Derrick Adams è al Museum of Arts and Design con “Sanctuary”, una mostra personale in cui sono esposti 50 lavori dell’artista. Collage multimedia, assemblaggi, pannelli di legno e delle sculture in larga scala che ricreano le destinazioni “sicure” per gli americani neri che viaggiavano a metà del secolo scorso. Il corpus dei lavori si ispira a “The Negro Motorist Green Book”, una guida per viaggiatori di colore scritta e pubblicata dall’impiegato postale di New York Victor Hugo Green dal 1936 al 1967 . Durante quel periodo infatti negli Stati Uniti c’erano le leggi di segregazione razziale - “separati ma uguali”  - di Jim Crow per i neri americani.  Adams attinge a questa fonte per meditare sull’identità politica e il ruolo del  tempo libero per i neri. Il collage è una tecnica artistica “modernista e tipica dell’hobbistica” – dice il curatore del MAD Shannon R. Stratton ed è “il mezzo adatto ed elegante per il lavoro politico di Adams. È un cenno al tempo libero come soggetto politico e personale”. La mostra si inserisce all’interno di un programma del museo più ampio in base al quale “il personale è politico”, a partire proprio da Derrick Adams  e che in arte iniziò con la seconda ondata di femminismo.