L'Edificio-Manifesto, situato proprio alla Mouraria, propone un modello di recupero urbano. Il progetto è stato elaborato dallo studio di architettura di Lisbona Artéria, insieme con l'ONG Renovar a Mouraria. Recentemente inaugurato, l'edificio recuperato è oggi il Centro comunitario della Mouraria e offre al quartiere un nuovo polo culturale e sociale.
La storia dell'Edificio-Manifesto si fonde con quella di Artéria, perché segna il suo primo progetto in qualità di collettivo. Ideato dai due architetti che costituiscono lo studio, Ana Jara e Lucinda Correia, è partito da una riflessione sul recupero urbano nei quartieri storici. L'interesse delle due progettiste per questo tema le ha spinte a elaborare un manifesto programmatico che si esprimesse in forma di edificio, mettendo in discussione i luoghi comuni e le idee preconcette riguardo alla riabilitazione, spesso considerata economicamente insostenibile. In un quartiere come la Mouraria la maggior parte delle costruzioni sono del genere che Ana Jara definisce "edifici banali", privi di particolare interesse per gli immobiliaristi. Cosa che, a parziale smentita delle argomentazioni sulla "non sostenibilità" economica, ne rende meno costoso un intervento.


Formalmente il recupero non produce un'architettura spettacolare (in senso puramente formale). Come spiegano Ana e Lucinda, le funzioni e il progetto dell'edificio con il tempo hanno subito un'evoluzione, a seconda dei materiali che è stato possibile ottenere dagli sponsor





