Quando usiamo il termine 'sostanza' riferendoci a un pensiero o a un'idea, suggeriamo che pensiero e idea iniziano ad acquistare proprietà fisiche attraverso il loro significato. In senso metaforico, perciò, le idee possono avere peso e gravità, diventare solide: in base a queste definizioni linguistiche, i pensieri diventano cose. Analogamente, la materia è spesso un'idea, almeno quanto è una sostanza. Ciò che di materiale creiamo esiste grazie all'immaginazione che precede questo processo. Nel sovrapporre concetti alla condizione del mondo così come ci è dato, alchemizziamo la sostanza di base per farne una specifica condizione materiale. Le idee, quindi, possono essere reali quanto le cose, e ogni sostanza uno stato immaginario. L'idea — o piuttosto il problema della solidità — sembra essere un fattore centrale nell'approccio di SO – IL all'architettura. SO – IL è uno studio di progettazione nato nella settimana del tracollo di Lehman Brothers. E anche se i suoi fondatori, Florian Idenburg e Jing Liu, possono avere considerato rovinosa una simile coincidenza, oggi riconoscono che quel momento, per certi versi, è codificato nel loro progetto.
SO – IL si è formato nel momento in cui appariva chiaro che il rapporto tra materia e significato era mutato, emergendo in un mondo nel quale la sostanza, persino l'architettura, era stata trasformata in uno strumento finanziario puramente fittizio. Le tradizionali divisioni, tra la sostanza fisica dell'architettura e l'ombra concettuale e astratta del suo valore, erano state eliminate. Come aveva suggerito Marx nel Manifesto del Partito Comunista, l'iper-capitale aveva trasformato la materia: "Tutto ciò che è solido si dissolve nell'aria". Negli uffici per la casa di produzione Logan, realizzati da SO – IL a New York, forse ritroviamo proprio queste riflessioni così attuali su una materia immateriale: qualcosa che è, a un tempo, presente e assente.


Questi progetti sono densi di paradossi creativi, paradossi fatti di forma e non forma, robustezza e leggerezza.








