono elettricità all’intero sistema galleggiante e lo rendono indipendente dal punto di vista energetico. Zone verdi e giardini verticali sono poi organizzati su tutta la superficie a disposizione, mentre ogni isola galleggiante includerà una struttura comunitaria per la vita, compresi mercati, centri spirituali e culturali. È possibile raggiungere la città galleggiante via acqua o via aerea. La città galleggiante è dotata di moli esterni e interni e di diversi accessi navali. Inoltre, ogni piattaforma galleggiante è dotata di porti per droni.
Il sistema urbano della città galleggiante è progettato per incorporare le tecnologie caratteristiche delle smart cities e per collegare più di 50.000 persone, dividendo le piattaforme in aree funzionali. La piattaforma galleggiante residenziale principale è collegata, via acqua e aria, a tutte le altre piattaforme di uffici, dipartimenti governativi, strutture sanitarie e istituzioni educative, compresi tutti i livelli di scuole e università.