L’edificio è stato progettato per essere sollevato da un elicottero, ma in realtà è stata battuta una strada temporanea durante l’estate per trasportare la struttura in sito per motivi di praticità e per la necessità di forniture e allacciamenti.

L’interno è dominato da materiali durevoli come legno di pino e tappeti, per evitare di scivolare con gli scarponi da sci. L’arredamento si compone di semplici banchi in legno di pino usati come panche e tavoli.

Il sistema strutturale di travi in legno lamellare disegna la forma triangolare che connota la facciata che è rifinito con pannelli di legno non trattato. La struttura trave lamellare sporge dal tetto, mettendo in evidenza le dimensioni generose del ristorante. Quando la neve cade si deposita in cumuli sul tetto e ne modifica la forma. Gli architetti hanno attenuato il colore e l’espressione materiale a favore di una forte forma del paesaggio.

Il progetto e i materiali scelti sono influenzati dalla cultura del popolo Sami. Da lontano, il ristorante è visibile con un’entrata invitante e una terrazza rivolta a sud, in modo che sia accattivante sia in una giornata di sole sia in un giorno invernale in cui raccogliersi intorno al camino.