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Il vetro è protagonista assoluto della nuova sede Conad

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Nel progetto per Sidera, la nuova sede direzionale del gruppo CIA Conad alle porte di Forlì, la società AGC Flat Glass Italia ha avuto un ruolo determinante.

Dal momento in cui le facciate piene hanno lasciato posto al curtain wall, intorno alla metà del XX secolo, la progettazione di edifici per uffici completamente vetrati ha iniziato a diffondersi in concomitanza con le innovazioni tecnologiche che l’architettura moderna ha portato con sé.
È stata una vera e propria “rivoluzione del vetro”, che ha modificato sensibilmente il volto dei luoghi in cui lavoriamo.

Nel progetto per Sidera, la nuova sede direzionale del gruppo CIA Conad alle porte di Forlì, in una zona produttiva strategica ma senza particolare pregio architettonico, lo studio tissellistudioarchitetti ha ideato un edificio ricercato, servendosi dell’esperienza nel settore del vetro della società AGC, che ha avuto un ruolo chiave nella definizione dell’estetica e delle prestazioni energetiche dell’immobile. 

Con una facciata completamente trasparente che copre 5.000 mq, Sidera sfrutta al massimo la luce naturale. Le vetrate triple fornite da AGC, dotate della tecnologia a controllo solare Stopray Smart 51/33, permettono di creare ambienti luminosi senza compromettere il comfort termico. Questo vetro innovativo, che può essere sia ricotto – per applicazioni standard – che temprato, offre grande flessibilità progettuale e assicura un’efficienza energetica elevata, riducendo al minimo la dispersione di calore.

Anche la copertura di Sidera rappresenta un elemento distintivo. Le sei falde inclinate, impreziosite da lucernari, rievocano forme tradizionali reinterpretandole in chiave contemporanea, e richiamando allo stesso tempo le vette degli Appennini circostanti. La scelta di un vetro a controllo solare con finitura dorata, realizzata su misura per questo edificio, aggiunge un tocco di originalità, rendendo la copertura uno degli elementi distintivi del progetto.

Photo courtesy of tissellistudioarchitetti

Accanto al vetro, altri materiali come il cemento pigmentato nero e l’alluminio contribuiscono a definire l’identità dell’edificio. Le lamelle verticali, lunghe complessivamente 6 km, creano giochi di luci e ombre in continua evoluzione, donando all’edificio un aspetto dinamico e mutevole durante il giorno in base alla posizione in cui lo si osserva.

Così, a tratti, il vetro svela anche gli interni del progetto, con una scala pseudo-elicoidale illuminata dal lucernario sul tetto e la distribuzione di uffici e sale riunioni, confermando i pregi che un materiale trasparente può far emergere.

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