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12 case di John Lautner, il visionario dello spazio domestico americano
1. Reiner - Burchill Residence/Silvertop
In Lautner il cemento si fa forma poetica dello spazio. Così potremmo descrivere la Reiner-Berchill Residence, dove lo spazio più emblematico è l’ampio soggiorno definito attraverso una sola vela di 25 metri in cemento armato precompresso. Qui l’innovazione tecnica disegna una superficie che si relaziona con la topografia scoscesa, aprendosi sul paesaggio anche grazie ad una piscina a sfioro che definisce un vuoto davanti al soggiorno.
In generale la casa raccoglie pareti curvilinee che avvolgono lo spazio, creando un continuo scambio tra interno ed esterno. L’eco wrightiana è visibile nelle ampie coperture a sbalzo, che però in Lautner diventano lame leggere che integrano la natura stessa, mentre i setti in mattoni diventano parte del suolo.
Foto di Rellelui, su wikimedia commons
2. Schaffer house
Setting per alcune scene del film A Single Man, di Tom Ford, la Schaffer House restituisce uno spazio protetto senza chiudersi alla natura. Utilizzando legno di sequoia, ampie vetrate, volumi in mattoni e cemento, l’architettura interpreta appieno il concetto di organicismo e relazione al contesto naturale. Questo è osservabile dagli spazi interni della casa, che assume la forma di una tenda nel bosco costruita in legno. Per lo più orizzontale, la casa rimane però compatta, dove le piante che circondano l’abitazione sembrano determinare i limiti entro cui lo spazio domestico si muove. I muri in mattoni rossi costruiscono poi assi visivi che producono suggestive prospettive verso l’esterno, garantendo al contempo privacy rispetto alla strada.
Domus N°1014, Giugno 2017
3. Pearlman Cabin
Da Laugier a Bruno Taut, la natura ha sempre fornito materiale da riflessione per il progetto. Con Pearlman Cabin, nel 1957 Lautner progettò un cottage all’interno di una foresta dove l’architetto disegnò un riparo capace di sintetizzare natura e spazio domestico.
Entrando nel soggiorno si viene infatti ad eliminare il confine con la boscaglia, che diventa parte integrante della casa: l’ampio salotto, insieme ad uno spazio per la cucina, configurano uno spazio unitario quasi circolare che si apre sul declivio naturale del lotto. Qui, sono emblematici sei tronchi che fungono da pilastri per una facciata interamente vetrata. Frastagliata, quest’ultima, pare aderire al contesto naturale, e proietta verso l’esterno il fruitore.
Courtesy of Nancy Pearlman
4. Garcia House/Rainbow House
La Garcia House si presenta come una casa quasi totalmente vetrata, la cui forma ricorda una lacrima che si assottiglia all’interno del paesaggio californiano. La geometria pulita vede così un camino di wrightiana memoria, dove però l’elemento connotativo è senza dubbio la struttura in acciaio. Esili colonne oblique e travi dai colori tenui sorreggono l’abitazione che risulta così sospesa tra le verdeggianti colline, dove le ampie vetrate colorate l’hanno resa celebre anche con il nome di Rainbow House.
Qui l’architettura di Lautner esprime il suo valore scenografico, ed è forse per questa componente, quasi teatrale, che questa casa divenne uno dei set principali dei film di Arma Letale.
Courtesy of Aaron Kirman
5. Malin Residence /Chemosphere
Una casa ottagonale, dove una distribuzione radiale alloggia tutti gli spazi della casa, e si apre a 360 gradi sul territorio. Concepita per un sito fortemente in pendenza, Lautner individua la soluzione progettuale sopraelevando la residenza tramite un unico pilastro, rendendo lo spazio domestico accessibile tramite una passerella a monte.
Osservando l’immagine iconica della Chemosphere è impossibile non ricordare le colonne a fungo del Johnson Wax di Wright, o persino le sperimentazioni tecniche di Buckminster Fuller. Chemosphere diventa così la sintesi di una ricerca architettonica, tra tecnologia, capacità visionaria, e gestione della forma. Questo connubio produce così un’architettura futurista che trasforma l’innovazione tecnica in nuovo potenziale plastico.
Foto di CDernbach, su wikimedia commons
6. Wolff Residence
La Wolff Residence è spesso descritta come l’omaggio che Lautner concepì per una delle opere più celebri del suo mentore, la Casa sulla Cascata.
Quest’abitazione genera una stretta relazione con il suo contesto topografico e materico, ancorandosi alla collina e lasciando spazio alla vegetazione. I muri in pietra disegnano il perimetro discontinuo della casa, dove una composizione di rettangoli definisce la geometria del progetto.
Qui il disegno di diversi dettagli, nonché la pesantezza delle grandi coperture a sbalzo, sono in continuità con la sperimentazione di Wright, che trovano però in Lautner un maggior dinamismo nella tensione tra le parti e nel gioco tra architettura e natura.
Foto di Darwin Nercesian
7. Elrod Residence
Una casa dalle forme sinuose e avvolgenti, caratterizzata da uno spazio circolare dove una copertura unitaria in cemento armato, tagliata da lame di vetro, raccoglie lo spazio.
Per Lautner, quest’abitazione riesce a sintetizzare un’idea di domesticità che sposa la natura, infatti, elementi di quest’ultima entrano interamente nello spazio della casa. Come fosse un’opera topografica, durante le fasi di costruzione le rocce del sito non furono rimosse, restituendo così una serie di vani in cui le rocce affiorano dal pavimento e dalle pareti.
L’abitazione sembra così scavata all’interno della collina di Palm Springs, pesantemente radicata al terreno, dal quale pare aver sottratto solo il suolo, per rivelarne la mineralità delle pietre.
Domus N°916, Luglio 2008
8. Tyler house
La Tyler house si costruisce su una forte matrice geometrica e un’onesta materica che combina l’uso del legno e del cemento.
Il triangolo è il tema ricorrente in pianta, da questo scaturiscono le varie direzionalità e partiture degli spazi interni. Così, gli angoli principali della pianta diventano occasione per alloggiare elementi speciali, quali il camino nel soggiorno, o aprire una serie di finestre lungo il volume in cemento. Al contempo, il triangolo diventa un tema distributivo nella suddivisione di ulteriori spazi interni, restituendo riconoscibilità ed eco della matrice compositiva.
L’abitazione si radica al suolo, mentre soggiorno e terrazza aggettano sul giardino, sorretti dall’elemento del camino, che diventa anche pilastro portante della casa.
Foto di Alan Weintraub
9. Sheats Residence
Così come la Garcia House, Sheats Residence costruisce uno spazio dal forte sapore scenografico. La casa è stata set per numerosi film, come Il Grande Lebowski, e video musicali, tra cui un singolo di Snoop Dogg, proiettando al grande pubblico una delle opere che attraversò l’intera vita progettuale di Lautner.
Sheats Residence ha una storia di continuo perfezionamento da parte dell’architetto, il quale vi lavorò sino alla sua morte. Qui, tutto è disegnato dalla mano di Lautner. La geometria del triangolo torna anche qui, riverberando nello spazio, nelle forme della piscina o nella disposizione del mobilio. Tra questi, l’ampia copertura cassettonata del soggiorno fa da protagonista, generando una spazialità unica che si proietta verso l’esterno.
Foto di Grueslayer, su wikimedia commons
10. Walstrom Residence
Se la Elrod Residence si radica alla roccia, la Walstrom è invece il manifesto per un’architettura leggera, interamente in legno, che pare fluttuare nella boscaglia.
L’abitazione si presenta compatta, con un’unica falda a tagliare la copertura. Appoggiata su una parete scoscesa, Walstrom Residence sfrutta il dislivello per distribuire la casa su due livelli. L’accesso principale si trova al piano superiore, in cui la zona soggiorno ospita un mezzanino rialzato che costruisce un volume in legno. Qui, le vetrate disegnate dal ritmo verticale dei serramenti, vedono delle fasce oblique in legno. Queste fungono da solo elemento decorativo, disegnando la facciata e rompendo la costruzione tettonica del volume.
Foto di Jon Buono
11. Arango/Marbrisa Residence
Lautner potrebbe essere annoverato tra gli architetti del Moderno che riuscirono tramite la loro poesia a fare della plasticità del cemento un carattere fondativo dell’architettura. In Marbrisa Residence le forme sinuose e libere si adagiano sulla sommità di una collina, lasciando il cemento a vista costruire la poesia delle grandi superfici curve che si muovono nello spazio. Secondo Lautner questa casa è “Una grande terrazza aperta in modo che tutto ciò che si apprezza è la bellezza della baia di Acapulco, il cielo e le montagne. Non ti senti affatto in un edificio. Sei nello spazio. Con la bellezza della natura.”
Mabrisa Residence nel suo essere imponente risulta così dal vuoto che lascia, disegnato da vele in cemento e curvature dello spazio.
Domus N°916, Luglio 2008
12. Hope Residence
Caratterizzata da una grande copertura che pesa sullo spazio della casa, il coronamento si piega assumendo una forma che mette in tensione la calotta di cemento armato. Questa si piega e aggetta su tre lati, per quindi connettersi al terreno in altrettanti.
I vani, distribuiti in maniera circolare, costruiscono un bordo abitato che lascia il centro vuoto per un’ampia terrazza all’aperto. Qui un volume conico assume la funzione di camino, portandolo ad una scala monumentale, ponendosi così in dialogo con il gande oculo. Questo, illumina l’interno dell’abitazione e contraddistingue il vuoto centrale, alleggerendo al contempo la copertura.
Foto di James Vaughan, su Flickr
