Il lavoro di Schütte sull'architettura sembra corrispondere a una personale riflessione intorno alla figura dell'uomo e, di conseguenza, della società contemporanea. Attraverso un inventario aperto di tipologie, alle quali viene attribuito un grande potere evocativo e che sono presentate come un'allegoria della sua visione del mondo, l'artista organizza un racconto critico ed emotivamente coinvolgente del proprio tempo. Il suo interesse nei confronti dell'oggetto architettonico, che non si esaurisce in un esercizio speculativo sulle possibili combinazioni tra volumi né sul dato formale, è motivato dalla volontà d'intendere ogni cellula costruita come se fosse un dispositivo di rappresentazione: i corpi di fabbrica in scala ridotta sono maquette ad alto valore simbolico. La realizzazione di queste opere trasferisce poi la riflessione privata dell'artista su un piano pubblico, in una dimensione anche politica per combinarsi in un intenso, disincantato ritratto della condizione contemporanea.
1. Eroico è il termine utilizzato da Norman Foster a proposito di queste costruzioni nella prefazione alla monografia su Pierre Koenig edita da Phaidon.
2. Si pensi ai progetti compresi nel programma Case Study Houses, stimolato dal direttore della rivista Arts & Architecture John Entenza nel periodo immediatamente successivo alla fine della seconda guerra mondiale: tra le 36 case (non tutte realizzate) previste in questo programma (dal 1945 al 1966) si vedano per un confronto con i modellini in scala 1:10 e 1:20 prodotti da Thomas Schütte le costruzioni progettate da Charles e Ray Eames, Richard Neutra, Raphael Soriano e Craig Ellwood.
Thomas Schütte: Houses
A cura di Andrea Bellini e Dieter Schwarz
Nouveau Musée National de Monaco
Villa Paloma
56 boulevard du Jardin Exotique, Monaco