Nel vivace ed eterogeneo quartiere di Brunswick, Austin Maynard Architects ha realizzato il primo intervento di edilizia collettiva con il ruolo contemporaneamente di progettista e di developer, reclutando investitori etici e reperendo risorse da clienti dello studio per realizzare un intervento che colmasse un vuoto nel mercato immobiliare di Melbourne e garantisse a fasce d’utenza tendenzialmente escluse dei benefici della vita in città un’offerta abitativa di qualità, ecologicamente sostenibile e a costi ridotti rispetto a soluzioni dimensionalmente analoghe in zone centrali.

L’edificio si situa sulla trafficata Sydney Road, in un lotto stretto e lungo all’interno di un comparto urbano consolidato, e ospita 20 appartamenti di varie tipologie – da due e tre camere da letto – distribuiti su sei piani, e tre negozi al piano terra. Rifacendosi al lessico dell’architettura australiana del dopoguerra, i fronti su strada recuperano l’elemento consolidato degli archi, leggibili anche nei prospetti degli edifici limitrofi: li ritroviamo reinterpretati nelle corpose murature sul fronte est, e poi ancora suggeriti da esili profili metallici arcuati. Una trama di reti metalliche in facciata funge – oltre che da strumento di ombreggiamento e protezione dal vento – da supporto alla vegetazione rampicante dei balconi, prefigurando nel corso del tempo una progressiva simbiosi tra architettura e paesaggio vegetale. La struttura in cemento grezzo a vista conferisce all’immobile un primo carattere schietto, che va poi a dialogare con gli archi in acciaio e le giocose tende esterne dai colori accesi.
Obiettivi prioritari dell’operazione sono stati ridurre l’impronta ecologica e i costi di gestione, senza rinunciare al confort abitativo. L’edificio, completamente elettrico e privo di alimentazione da combustibili fossili, è autonomo da un punto di vista energetico grazie al ricorso a solare fotovoltaico, pompa di calore elettrica per acqua calda, rete integrata con elettricità verde al 100%, con un significativo risparmio in termini di consumi ed emissioni clima-alteranti. All’interno degli appartamenti, ciascuno dotato di terrazza privata con affaccio su strada, il benessere microclimatico è garantito da uno studio attento delle dimensioni e del posizionamento delle aperture per favorire la ventilazione incrociata, da involucri ad alte prestazioni termiche e impianti di ventilazione a recupero di energia. Un efficiente sistema di recupero delle acque piovane ne garantisce il riutilizzo per usi domestici e irrigazione.

Un processo di co-design con gli acquirenti ha guidato le scelte progettuali. Attorno al tavolo si è raccolta una comunità con esigenze, obiettivi e valori condivisi, a partire dalla sensibilità ecologica e dalla volontà di favorire la dimensione relazionale dell’abitare. Sono perciò state attuate scelte collegiali, tra cui la rinuncia agli impianti meccanizzati, e alla dotazione del garage (sostituto da un parcheggio per 55 biciclette) per disincentivare la mobilità carrabile privata. Gli spazi comuni sono stati accuratamente studiati per incoraggiare la sosta e la socializzazione, dal giardino condominiale del piano terra alla terrazza in copertura con servizi, lavanderia comune, aree a prato, giardino produttivo e alberi, per riproporre anche in un’area centrale quella dimensione di prossimità e quel contatto con la natura più tipici dell’abitare in zone periferiche.
- Team di progetto:
- Andrew Maynard, Mark Austin, Mark Stranan
- Developer:
- Austin Maynard Architects
- Costruttore:
- Kapitol Group
- Project manager:
- Armitage Jones
- Ingegneria strutturale:
- Adams Engineering
- Antincendio:
- Omnii
- Acustica:
- WSP
- Impianti:
- BCA Engineers
- Architettura del paesaggio:
- Openwork
- Grafica:
- Hermann Studios