Built on Promises

La collaborazione di Matthias Ballestrem e Anton Burdakov per la Program Gallery testa i confini tra architettura e altre discipline.

A prima vista, "Built on Promises" dà l'impressione di essere arrivati a spettacolo già finito, quando gli organizzatori hanno iniziato a smontare la mostra, o forse, come essere appena saliti sul palco vuoto di uno spettacolo.

Le pareti della mostra, che sono parte integrante dell'installazione, sono accatastate contro il muro dell'edificio, o sul pavimento. Le fotografie, che sono sparse in tutto lo spazio, sui muri e sulle parti che compongono l'installazione, sono la documentazione di questa installazione iniziale, che raffigura il modello e il reale processo di allestimento – elementi che non sarebbero altrimenti visibili al visitatore. Il pubblico vede la mostra attraverso gli occhi del fotografo. La fotografia crea una relazione tra passato e presente, congelando nel tempo un unico riflesso.

Il progetto è una collaborazione tra l'architetto Matthias Ballestrem e l'artista Anton Burdakov per Program – uno spazio berlinese che testa i confini disciplinari dell'architettura, attraverso una serie di collaborazioni con diversi campi. La mostra "Built on Promises" interroga il rapporto e/o la distanza tra l'esperienza e la sua immagine. "Come può il mondo del sensibile mutare nella seconda dimensione?"

Ci permette di riflettere sulla percezione, su ciò che è reale e ciò che è immagine, esponendo la documentazione di una mostra "secondaria", allestita al solo scopo di consentire una mostra reale – un'esposizione pensata per esplorare le memorie di una mostra. Angelique Campens
Anton Burdakov (1982, Kiev), artista, vive a Berlino. Dopo avere studiato Neuroscienze presso l'Università di Cambridge e dopo aver conseguito la laurea, ha ottenuto la residenza per artisti Levy-Plumb al Christ's College di Cambridge. Il suo lavoro si concentra sulle potenzialità comunicative di luoghi e situazioni, esplorate attraverso interventi leggeri nello spazio. È stato coinvolto in diverse collaborazioni tra arte e scienza e ha esposto il suo lavoro in Germania e nel Regno Unito, anche in occasione del congresso annuale della European Academy of Arts and Sciences di Liverpool (2008), e ha preso parte ai Secondhome Projects a Berlino (2010).

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