Il design non è un mestiere per timidi. È un atto di coraggio che interroga lo spazio, lo sconvolge e poi lo ricompone in una nuova audace armonia. Alla sua 42ª edizione, Cersaie è il palcoscenico internazionale dove questa sfida si rinnova. In quanto più grande appuntamento dedicato al design di superfici e arredo bagno, la fiera è il luogo perfetto per Atlas Concorde, l'indiscusso protagonista.

L'azienda emiliana, uno dei principali player mondiali nel settore ceramico, presenta il suo spazio "One Space. Excellence on Stage", (Pad.30, stand C4-D5, C3), mettendo in mostra un'idea innovativa dell'abitare. Questo ecosistema di prodotto integra in modo coerente le proposte di Atlas Concorde, Atlas Plan e Atlas Concorde Habitat, creando un vero e proprio racconto.

Il percorso espositivo diventa un viaggio immersivo tra le tante e molteplici suggestioni dove la materia si fa personaggio. Si entra in una sorta di metropoli sensoriale, un luogo dove la tecnologia non è un fine, ma un mezzo per esaltare il racconto del design. La narrazione si dispiega attraverso cinque nuove collezioni, ognuna con la sua storia e la sua identità.

Boost Vision è la città che dialoga con la natura. In un’epoca in cui il confine tra l'interno e l'esterno si fa sempre più labile, Boost Vision va oltre la semplice reinterpretazione di pietra e cemento. Li fonde con un'estetica metallica, creando una sinfonia materica che eleva il design urbano senza sacrificare la poesia della natura. Concepita per essere l'anima stessa dell'architettura, questa collezione è un vero e proprio manifesto, dimostrato dalla collaborazione con lo studio Park, che l'ha usata per immaginare un'intera città. In questo progetto, il gres porcellanato si fa "fil rouge", la tessitura invisibile che unisce e dà coerenza a una visione d'insieme fatta di infinite connessioni. 

LOG Select è l'essenza del rovere. L'universo LOG, già protagonista a Cersaie 2024, si arricchisce di un capitolo nuovo e raffinato. Non più il legno rustico e autentico, ma una selezione di rovere purissimo, senza nodi. È una collezione per chi comprende che la vera eleganza non sta nell'ostentazione, ma nella sottrazione. Una bellezza sobria e sofisticata, pensata per ambienti moderni che respirano, che hanno bisogno di un'anima calma e rassicurante.

Marvel T è il travertino reinventato. C'è chi riproduce e chi interpreta. Atlas Concorde, con il suo expertise consolidata nel mondo del marmo, sceglie la seconda via. Marvel T non è un semplice omaggio al travertino, ma una sua rivisitazione audace. Presenta varianti inedite, come la finitura Halo, e un'inedita armonia di texture e forme. La collaborazione con HBA, studio di architettura di fama mondiale, non è una semplice partnership, ma la prova che il design è un dialogo tra maestrie diverse. Qui, il travertino diventa la materia prima di un'idea di ospitalità di lusso e di retail di alta gamma.

Nyra è la pietra del benessere. È un nome che sa di nuovo, di futuro. Nyra non nasce da un riferimento naturale specifico, ma dalla visione di una pietra che interagisce con chi abita lo spazio. È una materia che fonde pietra e fibre naturali in un'armonia inedita, diventando la prima portavoce di una nuova estetica del benessere. La collaborazione con Alberto Apostoli, grande maestro del wellness, non è casuale: è la dimostrazione che la superficie ceramica può e deve parlare un linguaggio sensoriale, umano. È l’apripista di un Nyra World che raccoglierà tutte le future collezioni effetto pietra di Atlas Concorde.

Infine, Marvel Epic è il marmo come racconto epico. Marvel Epic alza l’asticella del mercato. Non semplici superfici, ma scenari potenti, visivamente epici. Sette pregiate pietre naturali selezionate per la loro capacità di trasformare uno spazio in un'esperienza visiva, in un racconto che incanta. È una collezione che invita al dialogo, che permette mix materici audaci o eleganti "total look" in marmo.

In questo palinsesto di eccellenza, Atlas Concorde non è solo un'azienda. È un curatore, un narratore, un regista che mette in scena l'evoluzione del design. La materia, nelle sue mani, smette di essere inerte e diventa strumento di un racconto architettonico, che si rivolge non solo all’occhio, ma anche all’anima.