The Influencers

Dal 9 all'11 febbraio, un piccolo festival di arte non convenzionale ha presentato esperimenti di comunicazione che toccano il cuore stesso della società dell'informazione.

"La prassi dell'arte è ancora in grado di avere un ruolo critico in una società in cui la differenza tra arte e pubblicità si è fatta confusa e in cui gli artisti e gli operatori culturali sono diventati parte integrante del modo di produzione capitalista?" Forse la risposta a questa domanda di Chantal Mouffe sta in una riflessione più profonda sui temi conduttori e sulla filosofia di The Influencers. Si tratta di uno dei più attesi festival annuali di Barcellona, un piccolo festival anomalo, dedicato all'arte non convenzionale e alla comunicazione guerrigliera, che ha presentato al pubblico esperimenti di comunicazione e di militanza radicale che toccano il cuore stesso della società dell'informazione. È stato creato nel 2004 da Bani Brusadin e da Eva e Franco Mattes (alias 0100101110101101.ORG), che hanno alle spalle una lunga esperienza di net-art destinata alla sovversione dei mezzi di comunicazione di massa: sono diventati celebri con la loro campagna pubblicitaria non autorizzata per la Nike. Con The Influencers si muovono lungo la sottile linea di demarcazione che separa la provocazione dalla legalità.

Si può dire che quest'anno il festival è iniziato prima che gli artisti arrivassero a Barcellona, con l'azione d'arte Inside Out Barcelona, progetto collettivo di grande scala che permetteva a chiunque possedesse una macchina fotografica di inviare un ritratto, stamparlo in grande formato e condividerlo con tutta la città per trasformare l'identità personale in messaggi, idee, progetti, battaglie della collettività. L'azione fa parte di un progetto mondiale del 'fotograffitaro' JR, con l'intento principale di trasformare i messaggi di identità personale in opere d'arte. I cittadini di Barcellona hanno iniziato a inviare i loro ritratti qualche mese prima dell'inizio del festival e il sabato mattina il cortile principale del Centre de Cultura Contemporània de Barcelona (CCCB) si è trasformato nel luogo dell'azione collettiva con JR. I ritratti sono ancora lì, vicino al MACBA e accanto al murale di Chillida: un luogo perfetto per un manifesto personale.
Il collettivo russo Voina ha tenuto il discorso inaugurale e si è esibito in un ampliamento locale, a Barcellona, della sua famosa azione <i>Voina Wanted!</i>, presentata a New York all'inizio dell'anno. Photo dpr-barcelona
Il collettivo russo Voina ha tenuto il discorso inaugurale e si è esibito in un ampliamento locale, a Barcellona, della sua famosa azione Voina Wanted!, presentata a New York all'inizio dell'anno. Photo dpr-barcelona
Per questa edizione militanti, graffitari e media hacker, con gli altri, hanno costituito un fronte di 'agenti provocatori'. Voina, il collettivo più celebre di Russia, ha tenuto il discorso inaugurale e si è esibito in un ampliamento locale, a Barcellona, della sua famosa azione Voina Wanted!, presentata a New York all'inizio dell'anno.
Inside Out Israel
Inside Out Israel
Il secondo giorno è stato dedicato soprattutto alla trasgressione, con ospiti come Reverend Billy e Savitri D, che hanno realizzato un'azione invadendo gli uffici di una banca con la loro Church of Stop Shopping (la Chiesa della fine dello shopping) con le loro "preghiere" e con la richiesta alla banca di smettere di investire in centrali elettriche a carbone che producono emissioni di CO2; la Biotic Baking Brigade (Brigata dei panettieri biotici), rete di fornai militanti che usa le torte come strumento creativo per cambiare il mondo; Evan Roth, sperimentatore delle tecnologie sociali, della cultura pop e delle subculture digitali di massa, cofondatore di F.A.T., che ha presentato la finta auto di Google, l'hacking sociale del F.A.T. Lab a Berlino e una ricerca sull'acquisizione del processo di realizzazione dei graffiti in luoghi diversi, sottolineando che "la tassonomia dei graffiti è una collezione di tag in città differenti". Lo street artist parigino JR ha raccontato i suoi esordi, quando portava l'arte fuori dal museo a chi non poteva visitare le mostre. Come ha spiegato, "la gente non poteva andare a visitare la mia mostra a Clichy Monfermeil, e allora l'ho affissa nelle strade di Parigi". Tra le sue opere più recenti Face2Face, progetto illegale sul muro di divisione tra Israele e Palestina.
Quest'anno il festival è iniziato prima che gli artisti arrivassero a Barcellona, con l'azione d'arte Inside Out Barcelona, progetto collettivo che permetteva a chiunque di inviare un ritratto, stamparlo in grande formato e condividerlo con tutta la città
Quest'anno il festival è iniziato prima che gli artisti arrivassero a Barcellona, con l'azione d'arte Inside Out Barcelona, progetto collettivo che permetteva a chiunque di inviare un ritratto, stamparlo in grande formato e condividerlo con tutta la città
La terza e ultima giornata è iniziata con Constant Dullaart, artista visivo che sperimenta con ironia nuovi modi di immaginare e usare Internet come linguaggio espressivo. Quindi un'interessante intervento di Jill Magid ci ha introdotto nel cuore dei sistemi di sorveglianza, con le sue sorprendenti indagini sulla segretezza, l'intimità e l'invisibilità. Progetti come Article 12 / The Spy Project Commission with the Dutch Secret Service (AIVD) e Lincoln Ocean Victor Eddy sono stati realizzati entro gli ordinari limiti della legalità. Reverend Billy e la Church of Stop Shopping sono stati i primi partecipanti a essere stati invitati due volte a The Influencers: hanno animato la performance conclusiva con il loro ben noto messaggio anticapitalistico ma, quest'anno, si sono anche interessati alle azioni di occupazione di tutto il mondo esplose simultaneamente un anno fa: hanno proposto di "occupare Dio!" cantando We are the 99%. Qui a Barcellona, stiamo ancora assaporando i messaggi… E, più che assaporarli, stiamo pensando e riflettendo sul modo in cui i nostri piccoli gesti possono produrre un grande cambiamento del mondo in cui viviamo. Ethel Baraona Pohl
L'azione d'arte Inside Out Barcelona. Photo dpr-barcelona
L'azione d'arte Inside Out Barcelona. Photo dpr-barcelona
Evan Roth, sperimentatore delle tecnologie sociali, della cultura pop e delle subculture digitali di massa, ha presentato una ricerca sull'acquisizione del processo di realizzazione dei graffiti in luoghi diversi
Evan Roth, sperimentatore delle tecnologie sociali, della cultura pop e delle subculture digitali di massa, ha presentato una ricerca sull'acquisizione del processo di realizzazione dei graffiti in luoghi diversi

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