Powerbank collegata alla rete cittadina e cervello computazione al servizio dei data center pubblici per trasmettere dati relativi a viabilità, ambiente e criticità. Al Domus Talk organizzato insieme a Renault è emerso il ruolo degli EV quali acceleratori di cognitività urbana.
Milano Design Week 2025. È un’anticipazione estiva il sole che scalda gli aperitivi che in corso Garibaldi inaugurano il fine settimana del Fuorisalone. Tra spritz, fingerfood multietnico e focaccine ripiene, però, c’è spazio anche per la riflessione promossa da Domus. Il rnlt© store in Brera ospita il Domus Talk “Quale smart city ci attende. Tra intelligenza progettuale e non luoghi”, il dibattito dedicato al presente e al futuro urbano, con un riferimento particolare, ça va sans dire, alla mobilità e all’automobile. Protagonisti del talk moderato dal direttore editoriale di Domus Walter Mariotti sono gli architetti Floriana Marotta di Mab Arquitettura e Claudio Saverino di Saverino Vudafieri Partners, e il padrone di casa Vittorio D’Arienzo, product global leader di Ampere, la divisione del gruppo Renault dedicata allo sviluppo dei veicoli elettrici.
È proprio l’uomo di Renault a dare il la alla conversazione spiegando come le auto elettriche – che tutti i partecipanti concordano essere la strada su cui procedere almeno fino a quando la tecnologia non ne presenterà altre – saranno presto uno strumento al servizio della smart city, mettendo a disposizione dell’infrastrutture cittadina la propria power bank, che potrà rifornire la rete urbana quando l’auto è parcheggiata, ma anche il proprio cervello computazionale, che fornirà alle centrali pubbliche una grande mole di dati legati ai flussi, alle criticità strutturali, ai parametri ambientali e tanto altro ancora. L’auto si profila in questo senso quale strumento al servizio dell’amministrazione e dunque della collettività.
Floriana Marotta interviene sul tema dell’identità dei luoghi. L’intelligenza artificiale ha un grandissimo potenziale, specialmente quando i suoi centri nevralgici verranno messi a sistema, ma serve un grande sforzo progettuale e di visione per evitare che la tecnologia omologhi e spersonalizzi i luoghi. Il privato sta via via sostituendo l’attore istituzionale nella definizione delle linee guida urbanistiche e, per quanto ci siano diversi esempi virtuosi, è necessario che il pubblico si riappropri della leadership quando si tratta di pensare gli spazi per i cittadini di oggi e domani.
Le città del ’900 sono state costruite, in certi casi consciamente in altri inconsciamente, a misura di automobile, le fa eco Saverino. L’auto è stata il cardine dell’urbanistica dell’ultimo secolo, un paradigma che ha fatto quasi scomparire gli spazi pubblici di relazione, le piazze, i cortili, i parchi, i portici. Oggi che 30 milioni di italiani – e in generale il 55% degli umani - vivono in una manciata di aree metropolitane siamo giunti a un punto di non ritorno ed è fondamentale ripensare alla radice il concetto stesso di mobilità urbana. Tenendo presente, come sottolinea Mariotti, che con l’avvento dell’elettrico e dell’Intelligenza artificiale, l’automobile potrebbe non essere più un ostacolo ma una risorsa, nella forma di un acceleratore di cognitività.
Dopo un’ora densa di stimoli e spunti multidisciplinari, la tavola rotonda si conclude alla richiesta del direttore di Domus di indicare una parola, un concetto guida per il prossimo futuro.
Inizia D’arienzo con ‘seamless’, senza soluzione di continuità, a indicare l’insieme di tecnologie del settore automotive che renderanno l’auto un elemento urbano a tutti gli effetti, capace di dialogare con la città e i cittadini e di svolgere diverse funzioni oltre a quella di mezzo di trasporto. Floriana Marotta risponde ribadendo l’importanza della ‘identità’ dei luoghi in opposizione all’omologazione e allo svuotamento di senso che inevitabilmente rischiano di emergere da un processo a forte trazione tecnologica. Saverino concorda e rilancia l’importanza di riscoprire i luoghi della ‘socialità’ grazie ai comportamenti individuali ma, soprattutto, a politiche urbane attive.
Conclude lo stesso Walter Mariotti con ‘città’ nella sua triplice traduzione latina di urbs – la città fisica -, civitas – la città dei cittadini e delle istituzioni – e comunitas – la città delle relazioni personali e familiari. Nel corso della storia questi aspetti non sono sempre andati di pari passo e allinearli dovrebbe essere l’obiettivo di tutti.
- Brand:
- Renault
- Prodotto:
- Automobili
- Sito Web:
- www.renault.it
