Le ultime grandi vetrate di Gerhard Richter, nel più antico monastero tedesco

L’artista, che oggi ha 88 anni, dona all’abbazia di Tholey tre imponenti vetrate, “la sua ultima opera d’arte di grandi dimensioni”. Affiancheranno le opere dell’artista di origini afghane Mahbuba Maqsoodi.

L’artista tedesco Gerhard Richter ha realizzato e donato tre imponenti vetrate colorate al coro absidale del più antico monastero benedettino della Germania, l’abbazia di Tholey, nel distretto di Sankt Wendel nel Saarland. Le vetrate, definite dallo stesso artista “la sua ultima opera d’arte di grandi dimensioni”, sono state presentate al pubblico lo scorso 17 settembre. Richter, 88 anni, negli ultimi tempi ha lavorato a pochi progetti di tali proporzioni. L’annuncio del progetto di realizzazione di tre vetrate caleidoscopiche alte nove metri, la scorsa estate, aveva immediatamente catturato l’attenzione dei media. 

Il piccolo comune di Tholey conta poche migliaia di abitanti e l’abbazia rischiava da anni la rovina finanziaria. Nominata la prima volta da fonti storiche risalenti al 634 d.C., la chiesa abbaziale ha riaperto alle funzioni liturgiche la scorsa settimana, dopo due anni di chiusura per restauro. È riposta grande fiducia nell’attrattività del nuovo progetto, ma difficilmente si raggiungerà la quota di 100.000 visitatori prevista per il primo anno, a causa delle limitazioni introdotte per l’emergenza Coronavirus.

Le grandi vetrate, 9,3 x 1,5 metri, sono state realizzate a mano nello storico laboratorio vetraio Gustav van Treeck di Monaco di Baviera. I motivi colorati e psichedelici si ispirano alla serie “Patterns” di Richter. Sale a quota 957 il totale di opere realizzate dall’artista tedesco, che da sempre è solito numerare le sue creazioni. Lavori del genere non rappresentano una novità nel suo repertorio. Nel 2007, Richter aveva installato un grande disegno astratto pixelato nella cattedrale di Colonia. L'installazione di Richter sarà affiancata da 34 vetrate figurative realizzate da Mahbuba Maqsoodi, artista di origini afghane residente a Monaco. La presenza delle opere dell’artista di fede musulmana arricchirà ulteriormente l’abbazia di effetti di luce e colore, rappresentando inoltre un significativo messaggio di pace, tolleranza e rinascita.

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