Triennale Brugge

Ritorno al futuro

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Breve storia della Triennale di Bruges, manifestazione nata nel 1968 e che ha sviluppato un approccio ibrido e site specific.

La Triennale di Bruges trasforma il centro di Bruges e la spiaggia di Zeebrugge in piattaforme per l’arte e l’architettura contemporanea. Il tema della Triennale di Bruges 2024 si concentra sul futuro e ruota intorno a una riflessione: come affrontare sostenibilità e cambiamento in un ambiente protetto dall’UNESCO, in cui la salvaguardia è centrale, e quale ruolo possono avere arte e architettura contemporanee.

Per comprendere meglio l’approccio curatoriale della manifestazione – e in generale di quelle recenti – bisogna guardare alle primissime edizioni, tenutesi nel 1968, 1971 e 1974. La Triennale di Bruges si occupava principalmente di arte contemporanea e si sviluppava in un contesto museale. L’obiettivo di queste mostre era di proporre una ricognizione delle arti visuali in Belgio, promuovendo il lavoro di artisti sia affermati sia emergenti.

È stata un’opera in particolare a ispirare l’attuale natura dell’evento, cioè quella di far confrontare i lavori con lo spazio pubblico: nel 1971 l’artista Roger Raveel realizza quattro cigni di legno, con un rettangolo vuoto al centro, che posiziona sulle rive dei canali, a livello dell’acqua. Queste opere semplici – che alcuni scambiano in cartelli pubblicitari per la Triennale – sono pensate per inquadrare la superficie dei corsi d’acqua, denunciandone l’inquinamento. Questa opera esortò l’amministrazione cittadina a pulire regolarmente i canali negli anni successivi. Nel 2015, in occasione della prima nuova edizione della Triennale, il progetto Canal Swimmer’s Club dello studio di architettura giapponese Atelier Bow Wow, rappresenta un omaggio indiretto a questa storia, affermando invece che i canali oggi sono puliti e balneabili.

© VRT – Courtesy Agros. Centre for Art & Media, Bruxelles

Il 2015 è infatti l’anno che segna la rinascita della manifestazione dopo un lungo stop durato oltre 40 anni. La prima edizione moderna, intitolata “Bruges as megapolis” indagava l’impatto del turismo di massa sulla città: ogni anno oltre 5 milioni di visitano la città. L’alleanza tra i linguaggi dell’architettura e dell’arte permette di esplorare le complesse dinamiche cittadine: urbanizzazione, stili di vita, comunità, economia, spazi, suoni, energia… Oltre a tre grandi mostre “tradizionali” in spazi museali, la Triennale propone diverse anche installazioni site specific negli spazi urbani, realizzate da altrettanti autori internazionale.

Song Dong, Wu Wei Er Wei (Doing Nothing Doing) - Copyright © Jan D'Hondt

La quarta edizione della Triennale di Bruges, intitolata “Spaces of Possibility” continua questa attitudine, trasformando luoghi più nascosti o sconosciuti della città. Dodici artisti e studi di architettura internazionali li hanno interpretati da una prospettiva inedita e creato installazioni en plein air per far riflettere sulle sfide sociali, economiche ed ecologiche, creando nuove connessioni – tra strada e piazza, tra persone e animali, residenti e passanti. Con un programma che comprende anche talk, mostre, visite guidate, con la collaborazione dei musei e delle istituzioni culturali locali, la rassegna si prefigge l’obiettivo di rinnovare l’immagine della cittadina delle Fiandre, conciliandone il patrimonio storico con le esigenze contemporanee di uno spazio pubblico collettivo. 

Evento:
Triennale Brugge
Tema:
Spaces of Possibility
A cura di:
Shendy Gardin e Sevie Tsampalla
Date di apertura:
13 aprile - 1 settembre 2024
Sito web Visit Bruges :
www.visitbruges.be/triennale
Sito web Visit Flanders:
www.visitflanders.com
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