La prima parte dei lavori è consistita in un consolidamento e risanamento strutturale dell'edificio. A partire dalle fondamenta, si è scavato all'interno dell'edificio per un’altezza di circa un metro, si sono consolidati i muri e sempre a questo livello è stato inserito un sistema di ventilazione a igloo.
Al piano primo si è consolidato intervenendo sul solaio ligneo solo dall'alto per salvare le decorazioni del controsoffitto al piano terra: si trattava di un solaio 'povero' da consolidare, perché degradato, e rinforzare nella portata strutturale. Essendo la sezione delle travi piuttosto piccola, si sono applicate due tavole su ognuna di queste, incollandole con resina e poi con chiodatura alternata. Consolidate le travi, sono state inserite delle travi rompitratta. Questo sistema è stato poi ricoperto con un doppio tavolato incrociato dello spessore di 3 cm. Sempre nella fase di consolidamento del solaio e della muratura, si è applicato in esterno un anello in fibra di carbonio.
La muratura esterna è stata alzata di circa un metro continuando il muro in mattoni pieni che è stato poi rinforzato con un placcaggio interno ed esterno in acciaio.
A conclusione di questa muratura è stato disegnato un cornicione importante, realizzato in calcestruzzo gettato in opera.
Sulle pareti interne dell’edificio è stata svolta un’accurata indagine per verificare la stratificazione degli intonaci e vedere se emergevano decorazioni. Dai campionamenti sono emerse interessanti decorazioni policrome a fascia e motivi floreali in stile Liberty, che si è deciso di recuperare laddove possibile.
Tutto il lavoro fatto sulle finiture del corpo esistente è frutto di un attento lavoro di rilettura dei materiali utilizzati nel periodo Liberty e di una sperimentazione sui materiali e le tecniche della tradizione.
L’ampliamento del volume è un corpo che si sviluppa sopra e nella parte posteriore dell’edificio, realizzato con un linguaggio completamente diverso dal corpo esistente. Si tratta di un elemento su tre piani vetrato, con struttura in colonne di acciaio e un importante setto in calcestruzzo nero.
La trasparenza è stata voluta per rapportarsi con il giardino in una continuità visiva importante soprattutto dall’interno. Lo studio sui serramenti e sul disegno dei montanti e dei traversi è partito da semplici profili in acciaio e dalle possibilità di assemblaggio.
Anche nell’ambito dell’ampliamento si è lavorato molto con il cemento, che è sempre stato lasciato a vista. L’elemento architettonico più importante è il grande muro di cemento nero che si sviluppa sui tre piani e che è parte fondamentale della struttura portante del nuovo corpo. Il cemento nero ha richiesto una fase di sperimentazione sia perché è colorato in getto, sia perché essendo portante doveva mantenere invariati i suoi requisiti strutturali. Il muro è stato gettato in tre momenti diversi ma le variazioni tonali che questo ha comportato sono state mantenute proprio come segno della sua autenticità.
Questo progetto ha ricevuto il Premio di Architettura Città di Venezia 2014.
Villa Glicini, Mogliano Veneto (Treviso)
Tipologia: casa unifamiliare
Architetto: Laura Mascino
Collaboratori: Annapaola Pola, Chiara Spina, Valentina Gregianin
Impresa: Edileff
Restauri: Chiave di Volta
Completamento: 2013